6 aprile 2021  |  a cura di Stefania Brentaroli  |  condividi con

Ora gli edifici nZEB sono diventati obbligatori

<span id="hs_cos_wrapper_name" class="hs_cos_wrapper hs_cos_wrapper_meta_field hs_cos_wrapper_type_text" style="" data-hs-cos-general-type="meta_field" data-hs-cos-type="text" >Ora gli edifici nZEB sono diventati obbligatori</span>

A partire dal gennaio 2021 in tutta Italia la legge impone di progettare edifici nZeb, con consumo energetico quasi zero e alimentati in maniera significativa da fonti rinnovabili.

Quasi zero. Concetto semplice ma efficace, per comprendere la direzione tracciata dall’Unione Europea in materia di nuove costruzioni ed efficienza energetica. L’acronimo di riferimento in questo caso è nZEB, ovvero “nearly Zero Energy Building”: edificio con consumo energetico pari quasi a zero, con un impatto ambientale bassissimo e costi di gestione quasi azzerati.
(Per saperne di più sulla riqualificazione energetica, leggi "Riqualificazione energetica di un'abitazione: la guida completa per orientarsi").
Una sigla destinata a rientrare nell’uso comune presto visto che, a partire dal primo gennaio del 2021, vige l’obbligo su tutto il territorio nazionale di progettare edifici (sia pubblici che privati, nuovi oppure oggetto di importanti riqualificazioni) in grado di ridurre al minimo il consumo di energia, grazie alle caratteristiche costruttive. In Europa gli edifici (case, uffici, negozi e via dicendo) sono responsabili del 50% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra. Ancor più in Italia, dove buona parte del patrimonio edilizio esistente risale agli anni Settanta.

 

Quali sono le principali caratteristiche di un edificio nZEB?

Non esiste un percorso specifico di obblighi da ottemperare per raggiungere lo status, piuttosto alcuni punti cardine da seguire per sviluppare un progetto che sia il più possibile efficiente.
Tra questi:
  • gli impianti devono funzionare a bassa temperatura;
  • particolare attenzione deve essere riposta negli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • ottimizzazione dell’isolamento dell’involucro;
  • l'edificio deve essere compatto e orientato in modo da ottimizzare l'influenza solare.

L’importanza di sistemi altamente integrati e performanti

Se è vero che l’energia impiegata nell’edificio dev’essere “quasi zero”, è vero anche che i sistemi impiegati per produrla devono essere particolarmente efficienti e pensati in un’ottica di integrazione in cui tutti gli impianti svolgano al meglio e insieme il proprio compito. Inoltre, buona parte dell’energia consumata (almeno il 50%) deve provenire da risorse rinnovabili. 

Quali i sistemi a cui affidarsi per un edificio nZEB?

  • Pompe di calore geotermiche, che utilizzano il terreno come fonte primaria di energia termica. Indicate per abitazioni monofamiliari, ma nelle versioni più potenti anche per condomini, aziende, terziario ed enti pubblici.
  • Pompe di calore aria-acqua, che utilizzano l’aria esterna. Utilizzabili in contesti residenziali o commerciali. Monoblocco oppure split, sono versatili e utilizzabili ormai in quasi tutti i contesti (esclusi i climi particolarmente rigidi in cui possono essere abbinate a caldaie generando sistemi ibridi).
  • Pannelli fotovoltaici ad alta efficienza che, grazie allo sfruttamento dell'energia solare, permettono di produrre energia elettrica nel pieno rispetto ambientale, anche per alimentare, ad esempio, la pompa di calore. L’aggiunta di sistemi di sistemi di accumulo consente di massimizzare l’autoconsumo.
  • Pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e per l'integrazione del riscaldamento, da abbinare ad un impianto con caldaia a condensazione oppure pompa di calore
  • VMC (ventilazione meccanica controllata) per un corretto ricambio e filtraggio dell'aria, e per la regolazione dell'umidità: fattori, questi, indispensabili quando l’edificio è molto ben coibentato ed è quasi del tutto assente l’areazione naturale.

Viessmann dispone di tutte le principali soluzioni impiantistiche utili al raggiungimento della qualifica nZEB, attraverso sistemi estremamente efficienti che sfruttano fonti rinnovabili: dalle pompe di calore Vitocal (geotermiche e aria-acqua monoblocco e split) ai pannelli solari Vitovolt, monocristallini ad alta efficienza, ai pannelli solari termici, fino ai sistemi di ventilazione meccanica controllata centralizzata e decentralizzata.

Un recente esempio di edificio nZEB realizzato con soluzioni Viessmann è quello di INeYOUNG, un’abitazione minimalista che coniuga massima efficienza e design. Situata a Santorso, in provincia di Vicenza, INeYOUNG è in classe A certificata CasaClima (corrisponde a un “edificio a energia quasi zero) grazie alla struttura in muratura ad alte prestazioni isolanti e alle scelte impiantistiche che sfruttano fonti rinnovabili. Sono infatti stati installati una pompa di calore aria-acqua split Vitocal 242-S per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, un sistema di ventilazione meccanica controllata Vitovent 300-F (che provvede al ricambio dell’aria e contribuisce al risparmio energetico) e un impianto fotovoltaico sul tetto che alimenta in parte le utenze elettriche.

La tabella di marcia degli edifici nZEB

L’obbligo delle caratteristiche nZEB per gli edifici di nuova costruzione è partito in realtà dal 31 dicembre 2018, ma solamente per quelli occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, compresi gli edifici scolastici. Dall’1 gennaio del 2021, invece, la disposizione vale per tutti gli edifici di nuova costruzione, anche quelli privati.
Ci sono però alcune eccezioni: in Lombardia, per esempio, già dal gennaio 2016 edifici pubblici e privati devono essere nZEB, mentre in Emilia Romagna l’obbligo risale al gennaio 2017 per gli edifici pubblici e al gennaio 2019 per quelli privati. La svolta green dell’edilizia arriva da lontano, ormai più di 10 anni fa.

Per chi fosse curioso, ecco le principali disposizioni normative che hanno introdotto gli edifici a energia quasi zero:

  • la direttiva europea 31/2010/UE che per prima ha imposto agli Stati membri di abbassare i consumi energetici degli edifici e tracciato i contorni di quello che diventerà poi l’edificio nZEB;
  • il Decreto Legge 4 giugno 2013, convertito in legge il 3 agosto 2013, che ha definito i requisiti che un edificio nZEB sul territorio italiano deve possedere fissando anche le scadenze e rendendo obbligatorio l’APE (Attestato di Prestazione Energetica);
  • Il Decreto Ministeriale 26/06/2015 (Decreto Requisiti Minimi) che specifica quali sono i parametri per poter classificare un edificio ad energia quasi zero.New call-to-action

Lascia un commento

È stato interessante?

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi i nuovi articoli