Gli incentivi fiscali a disposizione, primo tra tutti l’Ecobonus, sono strumenti fondamentali per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici, con tutti i vantaggi che essa comporta per i cittadini e per il Paese. Ecco i numeri dell’Enea.
L’efficienza energetica fa davvero bene a tutti. Lo confermano i numeri contenuti nei consueti rapporti annuali dell’Enea (l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) sull’efficienza energetica e sulle detrazioni fiscali a essa connesse. Perché non solo gli interventi di efficientamento consentono di risparmiare energia all’intero Paese, ma permettono anche di tagliare sensibilmente il costo in bolletta, preservare l’ambiente e al tempo stesso possono dare un notevole impulso al mondo del lavoro. Fanno davvero “girare l’economia”, in sostanza. E i vari incentivi economici per promuovere l’efficienza destinati ai privati, alla pubblica amministrazione e alle imprese hanno mostrato negli anni di essere dei formidabili promotori di efficienza.
Le detrazioni fiscali per l’efficienza in edilizia, in particolare (soprattutto l’Ecobonus al 50 e al 65%, ma anche il Bonus Casa o Bonus Ristrutturazioni che consente di detrarre il 50% delle spese) hanno consentito a migliaia di italiani di riqualificare energicamente la propria casa a costi contenuti. Basti pensare che il solo Ecobonus, l’incentivo di gran lunga più importante per la riqualificazione energetica delle abitazioni, ha generato qualcosa come 42 miliardi di euro di investimenti a partire dal 2007, anno in cui ha fatto il proprio debutto. E non si conosce ancora l’effetto che potrà avere il Superbonus 110%.
Ricordiamo che questi strumenti sono tutti a disposizione e che, tramite Viessmann e la sua rete qualificata di progettisti e installatori presenti in tutta Italia, è possibile fruirne mediante lo sconto immediato in fattura al posto della detrazione fiscale diretta: significa sborsare solo la parte delle spese una volta tolta la detrazione spettante, invece che aspettare dieci anni per recuperare dalle tasse la stessa somma.
I numeri dell’efficienza energetica
Ecco cosa ci hanno regalato gli incentivi per l’efficienza, secondo i dati degli studi Enea:- La situazione del parco edilizio nazionale: il totale degli edifici ad elevate prestazioni è aumentato dal 7% al 10% nel periodo 2016-2019, grazie al contributo di ristrutturazioni importanti e di nuove costruzioni.
- Gli investimenti: soltanto nel 2019 gli investimenti per la riqualificazione energetica degli edifici trainati dall’Ecobonus sono stati pari a 3,5 miliardi di euro, per un totale complessivo di oltre 395.000 interventi: 1,3 miliardi di euro per la sostituzione dei serramenti, 1 miliardo per l’installazione di caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale, 650 milioni di per la coibentazione delle pareti, 231 milioni per la riqualificazione globale e 133 milioni per le schermature solari. Grazie al Bonus Casa sono stati effettuati altri 600.000 interventi.
- I minori consumi di energia: gli interventi agevolati con l’Ecobonus hanno portato a un risparmio sui consumi nazionali, nel solo 2019, di circa 1.250 GWh, che salgono a ben 17.700 GWh considerando l’intera durata dell’incentivo dal 2007 ad oggi;
- Il risparmio economico: grazie ai vari incentivi per l’efficienza, nel 2019 è stato possibile ottenere un risparmio sulla bolletta energetica nazionale di 250 milioni di euro;
- Le emissioni climalteranti: nello scorso anno solare sono state emesse circa 2,9 milioni di tonnellate di CO2 in meno grazie agli incentivi;
- Occupazione: sono 270.000 i posti di lavoro diretti ogni anno generati dagli interventi di riqualificazione energetica, che arrivano sino a 400.000 considerando anche l’indotto.
Grazie a tutti gli strumenti incentivanti a disposizione, l’obiettivo italiano di risparmio energetico per il 2020 previsto dal Piano d’Azione per l’Efficienza energetica stilato nel 2017 è stato centrato al 77,2%. È un bene o un male? Dipende dai punti di vista. L’industria risulta ben oltre la metà del percorso (61,9%), i trasporti hanno superato la metà, il terziario e la PA sono decisamente indietro (meno di un terzo) mentre il residenziale avrebbe già superato il target. Ma non basta, perché guardando al 2050, anno in cui l’Europa vuole arrivare ad essere “carbon neutral”, il 75% dei nostri edifici avrà ancora prestazioni energetiche insufficienti. Bisognerà allora “ingranare la quinta” e procedere a velocità doppia nella riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio.