10 febbraio 2025  |  a cura di Cesare Perrini  |  condividi con

Addolcitore acqua caldaia: la guida per orientarsi

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10 febbraio 2025
Trattamento Acqua

Gli impianti di riscaldamento possono essere soggetti a guasti dovuti alle incrostazioni di calcare. Un addolcitore acqua caldaia permette di salvaguardarli e di allungare la vita a tutti gli elettrodomestici di casa.

Indice:

  1. L’acqua e il calcare
  2. Il problema della durezza dell’acqua
  3. Gli effetti del calcare sulla caldaia
  4. Cosa fa un addolcitore acqua
  5. Come funziona un addolcitore acqua
  6. L'acqua di ripristino
  7. Quando è obbligatorio un addolcitore acqua caldaia
  8. Tutti i vantaggi dell’installazione di un addolcitore
  9. Il consumo di sale e di acqua di un addolcitore
  10. Differenza tra addolcitore e dosatore polifosfato
  11. Dove si installa un addolcitore
  12. Addolcitore acqua per la pompa di calore
  13. La qualità dei prodotti per l'addolcimento Viessmann
  14. I vantaggi di un sistema integrato
  15. Perché conviene e quanto costa installare un addolcitore?

L’acqua e il calcare

L’acqua che arriva nelle nostre case è di buona qualità, perché viene controllata costantemente dai gestori degli acquedotti e dall’Azienda Unità Sanitaria Locale competente per il territorio affinché siano rispettati determinati parametri qualitativi. Tuttavia, al suo interno sono sempre presenti in quantità variabile alcuni elementi che, pur non essendo assolutamente dannosi per la nostra salute, possono provocare alcuni problemi.

Uno dei principali è relativo alla presenza eccessiva del calcare dovuto a un’acqua troppo “dura”: un fastidio che tutti noi conosciamo molto bene, a causa delle macchie che ritroviamo su stoviglie e rubinetti.

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Il calcare, però, non causa solo un disagio estetico, perché la sua presenza nel tempo può provocare malfunzionamenti e danni agli apparecchi che abbiamo in casa. Una delle vittime principali del calcare è la nostra caldaia, che inizia a consumare di più e corre il rischio di guastarsi seriamente. Anche elettrodomestici come lavastoviglie e lavatrice, poi, risentono in modo negativo di un’acqua troppo dura. Tutti questi piccoli e grandi inconvenienti possono essere risolti installando un addolcitore acqua.

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Il problema della durezza dell’acqua

Esistono acque più o meno calcaree, o dure, a seconda della loro provenienza (fonti, laghi eccetera) e in funzione del percorso che seguono per arrivare dentro le nostre case.

In Italia, le acque sono abbastanza dure, in particolare sono molto dure in alcune aree della pianura Padana e dell’Emilia- Romagna, in Umbria e Lazio, in Campania e in alcune zone della Sicilia.

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Ma quando un’acqua diventa dura?
La durezza dell’acqua viene misurata in base alla concentrazione di sali alcalini quali carbonato di calcio e magnesio, a cui si deve la formazione di calcare: più è alta la loro concentrazione, più l’acqua è dura.

L’unità di misura utilizzata per misurare la durezza sono i gradi francesi (°f) che esprimono, appunto, la concentrazione di carbonato di calcio presente in un litro di acqua:

  • L’acqua è dolce con un valore fino a 15°f
  • Media tra i 15°f e i 20°f
  • Dura da 20 a 30°f
  • Oltre i 30°f è molto dura, quindi con un’alta presenza di calcare

Gli effetti del calcare sulla caldaia

Come abbiamo detto, la caldaia è il sistema che può essere danneggiato più seriamente da un’acqua troppo ricca di calcare. L’acqua dura, infatti, favorisce i depositi di calcare su componenti e tubature, causando prima di tutto una perdita di efficienza dell’apparecchio, perché la serpentina che trasferisce il calore della combustione all’acqua dell’impianto (lo scambiatore di calore) può incrostarsi di calcare che funge purtroppo da ottimo strato isolante, diventando così meno efficiente nello svolgere il suo compito. Significa che per riscaldare l’acqua, la caldaia farà molta più fatica e saliranno i consumi di gas e le bollette.

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Le incrostazioni, inoltre, possono provocare occlusioni nel circuito e generare fenomeni di corrosione, determinando il danneggiamento degli elementi dell’impianto e la conseguente necessità di costosi interventi di manutenzione straordinaria non programmata.

