Una casa senza gas utilizza solo l’energia elettrica ed è conveniente quasi sempre. Vediamo tutto quello che c'è da sapere sui risparmi ottenibili con le pompe di calore attraverso due casi concreti.
Indice:
- Riscaldamento senza gas con pompa di calore: una scelta di efficienza
- Costi iniziali e costi operativi
- Costi del gas e costi dell’elettricità
- Perché l’elettricità ti fa risparmiare
- Quanto si risparmia senza gas: l’esempio di una casa nuova
- Quanto si risparmia senza gas: l’esempio di una casa anni 70
- Quanto si risparmia aggiungendo il fotovoltaico
- L'offerta migliore arriverà da un progettista
Riscaldamento senza gas con pompa di calore: una scelta di efficienza
Avere una casa o un'azienda senza gas è diventato un obiettivo per molte famiglie e imprenditori. È comodo, è sicuro ed è una soluzione volta alla sostenibilità ambientale perché si evita l’utilizzo di combustibili fossili, risultando inoltre più economica. Ma quanto si risparmia senza gas? Cerchiamo di scoprirlo concentrandoci sull’aspetto che maggiormente contribuisce ai consumi domestici, ovvero il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
Riscaldare abitazioni e imprese senza gas è possibile!
Nonostante per abbandonare il gas si possa scegliere anche un impianto a biomassa (ad esempio una caldaia a pellet o a legna), una pompa di calore elettrica è senz’altro la scelta più efficiente e sostenibile. Le pompe di calore sfruttano l’energia termica rinnovabile presente nell’aria, nell’acqua o nel terreno.
Inoltre, la pompe di calore ti permettono di utilizzare un unico sistema non solo per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria, ma anche per il raffrescamento estivo.
Costi iniziali e costi operativi
La convenienza nel riscaldare senza gas metano, utilizzando invece l’elettricità dipende essenzialmente da due fattori: i costi iniziali e quelli operativi. Questi ultimi sono diversi a seconda del sistema di riscaldamento scelto e variano nel tempo in funzione di quanto paghi l’energia elettrica rispetto al gas.
Per quanto riguarda i costi iniziali, invece, l'installazione di sistemi di riscaldamento alternativi al gas può comportare una spesa di partenza più elevata. L'installazione di una pompa di calore può richiedere un investimento più significativo rispetto a una caldaia a gas metano.
Senza dimenticare che un investimento iniziale più alto può trasformarsi in un guadagno nel giro di poco tempo, grazie al risparmio di energia che otterrai con il nuovo sistema. Come spieghiamo più avanti, le spese evitate in bolletta utilizzando una pompa di calore sono davvero interessanti.
Costi del gas e costi dell’elettricità
Quanto convenga realmente abbandonare il gas per passare all’elettricità dipende anche dai rispettivi costi di queste due fonti energetiche.
Già a partire dall’ultimo trimestre del 2021 i prezzi del gas e dell’elettricità all’ingrosso sono aumentati, ripercuotendosi sulle nostre bollette. Con l’inizio della guerra in Ucraina la situazione è drammaticamente esplosa, portando alle stelle entrambe le quotazioni, per poi riallinearsi gradualmente verso tariffe più contenute.
Oggi un kilowattora di elettricità in bolletta costa, nel mercato tutelato, poco meno di 24 centesimi di euro/kWh, rispetto ai 66 centesimi del quarto trimestre 2022. Andamento simile per il gas che, dopo aver toccato i 1,5 euro al metro cubo a dicembre 2022, a maggio 2023 è sceso a 0,91 euro/metro cubo.
Perché l’elettricità ti fa risparmiare sul riscaldamento
A questo punto ti potresti chiedere: perché dovrebbe convenire di più l’energia elettrica rispetto al gas se l’andamento dei due prezzi è allineato e quando sale uno sale alche l'altro? Per questi tre motivi:
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i sistemi elettrici, soprattutto quelli di ultima generazione come le pompe di calore, sono in sé più efficienti rispetto alla combustione del gas metano e quindi ti fanno risparmiare energia, soprattutto quando la pompa di calore è dimensionata correttamente e l’impianto è installato a regola d’arte;
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nel tempo, il costo dell’elettricità è con molta probabilità destinato a scendere più di quello del gas, perché aumenterà la disponibilità di energia elettrica da fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico, che oggi hanno i costi di produzione più bassi in assoluto;
- l’energia elettrica la puoi autoprodurre installando un impianto a pannelli fotovoltaici, rendendoti in parte autonomo e riscaldando la tua casa a costi bassissimi.
Quanto si risparmia senza gas: l’esempio di una casa nuova
Prendiamo in esempio un’abitazione di 120 mq nuova, quindi con un buon isolamento termico, situata in zona climatica E (nord Italia e buona parte della zona appenninica). Il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale di un edificio di questo tipo è pari a 40 kWh/mq/anno, per un totale di 4.800 kWh annui.
Con il riscaldamento a gas di una caldaia, sono necessari circa 504 metri cubi di gas, per un costo annuale, con i prezzi attuali della materia prima (90 centesimi di euro al metro cubo), di circa 454 euro. Con una pompa di calore a bassa temperatura caratterizzata da un buon livello di efficienza energetica (ad esempio con SCOP, ossia Seasonal Coefficient of Performance, pari a 5) sono invece necessari 960 kWh per il riscaldamento annuo, pari a una spesa di 230 euro.
