Negli ultimi decenni le esigenze abitative delle persone sono cambiate e rispetto al passato viene data molta più attenzione al comfort domestico, oltre che al risparmio in bolletta. Nel frattempo, sono arrivate Direttive europee e Leggi nazionali che hanno stabilito parametri di consumo energetico sempre più stringenti per l’edilizia, con l’obiettivo di abbassare le emissioni di gas a effetto serra del settore. L’emergenza clima, infatti, oggi è diventata una vera e propria priorità. Ma se i nuovi edifici, rispettosi delle attuali normative, sono estremamente virtuosi in fatto di efficienza, resta da portare avanti un immane lavoro di riqualificazione del patrimonio esistente.
Il parco edilizio italiano, infatti, è vecchio ed energivoro. L’Enea stima che circa il 60% degli edifici nazionali appartengano alle due classi energetiche peggiori (G ed F) e l’impatto dei condomini sulle emissioni è certamente enorme, dato che se ne contano a livello nazionale circa 2 milioni. Tuttavia, vi sono criticità che ostacolano la diffusione della riqualificazione energetica dei condomini, riconducibili prevalentemente ai costi in gioco e alle complessità tecniche e organizzative per la realizzazione degli interventi: per abbattere tutte queste barriere, l’opera di sensibilizzazione dell’amministratore di condominio e dei tecnici nei confronti nelle famiglie è fondamentale.
Il Superbonus 110% è sicuramente un’opportunità unica e irrinunciabile per porre mano alla riqualificazione energetica dei condomini: anche se le complessità “burocratiche” non mancano, questa agevolazione eccezionale permette di abbattere completamente la barriera dei costi a carico delle famiglie.
In questa guida vi spieghiamo quali sono i vantaggi di un condominio efficiente e quali sono le tecnologie e gli interventi che consentono di riqualificarlo, anche per poter sfruttare l’agevolazione fiscale del 110% che, ricordiamo, sarà disponibile fino al 30 giugno 2022 (31 dicembre 2022 a determinate condizioni). Sembrano tempi lunghi, ma in realtà non è così, considerati tutti i passi necessari dalle prime valutazioni all’ultimazione dei lavori. E se non si coglie questa occasione, non è detto che non si sia costretti a riqualificare il condominio tra qualche anno, non potendo più sfruttare condizioni così convenienti. Quindi, buona lettura e… non perdete tempo!
Ad oggi, il PNIEC prevede per il 2030:
Riqualificando energeticamente il proprio condominio si ottengono i seguenti benefici:
Il Superbonus 110%, insieme al Super Sismabonus, è una misura straordinaria introdotta con il Decreto Rilancio del 19 maggio 2020 (convertito nella Legge n.77 del 17 luglio 2020); prevede un maxi-rimborso fiscale del 110% in cinque anni per le spese sostenute per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici (convertibile in cessione del credito o in sconto in fattura per gli utenti finali) valido per le abitazioni indipendenti e per le parti comuni dei condomìni, intesi come “edifici dove più piani o porzioni di piano appartengono a persone diverse e sono presenti impianti e servizi comuni”.
La detrazione del 110%, nel caso di parti comuni condominiali, spetta ai condòmini proprietari anche di più di due unità immobiliari e anche se si tratta di abitazioni secondarie (escluse le categorie catastali A/1, A/8 e A/9). I costi e le relative detrazioni vengono imputati in funzione dei millesimi, mentre gli interventi connessi al Superbonus possono essere deliberati dalla maggioranza dei presenti in assemblea che rappresenti almeno un terzo dei millesimi.
Il Superbonus 110% è valido per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 o fino al 31 dicembre 2022 per i condomìni che al 30 giugno 2022 abbiano terminato almeno il 60% dell’intervento complessivo. La scadenza è invece al 30 giugno 2023 per gli edifici di edilizia popolare.
Le due condizioni affinché un condominio possa fruire del Superbonus 110% sono:
1) Realizzare almeno uno degli interventi trainanti tra:
2) Ottenere il doppio salto di classe energetica del fabbricato condominiale certificato dall’APE (Attestato di Prestazione Energetica) prima e dopo la realizzazione degli interventi. Nel caso di edifici con più unità immobiliari, gli attestati di prestazione energetica sono detti “convenzionali” e sono utilizzabili esclusivamente per accedere al Superbonus.