C’è da considerare, inoltre, che all’aumentare della temperatura dell’acqua i sali di calcio e magnesio hanno più difficoltà a sciogliersi e il rischio di incrostazioni di calcare aumenta ulteriormente. È per questo motivo che un addolcitore acqua caldaia è particolarmente consigliato.

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Cosa fa un addolcitore acqua

Un addolcitore, a volte chiamato anche decalcificatore, è un dispositivo che si occupa di rimuovere i sali di calcio e magnesio dall’acqua responsabili del calcare, rendendola meno dura e contrastando in questo modo la formazione di depositi, incrostazioni e corrosioni nella caldaia e negli altri elettrodomestici.

Un addolcitore acqua non si occupa di purificare l’acqua che beviamo (questa operazione è svolta da altri dispositivi di filtrazione chiamati, appunto, depuratori), ma ha il preciso compito di eliminare dall’acqua il calcare in eccesso per renderla di ottima qualità per tutti i suoi utilizzi tecnici: caldaia, scaldabagno, pompa di calore, scaldabagno, lavastoviglie, lavatrice, ferro da stiro, vaporella e altro ancora.

Gli addolcitori sono molto semplici da installare ed è possibile personalizzare il livello di durezza dell’acqua che si vuole ottenere.

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Come funziona un addolcitore acqua

Un addolcitore ha la stessa funzione del sale che aggiungiamo periodicamente alla nostra lavastoviglie per ottenere stoviglie più brillanti. Difatti, utilizza proprio il sale.

Il processo chimico alla base si chiama scambio ionico ed è molto semplice: all’interno di particolari resine ricche di sale, l’acqua dura cede ioni di calcio e magnesio e acquisisce al loro posto ioni di sodio (il sale) grazie al principio dell’osmosi. Il processo non coinvolge gli altri sali, che non vengono intrappolati e continuano, quindi, a essere presenti nell’acqua addolcita. Dopo un po’ di tempo, le resine si “esauriscono”, ossia finiscono lo iodio da scambiare con gli ioni di calcio e magnesio; arrivati a quel punto è necessario rigenerare le resine, ossia ricaricare nuovamente con la salamoia di acqua e sale il serbatoio dell’addolcitore.

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Il trattamento che compie un addolcitore acqua caldaia deve ottenere come risultato una durezza dell’acqua compresa tra 4 e 15°f, perché oltre i 15°f l’acqua comincia a diventare troppo dura e livelli inferiori a 4°f sono dannosi per le tubazioni.

Dato che l’addolcimento aumenta la presenza di sodio nell’acqua trattata (4,5 mg in più per litro ogni grado francese in meno), vengono utilizzati in caso di necessità dei dispositivi di Bypass che hanno il compito di rimiscelare l’acqua.

L’acqua di ripristino

In tutti i casi dove l’acqua di acquedotto è dura, al primo avvio della caldaia l’impianto viene caricato con acqua pretrattata con addolcimento, per farla rientrare nel range di durezza 10-12 °f, quindi medio-dolce.

Ma perché si corre il rischio che l’acqua diventi poi troppo dura se il circuito dell’impianto è chiuso?
Perché in realtà il circuito non è “stagno” e può richiedere periodicamente dei rabbocchi per riportare la pressione dell’acqua a livelli corretti (è un’operazione che alcuni di noi avranno senz’altro fatto quanto la caldaia va in blocco). Questi rabbocchi fanno entrare nell’impianto acqua di acquedotto non trattata che può contenere calcare in eccesso e che, nel tempo, può provocare problemi al nostro impianto di riscaldamento.

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Un addolcitore acqua caldaia posto nel punto dove arriva l’acquedotto serve, quindi, sia per il primo caricamento dell’impianto, sia per tutti i rabbocchi di acqua alla caldaia successivi.

Quando è obbligatorio un addolcitore acqua caldaia

Per le caldaie di tipo residenziale (sotto i 100 kW di potenza), generalmente, non è obbligatorio installare un addolcitore acqua, anche se, come vedremo nel paragrafo successivo, i vantaggi che comporta un prodotto per l'addolcimento lo rendono decisamente consigliabile.

Sono, però, obbligatori altri controlli, a prescindere dalla potenza dell’impianto e dalla durezza dell’acqua, che riguardano tutti gli edifici nuovi, quelli ristrutturati totalmente, quelli con impianti termici nuovi o dove sono state installate nuove caldaie (la normativa di riferimento è la UNI 8065 e DPR n. 59 del 2009 e al DM 26 giugno 2015).