In sintesi: in una nuova abitazione la pompa di calore consente di risparmiare 224 euro rispetto al gas, circa il 50%.
Il risparmio in termini di emissioni evitate, invece, è pari a 590 kg di CO2, il 59% in meno.
Quanto si risparmia senza gas: l’esempio di una casa anni 70
Consideriamo sempre un’abitazione di 120 mq in zona climatica E, ma questa volta si tratta di una vecchia casa anni 70 non isolata. Per soddisfare il fabbisogno termico sono necessari circa 80 kWh al metro quadro l’anno, quindi i consumi nei 12 mesi si avvicinano a 10.000 kWh.
Con una caldaia servono circa 1.050 metri cubi di gas, per un costo complessivo di 945 euro. Con una pompa di calore con SCOP pari a 3 (in questo caso l’efficienza è inferiore perché l’edificio non è isolato deve funzionare a temperatura medio-alta circa, almeno nelle giornate più fredde), il consumo elettrico stimato è di 3.330 kWh, corrispondenti a una spesa in bolletta di 799 euro.
Come si può vedere, in una casa con alte dispersioni di energia termica il risparmio economico che può dare il passaggio dal gas all’elettricità è inferiore, ma è comunque presente (pari a circa il 15%).
Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, si evita l’emissione di 658 kg di CO2, il 31% in meno.
Quanto si risparmia aggiungendo il fotovoltaico
Vediamo ora cosa può succedere in termini di risparmio economico installando un impianto fotovoltaico. Ipotizziamo un’abitazione con consumi annui pari a 6.000 kWh elettrici, ben superiori a quelli di una famiglia-tipo e quindi compatibili con la presenza di un riscaldamento elettrico a pompa di calore (secondo l’ARERA, una famiglia di 3 o 4 persone consuma circa 2.700 kWh l’anno).
Senza un impianto fotovoltaico, la spesa annuale in bolletta è di 1.440 euro, sempre con il prezzo dell’elettricità del secondo trimestre 2023.
Installando un impianto fotovoltaico da 6 kW che al nord Italia in un anno produce circa 7.200 kWh di elettricità, senza un sistema di accumulo si può stimare una quota di autoconsumo pari al 35% dell’energia prodotta: significa 2.500 kWh l’anno prodotti gratuitamente, con una spesa evitata in bolletta di 600 euro.
A questo risparmio possiamo aggiungere il guadagno per i rimanenti 4.700 kWh non autoconsumati e ceduti in rete con il meccanismo del ritiro dedicato, stimabile in 564 euro (il ritiro dedicato remunera circa 12 centesimi di euro per kilowattora). Complessivamente, quindi, il guadagno arriva a ben 1.164 euro in un anno.
Un impianto fotovoltaico è certamente un investimento economico. Ma il vantaggio è presto calcolato: con circa 10.000 euro di costo complessivo, che potrai portare in detrazione al 50% nella dichiarazione dei redditi con il Bonus ristrutturazioni, dopo soli 5 anni avrai ammortizzato completamente il suo costo, ottenendo per gli anni seguenti solo dei guadagni.
L'offerta migliore arriverà da un progettista
Ecco perché è necessario affidarsi a un Progettista.
Parlando di prezzi e di investimenti, c’è subito da sottolineare la presenza di due buone notizie.
La prima è che, come previsto dalla dalla Legge di Bilancio 2022 e confermato dalla Legge di Bilancio 2023, fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali per gli interventi sul tuo nuovo impianto di riscaldamento e climatizzazione.
L’installazione di un impianto di riscaldamento in pompa di calore in un edificio già esistente ti permette di accedere a:
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Bonus Casa o bonus ristrutturazioni – detrazione fiscale 50%
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Ecobonus - detrazione fiscale 65%
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Superbonus (in scadenza al 31/12/2023)
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Conto Termico 2.0
Per l'elaborazione delle pratiche amministrative e l'accesso a incentivi fiscali è consigliato rivolgersi a un Progettista Termotecnico. Sarà lui a studiare la migliore soluzione per il risparmio energetico rapportandola al budget disponibile.
Tutte le soluzioni volte al risparmio viste in precedenza verranno applicate da un Progettista attraverso uno Studio di fattibilità. Verrà dunque proposta la migliore offerta tenendo conto dei costi di progettazione e installazione.
Per ottenere il massimo del comfort, il Progettista valuta una molteplicità di fattori trovando il giusto compromesso scegliendo accuratamente tra:
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il tipo di impianto in relazione all'abitazione o all'edificio,
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le abitudini di consumo del committente,
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i reali fabbisogni energetici dell'immobile.
Inoltre, è competenza di questa figura professionale qualificata in molteplici competenze trasversali, occuparsi della scelta dei materiali e delle tecnologie più idonee alla realizzazione dei vari sistemi; calcolando i costi relativi alla realizzazione degli impianti per garantire l'efficienza energetica, al fine di ridurre i consumi energetici e i costi.
Sei alla ricerca di una consulenza specializzata nella progettazione di impianti termotecnici per risparmio energetico?
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