31 dicembre 2023  |  a cura di Giacomo Givotti  |  condividi con

Fotovoltaico con accumulo: complemento ideale per la pompa di calore

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31 dicembre 2023
Fotovoltaico

Elettrificare il riscaldamento significa utilizzare una pompa di calore. In abbinamento a un impianto fotovoltaico con accumulo elettrico si ottengono vantaggi ambientali ed economici.   

AGGIORNAMENTO 31 DICEMBRE 2023

Indice:

  1. Verso l’elettrificazione dei consumi di energia
  2. Obiettivi europei sulle rinnovabili nel riscaldamento
  3. Elettrificare il riscaldamento: fotovoltaico con accumulo e pompa di calore
  4. Perché il fotovoltaico con accumulo è fondamentale
  5. Come funziona lo storage elettrico con il fotovoltaico
  6. Come dimensionare l’impianto fotovoltaico con accumulo
  7. I bonus fiscali per il fotovoltaico con accumulo
  8. Scegliere un installatore con le migliori soluzioni tecnologiche integrate

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Verso l’elettrificazione dei consumi di energia

Sempre più spesso sentiamo dire che per abbassare le emissioni bisogna spostare i consumi di energia dal gas verso l’elettricità.

Perché questa affermazione è vera?
In realtà è molto semplice: già oggi l’elettricità viene prodotta in gran parte senza bruciare combustibili fossili e utilizzando fonti rinnovabili, dall’idroelettrico al fotovoltaico (in Italia le rinnovabili producono poco meno del 40% dell’elettricità) e nel futuro questa percentuale è destinata ad aumentare.

Utilizzare elettricità al posto del gas, quindi, fa bene all’ambiente (e lo farà sempre più in futuro) ed è per questo che l’elettrificazione dei consumi è uno dei punti cardine della strategia europea per l'energia, con l'obiettivo di arrivare alle “emissioni zero” nel 2050.

Abbandonare il gas e passare alle rinnovabili per riscaldare casa è possibile: con le pompe di calore elettriche o, in alternativa, con le caldaie a biomassa. Ecco tutto quello che devi sapere. > Leggi l'approfondimento

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Un sistema integrato costituito da pompa di calore e fotovoltaico con accumulo rappresenta lo strumento con cui si può raggiungere questo traguardo di climatizzazione degli edifici.

Oltre ad evitare emissioni di CO2 e di altri inquinanti dell’aria, con queste tecnologie combinate possiamo anche raggiungere un altro obiettivo: la parziale autonomia energetica che ci regala un’energia green a bassissimo costo.

Casa nZEB: caratteristiche, vantaggi e strumenti per realizzarla. > Leggi l'approndimento

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Gli obiettivi europei sulle rinnovabili nel riscaldamento

Gli obiettivi europei sulle fonti rinnovabili sono stati da poco aggiornati con la nuova Direttiva per la promozione delle fonti rinnovabili (la cosiddetta direttiva RED III).

Questo documento comunitario, che dovrà essere recepito entro un anno e mezzo nella normativa di tutti gli Stati UE, prevede una quota pari ad almeno il 42,5% di rinnovabili nei consumi complessivi di energia entro il 2030, considerando tutti i settori (industria, edifici, trasporti).

Per gli edifici, in particolare, la Red III fissa un obiettivo pari ad almeno il 49% di energia rinnovabile. Riscaldamento e raffrescamento dovranno aumentare la quota di fonti pulite gradualmente, ma con un incremento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030.

Come si potranno rispettare questi numeri?
Proprio con pompe di calore e fotovoltaico con accumulo.

Pompa di calore e fotovoltaico: perché è la scelta vincente. > Leggi l'approfondimento

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Elettrificare la climatizzazione

Riscaldamento e raffrescamento con pompa di calore

Una pompa di calore idronica ha le stesse funzionalità di una caldaia a gas: riscalda l’acqua che circola nell’impianto fino ai terminali (in questo caso ben si sposa con pannelli radianti o ventilconvettori idronici) e produce acqua calda sanitaria per bagno e cucina.

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In più, è anche in grado di raffrescare gli ambienti refrigerando l’acqua. Per fare tutto questo non brucia gas ma utilizza solo energia elettrica, oltre all’energia termica rinnovabile presente nell’aria esterna, nell’acqua di falda o nel terreno.

Pro e contro del riscaldamento a pompa di calore. > Leggi l'approfondimento

Una pompa di calore, quindi, è una soluzione che permette di elettrificare integralmente la climatizzazione di casa ed è anche la migliore soluzione disponibile, perché lavora con rendimenti molto elevati e, rispetto agli scaldacqua elettrici, consuma poca elettricità.

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Fotovoltaico con accumulo: complemento ideale

Con un impianto di climatizzazione basato su pompa di calore, un impianto fotovoltaico è il complemento ideale, perché quota parte dell’energia elettrica auto-prodotta può essere destinata ai consumi della pompa di calore, aumentando la quota di autoconsumo se si precede anche un sistema di accumulo con batterie elettrochimica.

Grazie a questo “tris” di tecnologie, si riduce al minimo il prelievo di energia elettrica dalla rete tutto l’anno ed in particolar modo in primavera / estate di riesce a raggiungere un altissimo livello di autonomia energetica.

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Perché il fotovoltaico con accumulo è fondamentale

Una volta esistevano valorizzazioni economiche più elevate per l’elettricità prodotta da un impianto fotovoltaico ed eventualmente immessa in rete, mentre oggi la reale convenienza del fotovoltaico si ottiene solo se l’elettricità si consuma direttamente nella propria casa: in sostanza, bisogna riuscire a portare al massimo l’autoconsumo e questo si può fare solo accumulando l’elettricità.

