3 gennaio 2023  |  a cura di Alberto Villa  |  condividi con

Conto Termico, conveniente come uno sconto in fattura

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3 gennaio 2023
Normative e Detrazioni, Risparmio ed Efficienza energetica, Normative e Agevolazioni fiscali

Il Conto Termico è un contributo diretto che abbatte i costi di installazione di impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Senza le complicazioni della cessione del credito.

Da quando è nato, il Conto Termico è sempre stato sottoutilizzato e ancora oggi vanta un potenziale tutto da sfruttare. Eppure, quest’incentivo, che remunera con un contributo statale diretto interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia termica da rinnovabili, può rappresentare un valido aiuto economico per gli utenti che intendono effettuare interventi ed è un ottimo “argomento” da proporre da parte degli installatori e dei progettisti. Scopriamo perché.

Conto termico_2.0

Indice:

  1. Conto Termico, di cosa si tratta?
  2. Perché il Conto termico è paragonabile allo sconto in fattura?
  3. Per quali interventi è utilizzabile?
  4. Quanto vale l’incentivo e cosa copre?
  5. Come calcolare l'incentivo Conto termico: esempio pratico con pompa di calore

Conto Termico, di cosa si tratta?

Il Conto Termico è nato nel 2012 per incentivare l’utilizzo di energia termica proveniente da fonti rinnovabili e alcuni interventi di efficientamento. Non riguarda il fotovoltaico, mentre sono benvenute le pompe di calore e gli impianti a biomassa. Nel 2016 l’agevolazione è stata modificata, assumendo il nome di Conto Termico 2.0, con l’obiettivo di semplificarne l’accesso, allargare la platea dei soggetti ammessi, il tipo di interventi e la dimensione degli impianti incentivabili. La particolarità del Conto Termico è che si tratta di una vera e propria eccezione all’interno delle agevolazioni statali in tema di efficienza e rinnovabili: l’agevolazione, infatti, non è erogata tramite le consuete detrazioni fiscali spalmabili in 5 o 10 anni, ma mediante un bonifico bancario erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).

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L’incentivo mette a disposizione ogni anno una cifra pari complessivamente a 900 milioni di euro, di cui 700 riservati ai privati e 200 alla Pubblica Amministrazione, ma di questa cifra solamente una parte viene sfruttata: nel 2021, ad esempio, la PA ha utilizzato circa 96 milioni di euro, mentre i privati solamente 230 milioni, ossia meno di un terzo della cifra stanziata.

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Perché il Conto termico è paragonabile allo sconto in fattura?

Il Conto Termico abbatte notevolmente le spese di acquisto e installazione (fino al 65% dei costi) e, in più, è veloce da incassare, perché la somma incentivata viene erogata nel giro di poco tempo dall’intervento direttamente sul conto corrente dell’interessato. Generalmente i tempi di erogazione sono di circa due mesi dall’accettazione della pratica da parte del GSE, salvo i rimborsi sopra i 5.000 euro che vengono rateizzati in più rate annuali. In alternativa, il beneficiario dell’incentivo può optare per il Mandato Irrevocabile che gli consente di pagare solo una parte della fattura (il totale da cui si detrae l’ammontare dell’incentivo), trasferendo il diritto di incasso del Conto Termico all’azienda installatrice che, a sua volta, si vedrà accreditata la somma spettante direttamente sul conto corrente.

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Questa modalità di fruizione dell’incentivo, quindi, è paragonabile allo sconto diretto in fattura disponibile con il Superbonus e con l’Ecobonus ordinario, ma senza il complicato iter della cessione del credito, un meccanismo che ha fatto incagliare il Superbonus e provocato non pochi grattacapi a utenti, professionisti e aziende fornitrici.

Per quali interventi è utilizzabile?

Come abbiamo accennato sopra, il Conto Termico è un incentivo economico riservato a interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e a interventi di efficienza energetica (in questo caso può accedere la sola Pubblica Amministrazione).

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Il campo di intervento riservato ai privati e riguardante la produzione di energia termica da fonti rinnovabili è quello più ampio e comprende:

  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore del tipo aria-acqua, acqua-acqua o geotermiche;
  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi (composti da caldaia a condensazione e pompa di calore);
  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti alimentati a biomassa o gasolio con nuovi impianti a biomassa legnosa;
  • l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria oppure per il supporto al riscaldamento invernale;

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  • la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.

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Per poter acceder al Conto Termico, i generatori di calore devono rispettare i requisiti tecnici elencati all’interno delle Regole Applicative del GSE, secondo quando contenuto nel DM 16 febbraio 2016 e allegati.
Inoltre, da giugno 2022, gli impianti devono anche rispettare le specifiche individuate dal Decreto Rinnovabili 199/2021 che, all’interno dell’Allegato 4, inserisce alcuni requisiti minimi da rispettare (per pompe di calore, ibridi, generatori a biomassa, collettori solari termici e microcogeneratori) per l’accesso a qualsiasi tipo di incentivo, quindi anche per il conto termico. 