3) Il tecnico abilitato deve certificare il rispetto dei requisiti tecnici degli interventi e dei costi massimi specifici, come stabilito dai Decreti del 6 agosto 2020 del Ministero dello sviluppo economico (DM Requisiti tecnici e DM Asseverazioni).
Oltre agli interventi trainanti, possono fruire della detrazione del 110% delle spese in cinque anni anche altri interventi definiti “trainati”, se eseguiti insieme ad almeno uno dei trainanti:
È importante sottolineare che nei condomìni con impianti di riscaldamento autonomi (dove non è quindi possibile sostituire la centrale termica) l’accesso al Superbonus 110% avviene solo se, in qualità di intervento trainante, viene realizzato il cappotto termico su almeno il 25% della superficie dell’edificio.
I singoli appartamenti all’interno di un condominio non possono accedere direttamente al Superbonus 110%, a meno che non sia il condominio stesso ad effettuare uno degli interventi trainanti e ad ottenere contemporaneamente il doppio salto di classe energetica. Solo in questo caso sono incentivabili al 110%, in qualità di “trainati”, anche interventi effettuati negli appartamenti, su un massimo di due unità abitative possedute dallo stesso proprietario.
Quale intervento nei singoli appartamenti è incentivabile al 110% come “trainato”?
Si possono trainare al 110% gli interventi di efficienza energetica dell’Ecobonus tradizionale come la sostituzione delle caldaie esistenti con nuove caldaie a condensazione, pompe di calore o impianti ibridi, l’installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria o di un generatore a biomassa oppure la sostituzione degli infissi e la posa di schermature solari.
Si possono trainare al 110% anche l’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo elettrico a servizio del singolo appartamento oppure l’installazione di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.
Sia con riscaldamento autonomo che centralizzato, in un condominio spetta all’amministratore (dove è prevista la sua nomina) richiedere il sopralluogo e lo studio di fattibilità necessari per usufruire del Superbonus 110%.
Quantificare i tempi che un condominio deve rispettare per l’accesso al Superbonus 110% non significa considerare solamente i lavori da eseguire, perché incidono molto quelli necessari per tutte le pratiche tecnico-burocratiche prima dell’inizio dei lavori.
MCE Lab (l’osservatorio promosso da MCE - Mostra Convegno Expocomfort) ha analizzato tutte le fasi del processo e la tempistica da mettere in conto per essere certi di arrivare in tempo per la scadenza attualmente prevista (31 dicembre 2022 con il 60% dei lavori effettuato entro il 30 giugno).
1) Fase preliminare - verifica dei requisiti (circa 60 giorni)
Valutazione della possibilità di fruizione effettiva del Superbonus 110% e nomina del tecnico o incarico a un General Contractor:
2) Fase progettuale ed esecutiva (fino a 270 giorni)
Scelta degli interventi, ricevimento preventivi (eventuale richiesta di accesso allo sconto in fattura) e definizione dell’impresa esecutrice o del General Contractor o del soggetto a cui cedere il credito (istituto di credito, finanziaria, ecc.):
3) Asseverazioni e comunicazioni finali (fino a 30 giorni)
Una stima dei tempi necessari per un condominio di 50-60 unità immobiliari è di almeno 8 mesi per completare l’iter, quindi è molto importante non aspettare se si vuole sfruttare la super agevolazione al 110%. Inoltre, risulta evidente dalla complessità della procedura come sia fondamentale rivolgersi a esperti qualificati e aziende referenziate.
Oltre al Superbonus 110% esistono altre agevolazioni fiscali, prorogate per tutto il 2021 dall’ultima Legge di Bilancio, per i condomìni che decidono di intervenire sulle parti comuni per riqualificare l’immobile dal punto di vista energetico e per gli inquilini che vi abitano. Questi strumenti incentivanti sono pensati per rispondere a esigenze diverse, ed è opportuno che ci si rivolga a un progettista esperto che potrà consigliare l’opzione più conveniente. Ad oggi, queste sono le misure valide fino alla fine del 2021:
A parte i requisiti specifici richiesti per l’accesso si diversi bonus fiscali, in Italia esistono degli obblighi di legge in tema di efficienza energetica che gli edifici devono rispettare. Non dimentichiamo, quindi, che il doppio salto di classe energetica, il rispetto dei massimali di spesa e il controllo del costo delle singole tecnologie sono verifiche strettamente necessarie per l’ottenimento del Superbonus 110%, ma queste non esauriscono l’attività del progettista che approccia la riqualificazione di un condominio. Egli, infatti, dovrà rispondere anche alle leggi e ai regolamenti relativi all’efficienza energetica degli edifici. La stratificazione delle norme che si sono succedute nel tempo è molto complessa, qui riassumiamo le principali.