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Gran parte dei consumi domestici, in particolare quelli per la climatizzazione, si concentra nelle ore dove fa più freddo e non c’è sole (di sera o di mattina presto, oltre che di notte).

Un impianto fotovoltaico, invece, produce elettricità solo quando è colpito dalla luce solare. In sostanza, la pompa di calore potrebbe lavorare di più proprio quanto non avviene produzione solare.

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Se sul tetto di casa è presente un impianto fotovoltaico senza accumulo, l’elettricità che serve alla pompa di calore nella fase serale / notturna deve essere acquistata dal proprio fornitore, non portando ad un elevato risparmio in quanto dato che durante il giorno l’energia prodotta e non consumata deve essere immessa in rete pubblica.

Ecco il motivo per cui il fotovoltaico con accumulo diventa fondamentale: immagazzinando l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici durante il giorno e non immediatamente consumata, la batteria permette di utilizzarla di sera, di notte e di mattina presto. Difficilmente basterà per coprire tutte le ore di funzionamento della pompa di calore durante la stagione invernale (meno produttiva), ma servirà per ridurre notevolmente la bolletta elettrica.

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Come funziona lo storage elettrico con il fotovoltaico

Un sistema di accumulo è composto da una batteria elettrochimica (oggi si usa il litio) e da un inverter dedicato. Quest’ultimo è un componente fondamentale perché regola le fasi di carica/scarica della batteria automaticamente e in modo intelligente, proprio per massimizzare l’autoconsumo di elettricità.

Durante il giorno l’elettricità prodotta dai pannelli è utilizzata prima di tutto per le utenze domestiche e con quella che avanza viene caricata la batteria.

Solo quando la batteria è completamente carica la produzione in eccesso viene immessa in rete con il meccanismo di remunerazione dello Scambio sul Posto (che presto sarà sostituito dal meno conveniente Ritiro Dedicato).

Di sera e di notte per soddisfare la richiesta di elettricità domestica subentrerà la batteria, un una volta esaurita la batteria, si passerà al normale prelievo da rete.

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Come dimensionare l’impianto fotovoltaico con accumulo

In un impianto fotovoltaico con accumulo non è fondamentale solo la potenza offerta dai moduli fotovoltaici, ma anche il corretto dimensionamento della batteria da abbinare all’impianto stesso, perché l’obiettivo è quello di poter conservare la quantità di energia non autoconsumata che poi viene consumata dall’utenza (abitazione) nelle ore serali / notturne.

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Installare batterie con poca capacità di accumulo, quindi, ha poco senso.

Per contro, uno storage sovradimensionato rispetto alle proprie esigenze e rispetto all'impianto fotovoltaico può comportare una spesa eccessiva e inutile oltre alla mancata ciclicità (carica/scarica) delle batterie.

La scelta della dimensione della batteria viene fatta dai tecnici valutando il profilo di consumo di energia dell’abitazione lungo la giornata:

  • Se si consuma istantaneamente buona parte dell’elettricità prodotta durante il giorno dal fotovoltaico, potrà bastare una batteria piccola (esempio: 5-7 kWh);
  • Se, al contrario, i consumi di energia elettrica sono prevalentemente serali conviene valutare batterie di maggiore capacità, così come se si ha in previsione di aumentare i consumi di corrente perché si sta pensando all’acquisto di un’auto ibrida o elettrica, magari da ricaricare la notte. Orientativamente, per un impianto fotovoltaico da 6 kW può essere mediamente indicata una batteria di accumulo da circa 10 kWh.

I bonus fiscali per il fotovoltaico con accumulo

La cifra per installare un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo non è certo indifferente, ma può essere abbassata drasticamente grazie alle detrazioni fiscali disponibili per questo tipo di investimento.

In particolare, fino alla fine del 2024, per fotovoltaico e batterie di accumulo è a disposizione la detrazione Irpef del 50% che permette di detrarre il 50% delle spese (fino a un massimo di 96 mila euro) in 10 anni con quote di pari importo.

Nel 2024 c'è poi ancora la possibilità di sfruttare il Superbonus per il fotovoltaico e i sistemi di accumulo, ma depotenziato rispetto agli anni scorsi con percentuale al 70% e solo a edifici di tipo condominiale.

Non dimentichiamo, inoltre, che un sistema di accumulo elettrico permette di sfruttare al massimo la produzione di energia di un impianto fotovoltaico aumentando sensibilmente il risparmio in bolletta, riducendo quindi i tempi di ritorno dell’investimento.

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Scegliere un installatore con le migliori soluzioni tecnologiche integrate

Quando si decide di installare un sistema integrato composto da differenti tecnologie, contattare un fornitore specializzato in una sola di queste può non rivelarsi la scelta migliore.

Rivolgendosi invece a un fornitore come Viessmann, che produce e commercializza pompe di calore, moduli fotovoltaici, inverter e sistemi di accumulo di alta qualità, si ha la certezza di trovare tutte le migliori componenti necessarie da un unico interlocutore, capace di installare soluzioni complete chiavi in mano.

Gli installatori Partner Viessmann hanno le competenze necessarie per individuare l’impianto fotovoltaico e le batterie di accumulo più indicate per le tue esigenze.

Scegliendo un installatore Partner Viessmann, inoltre, hai la possibilità di sfruttare la soluzione di finanziamento Credito in fattura Viessmann, che ti permette di finanziare a un tasso agevolato la parte di spese che resta esclusa dal bonus fiscale: con le rate del Bonus che recuperi ogni anno in dichiarazione dei redditi potrai ripagare quelle del finanziamento, senza nemmeno rendertene conto.

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