18 giugno 2021  |  a cura di Giacomo Givotti  |  condividi con

Cos'è e come funziona l'inverter fotovoltaico

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18 giugno 2021
Fotovoltaico

Vi raccontiamo il ruolo di un componente fondamentale dell’impianto fotovoltaico: l’inverter. Esso permette di utilizzare l’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici.

AGGIORNAMENTO 18 GIUGNO 2021

Quando parliamo di un impianto fotovoltaico in genere si tende a pensare al solo “campo fotovoltaico”, ovvero l’insieme dei pannelli installati sul tetto che hanno il compito di captare l’irraggiamento solare. Oltre a questi, però, c’è un altro elemento fondamentale per il funzionamento dell’impianto: è l’inverter fotovoltaico.
Senza l’inverter l’energia elettrica prodotta dai pannelli non potrebbe essere utilizzata e dall’inverter dipendono, di fatto, il corretto funzionamento e l’efficienza dell’impianto stesso.
Vi spieghiamo perché l’inverter fotovoltaico è così importante.

Inverter fotovoltaico: a cosa serve?

I moduli fotovoltaici producono energia elettrica sotto forma di corrente continua (in inglese DC, Direct Current), mentre la rete elettrica domestica, oltre alla distribuzione pubblica, trasporta corrente alternata (AC, Alternating Current).
Si chiama “alternata” perché, a differenza della corrente continua, il flusso degli elettroni inverte la propria direzione con una determinata frequenza costante nel tempo. Il compito principale dell’inverter è proprio quello di convertire la corrente continua generata dai moduli fotovoltaici in corrente alternata, solitamente sa 230 / 400 Volt con una frequenza di 50 Hz. In pratica, l’inverter permette all’impianto di produrre energia elettrica per l’autoconsumo delle nostre abitazioni!
Il rendimento di un buon inverter, ossia la percentuale di energia che viene convertita in corrente alternata utilizzabile, deve essere superiore al 96%.

Un inverter fotovoltaico, però, ha anche altre importanti funzioni:

  • massimizzazione del prelievo di energia dal campo fotovoltaico (insieme di pannelli);
  • sicurezza dei parametri elettrici come da normative nazionali;
  • compatibilità (eventuale) con altri componenti/accessori come, ad esempio, sistemi di accumulo elettrici;
  • monitoraggio e controllo del funzionamento e rendimento dell’impianto.

 

Come scegliere l'inverter fotovoltaico?

Nella scelta dell’inverter per un impianto fotovoltaico bisogna prima di tutto considerare la sua potenza. A questo link trovi un approfondimento completo sul fotovoltaico.
In linea generale, il dimensionamento dell'inverter deve risultare adeguato in funzione della massima potenza di produzione del campo fotovoltaico, compatibilmente alla fornitura elettrica dell’utenza sulla quale viene installato (es. monofase / trifase).

Tipicamente, le principali taglie di potenza per inverter sono:

  • 3-6 kW per impianti residenziali (contatore monofase);
  • da 6-10 kW fino a 20 kW per impianti commerciali (contatore trifase).
Nella scelta della taglia di potenza dell’inverter possono risultare importanti ulteriori fattori, tra i quali la configurazione ed esposizione dei pannelli, la producibilità massima attesa, ed ulteriori valutazioni da eseguire caso per caso.
Tendenzialmente gli inverter vengono dimensionati con una potenza inferiore o uguale alla potenza nominale del campo fotovoltaico (insieme dei pannelli installati).
Per una corretta progettazione dell’impianto, quindi, è consigliabile affidarsi a un professionista esperto come un Partner per l’Efficienza Energetica Viessmann.

Che differenza c’è tra inverter fotovoltaico tradizionale e inverter ibrido?

L’energia prodotta dall’impianto che non è consumata dall’utenza viene ceduta alla rete pubblica. Questo avviene quando la produzione fotovoltaica, concentrata nelle ore diurne, risulta sfalsata rispetto ai consumi elettrici domestici che solitamente sono concentrati nelle ore serali e notturne. Per questo motivo, il complemento ideale di un impianto fotovoltaico è rappresentato dalle batterie di accumulo elettrochimico (per sapere di più leggi l’articolo "Sistema di accumulo fotovoltaico per risparmiare elettricità").
Quando la produzione dell’impianto risulta eccedente rispetto al fabbisogno elettrico dell’utenza, il sistema di accumulo si carica con l’energia in esubero per poi scaricarsi in maniera differita, coprendo i consumi serali/notturni. In questo modo, risulta possibile massimizzare l’autoconsumo (fino all’80% circa su sistemi correttamente dimensionati), aumentando il risparmio economico in bolletta ottimizzando l’investimento. Gli inverter che permettono la gestione dei sistemi di accumulo sono chiamati “inverter ibridi” e integrano un caricabatterie per la carica/ scarica “intelligente” delle batterie elettrochimiche (generalmente al litio).

Scegliendo un inverter ibrido come Hybrid Inverter di Viessmann, collegato ad una o più batterie di accumulo, risulta quindi possibile sfruttare le normali funzionalità di un inverter insieme alla gestione energetica intelligente dell’accumulo, per ottimizzare l’autoconsumo fotovoltaico. Viessmann propone ovviamente anche inverter tradizionali da abbinare ai propri pannelli fotovoltaici monocristallini.

All’inverter serve manutenzione?

L’inverter fotovoltaico è un apparecchio elettronico protetto da un case metallico/plastico; solitamente è resistente alle intemperie, quindi può essere installato anche all’esterno, ma il posizionamento ideale è all’interno di un locale con temperature moderate (possibilmente non sotto lo zero o superiori a 40 °C).
Normalmente l’inverter non necessità di frequenti attività di manutenzione, può quindi bastare il semplice controllo visivo periodico anche attraverso il sistema di monitoraggio e telecontrollo remoto.

Ora che sai cos’è e come funziona un inverter, puoi capire meglio quale può essere l’impianto fotovoltaico più adatto alle tue esigenze. Scarica la guida gratuita per scoprire tutto quello che c'è da sapere. Clicca qui sotto per ricevere subito il PDF da leggere da computer, smartphone o tablet.

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