Gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi e del 36% delle emissioni di CO2 in Europa. La Giornata internazionale del risparmio energetico ci ricorda come le buone prassi possano aiutare l’ambiente.
Il 18 febbraio è stata celebrata la Giornata internazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, un’iniziativa dedicata a tutti e che ha ottenuto un riscontro, come un numero di persone sensibili alle tematiche trattate, sempre maggiore. La Giornata internazionale del risparmio energetico ci ricorda quanto le scelte che compiamo nel riscaldare e raffrescare la nostra casa, nell’utilizzare gli elettrodomestici e l’illuminazione, possano influire sui consumi energetici e, quindi, sulle emissioni di CO2 legate alla produzione di energia da fonti fossili che stanno cambiando il clima del nostro pianeta.
Non bisogna dimenticare che l’anidride carbonica rappresenta oltre l’80% delle emissioni causate dall’uomo ed è il principale responsabile dell’aumento della temperatura globale. E tutto ciò che facciamo nelle nostre case ha un impatto enorme su questo fenomeno.
Sapevate, per esempio, che gli edifici sono la prima causa di emissioni nel mondo?
L’edilizia (residenziale e del terziario) vale da sola il 40% del consumo complessivo di energia e il 36% delle emissioni di CO2 nell'Unione Europea.
Ben più dell’industria e dei trasporti, quindi, contro i quali spesso si punta il dito. Inoltre, i consumi di energia del settore dell’edilizia in Italia sono cresciuti pressoché costantemente negli ultimi anni: dal 1990 al 2017 l’aumento è stato addirittura del 49,4%.
La progressiva diffusione di dispositivi elettronici e degli impianti di condizionamento estivo ha fatto lievitare i consumi elettrici, mentre quelli termici sono condizionati dall’età media degli edifici italiani, che sono spesso veri e propri “colabrodo” energetici: sul nostro territorio ci sono 12,2 milioni di edifici residenziali censiti dall’Istat, il 60% dei quali costruiti prima del 1980. Si stima che il 70% dei nostri immobili sia in condizioni tali da aver bisogno di interventi radicali sull’involucro (mura esterne, tetto, infissi) e sugli impianti. Ristrutturando questi edifici, dotandoli di soluzioni impiantistiche più efficienti e integrando le fonti rinnovabili si potrebbero ottenere risultati importanti per l’ambiente.
Ma non sono meno importanti le “buone pratiche”, ossia i comportamenti quotidiani che evitano inutili sprechi energetici. Quali azioni si possono mettere in pratica, concretamente?
Per capirlo partiamo dai principali responsabili dei consumi:
- riscaldamento;
- acqua calda sanitaria;
- raffrescamento.
Queste tre funzioni insieme assorbono oltre l’80% dell’energia consumata ogni anno nelle nostre abitazioni.
Dal punto di vista impiantistico, i sistemi di riscaldamento efficienti come le caldaie a condensazione e i climatizzatori nella prima classe di efficienza (A+++) sono dotazioni fondamentali per ottenere un risparmio energetico (ed economico) in casa. Integrando impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico e pompe di calore, anche in configurazioni “ibride” che prevedono il funzionamento in combinazione) si può stare certi di non danneggiare l’ambiente con l’emissione di CO2.
Ricordiamo che per tutti questi interventi sono a disposizione la detrazione fiscale fino al 65% e il Conto termico, un sussidio economico che premia gli interventi per l’efficienza energetica e per l’acquisto apparecchi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Quanto alle buone pratiche, si tratta di indicazioni davvero facili da mettere in pratica che dovrebbero diventare per tutti prassi quotidiane.
Ecco un piccolo elenco di quelle più importanti:
- Verificare la temperatura degli ambienti; la normativa consente una temperatura fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Per ogni grado abbassato si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
- Installare le valvole termostatiche sui termosifoni, che consentono di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti permettendo di ridurre i consumi fino al 20%; sono obbligatorie nei condomini e se si usufruisce dell’Ecobonus.
- Effettuare la manutenzione degli impianti è una regola fondamentale, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni; un impianto ben regolato consuma e inquina meno.
- Schermare le finestre durante la notte nella stagione fredda, chiudendo persiane, tapparelle o tende; è possibile anche e installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone.
- Posizionare il condizionatore/climatizzatore nelle zone più ombreggiata della casa e utilizzarlo in modo oculato. Spesso basta la sola funzione deumidificazione per abbassare la temperatura percepita, risparmiando energia.
- Adottare rubinetti con riduttori di flusso o “frangigetto”, che possono essere inseriti anche in rubinetti esistenti: facendo risparmiare fino al 50% di acqua, questi dispositivi evitano anche i consumi energetici necessari per riscaldarla.