In particolare, sono previsti il lavaggio, il defangamento dell’impianto, l’installazione di un filtro meccanico dell’acqua di carico e il condizionamento chimico per proteggere l’impianto dalla corrosione e dalla presenza di impurità nell’acqua.

Per l’acqua sanitaria è obbligatoria la filtrazione meccanica e il condizionamento chimico con prodotti adatti all’uso alimentare, come i polifosfati.

Per le caldaie oltre i 100 kW di potenza, invece, l’obbligo dell’addolcitore scatta con 25°f di durezza per impianti di riscaldamento e con 15 °f di durezza per impianti che producono acqua sanitaria.

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Tutti i vantaggi dell’installazione di un addolcitore

Anche quando non sono imposti dalla legge, gli addolcitori risultano una soluzione estremamente efficace per risolvere non solo il problema della formazione di calcare nella caldaia, ma anche per ottenere una migliore qualità dell’acqua per tutti gli utilizzi tecnici.

Qualità che comporta prima di tutto evitare rischi di danni e rotture, ma anche diminuzione dei consumi in bolletta e maggiore sostenibilità ambientale.

In sintesi, un addolcitore acqua permette di ottenere i seguenti vantaggi:

  • preserva la salute e allunga la vita dell’impianto di riscaldamento e degli elettrodomestici, evitando la formazione di incrostazioni e corrosioni;

  • evita l’aumento dei consumi energetici dovuti a scambiatori e serpentine incrostate;

  • riduce gli interventi e i costi di manutenzione;

  • permette di utilizzare meno detersivi, additivi, saponi e shampoo (un’acqua ricca di calcare necessita di maggiori quantità);

  • diminuisce costi e tempo per le pulizie di casa necessarie a rimuovere il calcare da rubinetti, soffioni e box doccia;

  • mantiene la brillantezza di stoviglie e la qualità dei tessuti, preserva i capelli e la pelle che possono subire danni dall’eccesso di calcare.

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Il consumo di sale e di acqua di un addolcitore

Si sente spesso dire che un addolcitore consuma molta acqua per il lavaggio dopo i cicli di rigenerazione della resina, e in effetti l’efficienza nel consumo di acqua e sale sono l’aspetto più importante per capire quanto una soluzione per l'addolcimento di questo tipo sia green ed economico nella sua gestione.

Ma non tutti gli addolcitori sono inefficienti. A differenza dei dispositivi di tipo volumetrico standard, che inondando automaticamente le resine di sale dopo un determinato periodo di tempo, quelli intelligenti (come gli addolcitori Viessmann) effettuano la rigenerazione in base ai consumi di acqua effettivi e integrano la salamoia strettamente necessaria a ricaricare solo le resine effettivamente esaurite. In questo modo, risparmiano fino al 50% del consumo di acqua e sale.

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Differenza tra addolcitore e dosatore polifosfato

Anche un dosatore di polifosfato, come abbiamo visto, è un tipo di condizionamento chimico che permette di evitare la formazione di incrostazioni di calcare nel circuito della caldaia, in particolare in quello dell’acqua sanitaria. Nel circuito dell’acqua tecnica dell’impianto si aggiungono invece altri additivi chimici per proteggere i componenti metallici.

Un dosatore di polifosfato contiene polifostati di sodio e calcio che limitano i problemi determinati dalla durezza dell’acqua, ma non rendono l’acqua meno dura. Per questo con acque dure e molto dure è necessario intervenire in maniera più efficace installando un addolcitore che elimina a monte il problema, rendendo l’acqua più dolce grazie all’asportazione dei sali responsabili della formazione del calcare.

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Dove si installa un addolcitore

Affinché possa apportare benefici a tutti gli impianti e gli elettrodomestici di casa, un addolcitore va montato nel punto dove arrivano le tubazioni che portano l’acqua dall’acquedotto o, comunque, a monte delle derivazioni che si diramano alla caldaia, alla cucina, al bagno, alla lavanderia. Solo così tutta la casa sarà protetta dal calcare.

Installare un addolcitore è molto semplice e non è necessario alcun intervento invasivo: sono necessari solo una presa di corrente, l’attacco di ingresso dell’acqua e lo spazio per la posa, tenendo conto che un sistema domestico è alto almeno 50 cm.

