Dal 31 Maggio 2016 è in vigore il Nuovo Conto Termico. Questo sistema d’incentivazione, nel caso d’installazione di generatori termici a biomassa, presenta, rispetto all’edizione precedente, una serie di semplificazioni e miglioramenti.
Per l’installazione di generatori a biomassa, a pellet, legna o cippato, la durata dell’incentivo è determinata dalla potenza nominale del generatore:
- 2 anni nel caso di caldaie con potenza nominale ≤ 35 kW
- 5 anni per quanto riguarda le caldaie con potenza nominale > 35 kW
Quali sono le novità rispetto all’anno scorso?
La sostituzione di caldaie a biomassa, a carbone o a gasolio con nuovi generatori termici a biomassa è un intervento che permette di beneficiare del Conto Termico.
- Per le aziende agricole e le imprese forestali non raggiunte dalla rete del metano è possibile sostituire anche generatori termici a GPL, a condizione che le emissioni inquinanti del nuovo generatore rientrino nel coefficiente emissioni Ce = 1,5.
- Nel caso di serre all’interno di aziende agricole, le caldaie a gasolio esistenti possono essere mantenute con funzione di generatore supplementare.
- Sul sito del GSE è già stata precaricata una lista di generatori domestici con potenza nominale inferiore ai 35 kW, questo per semplificare la procedura d’inserimento dei dati ai fini della richiesta per l’accesso agli incentivi.
Quali sono i requisiti tecnici necessari per l’ammissione al Conto Termico?
- Per le caldaie con potenza termica nominale (Pn) ≤ 500 kW, è necessaria la Certificazione di un organiscmo accreditato EN 303-5/2012 Classe 5. Inoltre, il rendimento termico utile non deve essere inferiore a Pn = 87 + log Pn . È poi obbligatorio installare un accumulo termico dimensionato a seconda della tipologia di caldaia.
- Per le caldaie a carico manuale del combustibile (es. ciocchi di legna): calcolo volume accumulo secondo quanto previsto da normativa EN 303-5/2012.
- Nel caso di caldaie a carico automatico del combustibile (es. caldaie a cippato con sistema ad aspirazione) bisogna prevedere un volume d’accumulo non inferiore a 20 l/kWt.
- Per le caldaie a carico automatico a pellet, il costruttore o il progettista deve indicare il volume di accumulo tale da garantire un’adeguata funzione di compensazione di carico. In questo modo si minimizzano le fasi di accensione e spegnimento della caldaia garantendo un maggior risparmio energetico ed efficienza del’intero impianto. Il pellet utilizzato deve essere certificato secondo ISO EN UNI 17225-2 da un ente accreditato (per esempio ENPlus).
Le emissioni in atmosfera non devono essere superiori a quanto riportato nella tabella seguente, ed i relativi valori devono essere verificati da un organismo accreditato secondo normativa EN 303-5/2012 per le caldaie con potenza nominale ≤ 500 kW.
Limite Emissioni per Conto Termico | Particolato primario PP (mg/Nm³ rif. 13% O2) | CO (g/Nm³ rif. C36% O2) |
Caldaia a legna/cippato | 30 | 0,36 |
Caldaia a pellet | 20 | 0,25 |
Come si calcola l'incentivo?
Il calcolo dell’incentivo avviene tramite una formula che si differenzia in base al tipo di prodotto acquistato, nel caso delle caldaie a biomassa la formula è:
I = Pn x Hr x Ci x Ce
- I rappresenta l’incentivo annuo espresso in Euro;
- Pn la potenza termica nominale dell’impianto (caratteristica del tuo impianto, la puoi trovare sul manuale tecnico);
- Hr le ore di funzionamento stimate in relazione alla zona climatica di appartenenza;
- Ci è il coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta, espresso in €/kWht. Per le caldaie a biomassa questo valore è pari a 0,045 €/kWht fino a 35 kW, mentre è pari a 0,020 €/kWht per quelle superiori a 35 kW;
- Ce è il coefficiente premiante riferito alle emissioni di polveri.
L'immagine sottostante mette in luce le zone climatiche in Italia.
Queste sono solo alcune informazioni sul Conto Termico, se vuoi saperne di più e avere notizie su chi può beneficiarne e sulla documentazione necessaria, scarica la nostra guida gratuita in formato PDF, puoi leggerla su smartphone, pc e tablet!