La Pubblica Amministrazione, invece, può accedere al Conto Termico anche per altri interventi quali:

  • il miglioramento dell’isolamento dell’involucro edilizio;
  • la sostituzione di infissi e l’introduzione di schermature solari;
  • la sostituzione di sistemi di illuminazione;
  • la sostituzione di sistemi per la climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza;
  • l’introduzione di sistemi avanzati di gestione dell’illuminazione e della ventilazione.

Per l’installazione di generatori piccola taglia (fino a 35 kW) contenuti nel Catalogo degli apparecchi domestici, aggiornato periodicamente dal GSE, è previsto un iter di accesso semplificato.

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Quanto vale l’incentivo e cosa copre?

La percentuale di “rimborso” prevista dal Conto Termico non è fissa, ma varia a seconda delle prestazioni delle tecnologie installate (premiando maggiormente quelle più efficienti e meno inquinanti) e in funzione della zona climatica del Comune dove è effettuato l’intervento: vengono infatti premiate le zone con climi più rigidi perché qui si ottiene un maggiore risparmio di fonti fossili per il riscaldamento. In ogni caso, l’inventivo non può superare il 65% delle spese sostenute.

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Le spese accessorie, comprensive di IVA dove essa costituisce un costo, comprendono:

  • smontaggio e dismissione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente, parziale o totale
  • fornitura, trasporto e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche
  • le opere idrauliche e murarie necessarie alla sostituzione a regola dell’arte di impianti di climatizzazione invernale unitamente, se del caso, a quelli di produzione di acqua calda sanitaria
  • i sistemi di contabilizzazione individuale
  • eventuali interventi sulla rete di distribuzione, sui sistemi di trattamento delle acque, sui dispositivi di controllo e regolazione, sui sistemi di estrazione e alimentazione dei combustibili, sui sistemi di emissione;
  • opere e sistemi di captazione per le pompe di calore geotermiche; prestazioni professionali connesse alla realizzazione dell’intervento.

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Come calcolare l'incentivo Conto termico: esempio pratico con pompa di calore

Come anticipato, il Conto Termico 2.0 è un incentivo annuo per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti dato dal contributo di energia annuo incentivabile (quella rinnovabile) moltiplicato per un coefficiente di premialità Ci espresso in €/kWht:

Per calcolarle l'ammontare dell'incentivo è  sufficiente utilizzare la seguente formula:

Ia tot = Ei x Ci

L’incentivo complessivo erogato si ottiene moltiplicando l’incentivo annuo (Ia) per il n° di anni previsto dalla durata dell’incentivo, che è di:
- 2 anni se si installa una pompa di calore o un sistema ibrido a pompa di calore con potenza nominale (Pn) minore o uguale a 35 kW;
- 5 anni se si installa una pompa di calore o un sistema ibrido a pompa di calore con potenza nominale maggiore di 35 kW.

L'energia annua incentivabile è in funzione della zona climatica (Quf), della potenza nominale (Pn) della macchina e del COP della macchina (COP minimo A/W > 35 kW = 3,8):

Ei = Qu x [1-1/(COP)]

Qu = Px Quf

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ESEMPIO 1 - Installazione di una pompa di calore aria-acqua (A/W) split Vitocal 200-S

Dati scheda tecnica della pompa di calore:

P= 6,8 kW

COP (7/35) = 5,0

Zona climatica E -> Quf = 1.700

Qu = Px Quf = 11.560 kWh

Ei = Qu x [1-1/(COP)] = 11.560 x (1 - 0,2) = 9.248 kWh

Ia tot = Ei x C= 9.248 x 0,011 = 1.017,30 euro

Itot = Ia tot x 5 anni = 2.035 euro

Ricorda: Itot non può superare il 65% della spesa complessiva

ESEMPIO 2 - Installazione di una pompa di calore aria-acqua (A/W) ad alta temperatura Vitocal 100-AT PRO

Dati scheda tecnica della pompa di calore:

P= 58,9 kW

COP (7/35) = 4,35

Zona climatica E -> Quf = 1.700

Qu = Px Quf = 100.130 kWh

Ei = Qu x [1-1/(COP)] = 100.130 x (1 - 0,23) = 77.112 kWh

Ia tot = Ei x C= 77.112 x 0,045 = 3.470 euro

Itot = Ia tot x 5 anni = 17.350 euro

Ricorda: Itot non può superare il 65% della spesa complessiva

ESEMPIO 3 - Installazione di una pompa di calore aria-acqua (A/W) ad alta temperatura Vitocal 100-MT PRO

Dati scheda tecnica della pompa di calore:

P= 115 kW

COP (7/35) = 4,29

Zona climatica E -> Quf = 1.700

Qu = Px Quf = 195.500 kWh

Ei = Qu x [1-1/(COP)] = 195.500 x (1 - 0,227) = 149.929 kWh

Ia tot = Ei x C= 149.929 x 0,045 = 6.747 euro

Itot = Ia tot x 5 anni = 33.734 euro

Ricorda: Itot non può superare il 65% della spesa complessiva

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