L’addolcitore elimina il calcare tutelando salute ed efficienza dell’impianto di riscaldamento e degli elettrodomestici. E permette di essere più green.
Prima di tutto è bene ricordare che cosa è un addolcitore, per non confonderlo con un depuratore d'acqua potabile:
- un depuratore si occupa di purificare l’acqua che beviamo e utilizziamo per cucinare tramite microfiltrazione
- un addolcitore effettua un trattamento acqua che elimina il calcare in eccesso
L'addolcitore domestico è un componente molto importante per la salvaguardia della caldaia (o di un altro generatore di calore, come la pompa di calore), perché contribuisce a mantenerla efficiente, quindi a contenere i consumi energetici. Ma ci sono altri aspetti che rendono un addolcitore una soluzione green, attenta al risparmio e al comfort domestico. Scopriamo qui di seguito tutti i vantaggi di un dispositivo che sta prendendo sempre più piede all’interno delle abitazioni.
Indice:
- A cosa serve un addolcitore: una garanzia per impianto ed elettrodomestici
- Come funziona un addolcitore
- Addolcitore: installazione e costi
- Come si valuta il miglior addolcitore acqua domestico
A cosa serve un addolcitore: una garanzia per impianto ed elettrodomestici
La normativa prevede che l’impianto di riscaldamento debba essere caricato con acqua caratterizzata da precisi parametri relativi alla durezza, ossia la quantità di calcare presente.
La tecnologia dell’addolcimento si basa su un principio chimico.
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Un eccesso di calcare, infatti, danneggia il generatore di calore e ne pregiudica il corretto funzionamento. Se l’acqua della zona dove abiti è ricca di calcare, l’acqua deve essere pretrattata per portarla nel range di 10-12°f .
Vuoi sapere di più sui danni del calcare e come prevenirli?
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I circuiti di un impianto, però, non funzionano in modo assolutamente “stagno” e saltuariamente sono necessari dei rabbocchi per riportare la pressione dell’acqua a livelli corretti. Un addolcitore installato all’ingresso della linea dell’acqua domestica, quindi, serve non solo per il primo caricamento dell’impianto, ma anche per assicurare che tutte le aggiunte successive di acqua siano effettuate correttamente con acqua trattata.
Un addolcitore montato all’ingresso dell’acqua domestica preserva anche la salute (e la durata) degli elettrodomestici, evitando danni dovuti al calcare, e permette di ridurre l’utilizzo di detersivi e additivi, determinando un minore inquinamento ambientale e un ulteriore risparmio. In sintesi, installare un addolcitore in casa serve a ottenere questi vantaggi:
- preserva la salute dell’impianto di riscaldamento, favorendo l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi;
- allunga la vita di lavatrice e lavastoviglie e diminuisce il consumo di detersivi;
- minore perdita di tempo e minori costi di pulizia di rubinetti, lavello, box doccia e stoviglie (che vivranno più a lungo), e persino un minore impiego di shampoo per lavarsi i capelli.
Come funziona un addolcitore
Proprio come la lavastoviglie in cui inseriamo l’apposito sale, anche gli addolcitori funzionano grazie a particolari resine contenenti sodio, catturando al suo posto il calcio e il magnesio contenuti nell’acqua, responsabili dei depositi di calcare. Il processo di addolcimento deve garantire una durezza compresa tra i 5 e i 15°f perché l’acqua eccessivamente dolce può danneggiare le tubazioni.
Dopo un certo periodo di funzionamento, bisogna effettuare la rigenerazione dell’addolcitore, ricaricando di sodio le resine ormai esaurite.
Non perdere l'approfondimento dedicato "Come funziona un addolcitore acqua"
Addolcitore: installazione e costi
L’installazione di un addolcitore è obbligatoria con caldaie sopra i 100 kW di potenza e con durezze dell’acqua sopra i 15°f; come abbiamo visto, però, i vantaggi che comporta la rendono consigliabile anche quanto la normativa non prevede l’obbligo.
Un addolcitore può essere installato in quasi tutte le abitazioni, basta individuare il punto di ingresso dell’acqua prima delle derivazioni che portano alle differenti utenze: in questo modo, tutta la casa sarà protetta dal calcare.
In un contesto condominiale la soluzione ideale è un unico addolcitore posizionato presso il punto di ingresso dell’acqua comune dove risiede il contatore principale, prima delle diramazioni che portano ai vari appartamenti. Nel caso di un appartamento in condominio, l’addolcitore va montato nei pressi del punto di ingresso dell’acqua che generalmente si trova vicino alla cucina; per questo motivo l’installazione più frequente è sotto-lavello, dove è necessario predisporre lo spazio necessario tenendo conto che un addolcitore di taglia domestica può essere alto almeno 50 cm.
Se per motivi tecnici non è possibile installare un addolcitore si può optare per un dosatore di polifosfati (obbligatorio sempre, a prescindere dalla presenza dell’addolcitore), che occupa meno spazio e che previene la formazione di incrostazioni di calcare all’interno del circuito dell’acqua sanitaria. Nel circuito di acqua tecnica dell’impianto, invece, devono essere aggiunti altri additivi sintetici, non potabili, che hanno lo scopo di proteggere i componenti metallici.I costi di un addolcitore variano in funzione delle esigenze e - non sottovalutiamolo! - della qualità tecnica del dispositivo. In media, per una casa monofamiliare occupata da 4 persone, si può andare dai 1.000 ai 2.500 euro considerando condizioni standard di installazione.
Come si valuta il miglior addolcitore acqua domestico
Uno degli aspetti più importanti nel valutare la qualità di un addolcitore è la sua efficienza nel consumo di sale e di acqua durante i normali cicli di rigenerazione. Meno consuma un addolcitore, più è “green” ed economico nella gestione.
Un addolcitore di tipo volumetrico standard, durante la rigenerazione funziona inondando completamente le resine di sale dopo una certa quantità di litri di acqua trattati o dopo un determinato tempo. Inoltre, il processo di rigenerazione avviene indiscriminatamente in qualunque momento, magari durante una doccia.
Gli addolcitori più evoluti, come i modelli Viessmann VS, funzionano invece in modo intelligente grazie a un algoritmo che stabilisce la frequenza delle rigenerazioni calcolando esattamente la quantità di acqua addolcita e la sua durezza, ed erogando la salamoia strettamente necessaria a ricaricare solo le resine effettivamente esaurite durante l’esercizio. In questo modo si può risparmiare fino al 50% del consumo e del costo di sale. Anche il consumo di acqua si riduce notevolmente, perché la rigenerazione viene effettuata considerando gli effettivi consumi (non bisogna dimenticare che ad ogni ciclo di rigenerazione un addolcitore consuma 80/100 litri d’acqua per il risciacquo). Inoltre, con gli addolcitori Viessmann VS il processo di rigenerazione avviene durante la notte, non interferendo con l’utilizzo dell’acqua sanitaria durante la giornata. Gli addolcitori Viessmann sono anche semplici e rapidi da montare ed evitano nella maggior parte dei casi modifiche all’impianto, semplificando la vita dell’installatore e diminuendo i costi dell’operazione per l’utente.