In un appartamento, generalmente il punto di ingresso dell’acqua si trova in prossimità della cucina e in questo caso l’addolcitore viene spesso installato in posizione sotto-lavello. Se la caldaia non è posizionata in cucina, allora il punto di ingresso dell’acquedotto può trovarsi in un altro locale o sgabuzzino e bisognerà solo verificare che ci sia lo spazio necessario.

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In un contesto condominiale, la soluzione più indicata è quella di installare un unico addolcitore di taglia più grande dedicato a tutti gli appartamenti, posizionandolo presso il punto di ingresso dell’acqua comune dove c’è il contatore dell’acqua principale.

Addolcitore acqua per la pompa di calore

Un addolcitore acqua è fondamentale per tutelare la salute di tutti gli impianti termici, quindi non solamente della caldaia, ma anche della pompa di calore.

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Più è grande la quantità di acqua che transita e viene riscaldata da un impianto, maggiore è il problema che l’eccesso di calcare che può provocare.

Nel caso delle pompe di calore, la quantità di acqua che circola nell’impianto è consistente e i componenti esposti a rischio sono molti, sia per quanto riguarda l’acqua tecnica che circola nei sistemi di diffusione del calore (generalmente i pannelli radianti a pavimento), sia per la presenza del bollitore per l’acqua calda sanitaria.

Nel caso di acqua troppo dura, quindi, potrebbero verificarsi danni consistenti. Installare un addolcitore per un impianto di riscaldamento basato su pompa di calore è, quindi, una buona prassi assolutamente consigliabile.

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La qualità dei prodotti per l'addolcimento Viessmann

Grazie alle molte taglie disponibili caratterizzate da diverse portate d’acqua, la gamma di addolcitori Viessmann (AQUA e VS) risponde alle esigenze di addolcimento di appartamenti, ville, piccoli codomini e piccole attività commerciali e ricettive.

Gli addolcitori per l’ambito residenziale, molto semplici da installare, sono del tipo monoblocco, ossia integrano il serbatoio del sale all’interno della bombola, così da ottenere un ingombro ridotto. Quelli di taglia superiore, invece, sono bicorpo, dotati di serbatoio di dimensioni maggiori.

La differenza degli addolcitori Viessmann, rispetto a quelli di tipo tradizionale, è soprattutto nel loro funzionamento intelligente: grazie all’innovativo sistema di rigenerazione proporzionale, l’addolcitore rigenera solo le resine esaurite, tramite una soluzione di acqua e sale (la salamoia) formata solo quando serve. Il tino del sale rimane così asciutto durante il funzionamento evitando rischiose proliferazioni batteriche.

Il quantitativo di salamoia da produrre viene stabilito da un algoritmo in base allo storico dei consumi d’acqua dell’utente, alla previsione dei suoi bisogni e dal tempo trascorso dall‘ultima rigenerazione. Tutto questo consente di ridurre anche del 50% i consumi annuali di acqua e di sale.

Il funzionamento degli addolcitori Viessmann è totalmente automatico e non sono necessari interventi da parte dell’utente. Serve solo la manutenzione periodica e il rifornimento di sale da parte dei tecnici autorizzati.

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I vantaggi di un sistema integrato

Oltre agli addolcitori, Viessmann offre anche gli altri componenti necessari al trattamento dell’acqua per gli impianti di riscaldamento, come i filtri autopulenti, i dosatori di polifosfato, i defangatori magnetici.

Tutti questi elementi completano l’ecosistema di soluzioni integrate Viessmann per la climatizzazione domestica e commerciale:

Integrare un addolcitore Viessmann in un impianto termico realizzato con sistemi Viessmann non solo garantisce la piena compatibilità tra i prodotti, ma significa anche avere a che fare con un unico interlocutore per l‘installazione e la manutenzione di tutti i componenti.

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Perché conviene e quanto costa installare un addolcitore?

Considerando tutti i vantaggi economici, pratici e ambientali che comporta l’installazione di un addolcitore acqua e tenendo conto che la spesa per l’installazione è tutto sommato contenuta (tra i 1.000 e i 2.000 euro per un prodotto domestico), si può considerare questo investimento come una sorta di “assicurazione” o una forma di garanzia aggiuntiva per l’impianto di riscaldamento, gli altri elettrodomestici e per tutto l’impianto idrico.

Se in casa circola acqua dura i danni che il calcare arreca all’impianto possono essere davvero consistenti, senza contare che utilizzare acqua dolce permette di risparmiare energia, utilizzare meno detersivi e saponi e mantenere intatto nel tempo il nostro comfort sotto una doccia abbondante.

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