Negli ultimi due mesi l’energia elettrica che abbiamo consumato è arrivata per circa la metà da fonti rinnovabili. Merito di eolico e fotovoltaico, installato sempre più per l’autoconsumo.
Da dove arriva l’energia elettrica che consumiamo? In quale misura è eco sostenibile, proveniente cioè da fonti rinnovabili? Queste sono due domande fondamentali per capire se sia sempre vero che l’elettrificazione dei consumi fa bene all'ambiente o se l’auto elettrica sia davvero green. Infatti solo quando l’energia elettrica proviene in buona parte da fonti rinnovabili possiamo affermare di essere virtuosi quando accendiamo la luce, la lavatrice, il climatizzatore o la pompa di calore.
La buona notizia è sicuramente che la produzione di energia elettrica da fonti pulite in Italia è in costante aumento ed è arrivata in questi mesi attorno soglia del 50%, così da rendere a emissioni zero la metà dei chilowattora che consumiamo.
Sono i dati forniti mensilmente da Terna, il proprietario principale della Rete di Trasmissione elettrica italiana in alta tensione, a indicarci con precisione quanta dell’elettricità consumata nel nostro Paese è prodotta da fonti rinnovabili e quanta, invece, da fonti fossili.
Gli ultimi numeri disponibili sono relativi al mese di giugno appena passato e dicono che la domanda di elettricità è stata soddisfatta per il 49% da fonti pulite. Ma a maggio il risultato è stato addirittura migliore, con le rinnovabili che hanno coperto il 52% della domanda, un vero e proprio record nella situazione elettrica italiana.
Basta fare il paragone con il maggio dello scorso anno, quando le rinnovabili hanno soddisfatto “solo” il 41,6% della domanda.
Bisogna sottolineare che questi numeri potrebbero non essere riconfermati nei prossimi mesi perché, per propria natura, le fonti pulite come il sole, il vento e l’acqua non sono “programmabili”, dato che la loro produttività varia in funzione delle condizioni meteorologiche.
La classifica delle rinnovabili nel 2020
Il contesto generale vede quest’anno un forte calo dei consumi rispetto al 2019: la richiesta italiana di energia elettrica, infatti, nei primi sei mesi del 2020 è calata complessivamente dell’8,9% rispetto al periodo gennaio-giugno del 2019.
A monte di questo dato ci sono le differenze climatiche di anno in anno (in giugno per esempio la temperatura è stata più bassa quest’anno ed è stata consumata meno elettricità per la climatizzazione), ma anche le misure di restringimento per l’emergenza Coronavirus.
In questo trend di ribasso dei consumi le rinnovabili hanno la meglio, godendo della priorità di dispacciamento rispetto all'elettricità prodotta dalle centrali termoelettriche.
Vediamo ora quanto ha contribuito ogni fonte rinnovabile alla quota totale di energia green nel mese di giugno. Nel complesso, dicevamo, le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 49% della richiesta di energia elettrica (nel giugno 2019 eravamo al 42%) e quelle non rinnovabili hanno contribuito per un altro 49% circa, mentre la restante quota, pari a poco più del 2%, è arrivata dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
Il 46% è arrivato dalla più “antica” delle rinnovabili, ossia l’idroelettrico, il 13% dall’eolico (cresciuto di oltre il 50%) e ben il 25% dal fotovoltaico. Il 12 % dell’elettricità è arrivato invece da impianti termoelettrici alimentati a biomasse, mentre il 4% dalla geotermia.
Considerando nell'insieme i primi sei mesi del 2020, invece, la quota di domanda elettrica soddisfatta dalle rinnovabili è del 40%, che rappresenta comunque un balzo in avanti rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, quando eravamo al 35%, mentre le fonti energetiche non rinnovabili hanno contribuito per il 50% (-14,1% su 2019) e la restante quota del 10% dal saldo con l’estero.
Una nota particolare merita il fotovoltaico che, con circa 900.000 impianti installati, si conferma ormai una importantissima fonte energetica nazionale.
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È merito soprattutto di quello di piccola taglia costituito da impianti condominiali o domestici sotto i 20 MW, che lo scorso anno hanno costituito più di un terzo dei megawatt totali installati (272 su 750 MW), numeri che indicano la crescente diffusione dell’autoconsumo, ossia il consumo dell’elettricità sul luogo di produzione per alimentare la propria abitazione o la piccola azienda.
L’autoconsumo nel 2019 è risultato pari a quasi il 20% della produzione nazionale fotovoltaica e il nuovo Super Ecobonus, che consente di detrarre il 110% delle spese per l’installazione di impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo (se fatti insieme agli interventi trainanti) darà un’ulteriore spinta alle energie green made in Italy.