Obbligo di fonti rinnovabili
L'art. 11 del D. Lgs. 28/2011 ha previsto a partire dal 2018 l’obbligo di soddisfare la quota minima del 50% di energie rinnovabili nella produzione di acqua calda sanitaria e nel totale dell’energia utilizzata per riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento estivo nel caso di:
Le uniche eccezioni sono previste per i centri storici.
DM requisiti minimi 26/6/2015
Per i condomini che eseguono interventi di riqualificazione energetica devono essere rispettate dei parametri di trasmittanza termica delle strutture e di rendimenti degli impianti minimi imposti dal decreto.
A partire dal 1° gennaio 2021 (per la Pubblica Amministrazione già dal 1° gennaio 2019), inoltre, i nuovi edifici e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti devono ridurre al minimo i consumi energetici secondo i parametri stabiliti per gli edifici NZeb stabiliti dal Decreto Ministeriale 26/06/2015 che esplicita i calcoli e le verifiche da compiere per potere ritenere un edificio ad “energia quasi zero”.
Sistemi di termoregolazione e contabilizzazione de calore
Dal giugno del 2017 è obbligatoria in tutti i condomini con impianto centralizzato l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, in conformità al D. Lgs 102/2014. La termoregolazione si ottiene tramite valvole termostatiche applicate sui singoli termosifoni e permette di variare l’emissione termica dei corpi scaldanti per adattarla alle esigenze dei singoli locali, apportando un risparmio energetico. La contabilizzazione del calore, invece, permette di attribuire le spese di riscaldamento ai singoli condòmini in funzione dei consumi effettivamente registrati, influendo in modo virtuoso sul comportamento dell’utente. Secondo quanto ha stabilito decreto legislativo 14 luglio 2020, n. 73, i nuovi sistemi di contabilizzazione devono essere leggibili da remoto a partire dal 25 ottobre 2020 (e dal 1° gennaio 2027 tutti i sistemi dovranno comunque essere abilitati).
Quando si decide di riqualificare energicamente un condominio per accedere al Superbonus 110%, abbiamo visto che è necessario eseguire almeno un intervento trainante e ottenere il doppio salto di classe energetica; bisogna, quindi, considerare le seguenti possibili azioni:
La centrale termica è il “cuore pulsante” costituito dal generatore di calore per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria, e dalla sua efficienza dipende l’efficienza complessiva dell’edificio.
Qui vi proponiamo le tecnologie disponibili per sostituire l’impianto centralizzato in qualità di intervento trainante.
Caldaie a condensazione. La tecnologia della condensazione permette di ottenere notevoli risparmi energetici rispetto alle vecchie caldaie tradizionali, perché viene sfruttato proficuamente il calore residuo dei fumi di combustione - che altrimenti andrebbe disperso - per aumentare l’efficienza dell’impianto. Viessmann nel proprio catalogo offre:
Pompe di calore. I generatori a pompa di calore, oltre a ventare un altissimo livello di efficienza, apportano un elevato contributo di fonti rinnovabili, importanti per il passaggio di classe energetica. Permettono di abbandonare le fonti fossili per il riscaldamento, contribuendo in maniera sostanziale alla sostenibilità ambientale. Nell’offerta Viessmann sono presenti:
Sistemi ibridi. Integrano in un unico impianto una pompa di calore e una caldaia a condensazione che interviene in caso di necessità. Sono adatti alla sostituzione integrale o parziale della vecchia centrale termica per soddisfare il fabbisogno di riscaldamento e l'eventuale produzione di acqua calda sanitaria. Viessmann offre:
Se il riscaldamento nel condominio è affidato a impianti autonomi, ricordiamo che è possibile la loro sostituzione accedendo al Superbonus 110% solo come interventi trainati.
Viessmann offre anche in questo caso un’ampia gamma di caldaie a condensazione fino a 35 kW di potenza per l’ambito residenziale, murali o compatte, efficienti e dotate di tecnologie innovative, indicate anche per l’installazione in appartamento in condominio.
Per integrare l’apporto di fonti rinnovabili, anche un condominio può valutare l’installazione del solare termico e di un impianto fotovoltaico con accumulo elettrico che serva le utenze elettriche comuni o le singole unità immobiliari (Viessmann offre i pannelli Vitovolt monocristallini ad alta efficienza e policristallini).
In linea generale, si può stimare che in un condominio con un involucro non isolato, i risparmi ottenibili grazie ai principali interventi siano i seguenti:
Una combinazione virtuosa di più interventi - ad esempio sostituire la caldaia, realizzare il cappotto e cambiare i serramenti - può portare a risparmi fino al 75-80% rispetto alla situazione di partenza.
È importante sottolineare, tuttavia, che le variabili che influenzano il rapporto costi/benefici degli interventi di efficientamento energetico nei condomìni dipendono da molti fattori. I principali sono la posizione geografica dell’edificio, la dimensione (più grande è il condominio, maggiori saranno le economie di scala degli interventi), il tipo di terminali presenti negli appartamenti. Ma non vanno dimenticate le abitudini dei singoli condòmini.
L’analisi di situazioni concrete è sempre utile per comprendere la logica di progetti complessi. Prendiamo ad esempio un condominio di 5 piani con 15 unità abitative posizionato in classe F, con un fabbisogno di energia primaria pari a 296 kWh/m2 anno, e vediamo quali azioni possono essere prese in considerazione per l’accesso al Superbonus 100%.
Le strutture dell’edificio non sono isolate, il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria sono affidati a una caldaia tradizionale con rendimento annuo basso (81%) e sono presenti tradizionali radiatori ad alta temperatura.
Vediamo come è possibile effettuare il doppio salto di classe senza dover intraprendere un intervento invasivo e costoso sull’involucro come il cappotto termico.
Non potendo valutare la sostituzione di tutti i terminali presenti, è necessario dimensionare l’impianto senza tenere in conto questo fattore. Un progettista ha la possibilità di valutare tre soluzioni (pompa di calore, sistema ibrido oppure una caldaia a condensazione, tutti interventi trainanti), ma in questo caso la soluzione più indicata è senz’altro il sistema ibrido. Mentre la caldaia a condensazione, da sola, non consentirebbe il doppio salto di classe, con la sola pompa di calore si correrebbe il rischio, con temperature esterne basse, di ottenere prestazioni scadenti o addirittura non compatibili con le temperature richieste da terminali di riscaldamento come i radiatori.
Il sistema ibrido, invece, permette di non preoccuparsi delle temperature di mandata all’impianto esistente e inserisce un apporto di fonti rinnovabili importanti per la classifica dell’APE.
Deve essere previsto un funzionamento dell’impianto a temperatura scorrevole, che consente di diminuire la temperatura di mandata quando aumenta la temperatura esterna, con un conseguente migliore rendimento della pompa di calore.
Installando solamente il sistema ibrido, risulterebbe il passaggio in classe E (fabbisogno di energia primaria non rinnovabile pari a 210 kWh/m2 anno), non sufficiente - anche se per poco - per il doppio salto di classe.
Basta però aggiungere un impianto fotovoltaico da 15 kW con accumulo per ridurre il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile a 189 kWh/m2 /anno e passare in classe D.
In questo esempio si è ipotizzata l’installazione di un modello Vitocal 100 PRO BA 72, sistema ibrido certificato composto da caldaia a condensazione e da pompa di calore specificatamente progettate per il funzionamento in abbinamento, con potenza nominale della pompa di calore di 80 kW.
Abbiamo già accennato a quanto sia importante rivolgersi a professionisti e aziende referenziate per essere certi di riuscire ad accedere al Superbonus 110%. Nel caso in cui uno o più condòmini scelgano l’opzione dello sconto in fattura, poi, sarà fondamentale verificare che l’azienda fornitrice sia disponibile a ricevere la cessione del credito corrispondente.
Viessmann non solo può fornire tutte le tecnologie impiantistiche coinvolte nell’accesso al Superbonus, ma consente di mettersi in mani sicure anche per quanto riguarda gli altri aspetti.
Il Viessmann Professional Network, infatti, è una rete qualificata e certificata di progettisti e studi di progettazione, presenti in tutta Italia, in grado di supportare l'utente nelle diverse fasi nell'ambito di lavori di efficientamento energetico, dallo studio di fattibilità alla redazione dell’APE alla scelta delle soluzioni, fino agli adempimenti normativi e alle procedure di cessione del credito o sconto in fattura per l’accesso al Superbonus 110%.