4 giugno 2024  |  a cura di Massimiliano Ferrarese  |  condividi con

Rabbocco acqua termosifoni: quando è necessario?

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4 giugno 2024
Assistenza Caldaie

Quando la pressione dell’acqua dell’impianto di riscaldamento cala sotto un certo livello è necessario effettuare un rabbocco. Ecco cosa bisogna controllare e come farlo.

Indice:

  1. La giusta quantità di acqua nell'impianto di riscaldamento
  2. Controllare il manometro
  3. Cosa fa il tecnico quando riempie l’impianto?
  4. Perché cala la pressione dell’impianto? Le cause “fisiologiche”
  5. Perché cala la pressione dell’impianto? Guasti e rotture
  6. Come effettuare il rabbocco dell’acqua dei termosifoni?
  7. E se la pressione dell’acqua è troppo alta?
  8. Fai la manutenzione ordinaria per prevenire i problemi
  9. La comodità del contratto di manutenzione programmata

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La giusta quantità di acqua nell'impianto di riscaldamento

Ogni tanto può capitare di dover effettuare un rabbocco dell’acqua dei termosifoni affinché il nostro riscaldamento funzioni al meglio.

Perché?
Cosa bisogna fare?

Per circolare e raggiungere i termosifoni, l’acqua che trasposta il calore all’interno dell’impianto deve sempre rimanere all’interno di un determinato intervallo di pressione (tra 1 e 2 bar), per colmare i dislivelli presenti ed arrivare anche al termosifone più lontano.

Se la pressione è troppo bassa, la caldaia perde potenza e non funziona più al meglio, non riscaldando più bene i termosifoni e causando inutili costi di riscaldamento.

Durezza-acqua-consigliata-addolcitore-ecco-quando-serve

Controllare il manometro

La perdita di pressione dell’acqua dell’impianto è un evento che può accadere qualche volta ed è la causa più comune della “caldaia il blocco”, particolarmente fastidiosa durante l’inverno perché il riscaldamento smette di funzionare.

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Per fortuna, ripristinare una caldaia andata in blocco è generalmente semplice, ma è comunque consigliabile tenere periodicamente sotto controllo il display digitale o il manometro della caldaia per evitare che succeda: se si nota che il livello dei bar è sotto 1 , è necessario far entrare un po’ d’acqua nel circuito e portarlo circa a 1,5 bar.

Suggerimento: Ruotare la monopola di colore bianco sotto la caldaia in senso orario. Quando la lancetta bianca del manometro sale a 1,5, la pressione è ripristinata. Ruotare la stessa manopola in senso orario per richiudere il carico d'acqua.

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Cosa fa il tecnico quando riempie l’impianto?

Quanto i tecnici installano un impianto di riscaldamento, anche montando una nuova caldaia in sostituzione di quella precedente, devono effettuare una serie di operazioni.

Prima di tutto devono caricare l’impianto con l’acqua di acquedotto, arrivando fino ai bar ottimali (circa 1,5 per le caldaie domestiche).

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Se l’impianto di riscaldamento non è nuovo, devono precedentemente “pulirlo” con appositi prodotti per eliminare residui e incrostazioni. In caso di acqua medio-dura (superiore ai 12° francesi), prima di caricare l’impianto devono anche pre-trattare l’acqua per ridurre il livello di calcare presente ed evitare danni all’impianto.

Scambiatore-di-calore-Inox-Radial-Viessmann

Una volta che l’impianto e i termosifoni sono caricati, i tecnici mettono in funzione la caldaia e verificano che l'acqua arrivi alla giusta temperatura e che ogni termosifone si scaldi.

Se l’installazione è stata effettuata a regola d’arte, le condizioni ottimali di funzionamento del nostro impianto dovrebbero mantenersi nel tempo e i controlli periodici della manutenzione ordinaria dovrebbero prevenire qualsiasi tipo di problema.

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Nella pratica, però, possono verificarsi situazioni in cui la pressione dell’acqua nel circuito cala ed è necessario effettuare un rabbocco. Qui sotto vediamo quali sono queste situazioni.

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Perché cala la pressione dell’impianto? Le cause “fisiologiche”

Un piccolo calo sporadico di pressione dell’acqua dell’impianto di riscaldamento è normale. In teoria, il circuito di riscaldamento è un sistema chiuso, ma esiste sempre la possibilità che al suo interno entri dell’aria formando delle bolle che è necessario far uscire dai tubi e dai termosifoni. Ce ne possiamo accorgere perché un temosifone o più termosifoni restano freddi in alcuni punti.

Perché il mio termosifone è freddo? Ecco cosa fare > Leggi approfondimento

Pompa-di-calore-per-termosifoni-ecco-quando-conviene

Per procedere, quando si accende il riscaldamento (talvolta anche in altri momenti) si devono sfiatare i termosifoni facendo uscire aria, ma questa operazione comporta quasi sempre che fuoriesca anche una piccola quantità dell’acqua di impianto.

La caldaia se ne “accorge” immediatamente, quindi i bar segnalati calano. Una volta completato lo sfiato dei termosifoni, è necessario aggiungere un po’ di acqua all’impianto per ristabilire il livello di 1,5 bar.

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Perché cala la pressione dell’impianto? Guasti e rotture

Se il calo di pressione è frequente oppure improvviso e molto consistente, probabilmente l’impianto ha qualche problema più serio.

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Può trattarsi, ad esempio, di un malfunzionamento del vaso di espansione, un componente idraulico fondamentale che si occupa proprio di stabilizzare le perdite di pressione della caldaia evitando danni.

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Oppure (ed è il rischio peggiore) possono esserci delle perdite di acqua dal circuito, da guarnizioni difettose o da tubazioni danneggiate.

Magari le perdite non sono nemmeno visibili, ma in poco tempo possono causare danni seri alla tua abitazione. Per questo motivo, se ti accorgi che il livello dei bar segnalato sulla tua caldaia non è adeguato senza alcun motivo apparente, contatta subito un tecnico esperto della tua zona.

Come effettuare il rabbocco dell’acqua dei termosifoni?

L’acqua nel circuito dell’impianto di riscaldamento va aggiunta solamente se il valore dei bar è sotto 1. Prima di tutto, quindi, anche dopo che si è effettuato lo spurgo dei termosifoni, è bene controllare la pressione effettiva sul display digitale della caldaia o, nel caso di modelli più vecchi, sul manometro.

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Una volta appurato che la pressione è troppo bassa, basta aprire manualmente per qualche secondo il rubinetto principale dell’acqua posto sotto la caldaia (verificare sul manuale d’istruzioni di quale rubinetto si tratta), fino a quanto non risale a 1,5 bar. Attenzione, è bene procedere molto piano con l’apertura del rubinetto controllando contemporaneamente come cambia il livello dei bar: non bisogna mai superare i 2 bar!

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E se la pressione dell’acqua è troppo alta?

Può anche capitare che lil display o il manometro della caldaia segnalino un livello superiore a 2 bar, magari proprio a causa delle bolle d’aria intrappolate nel circuito. In questo caso bisogna effettuare l’operazione opposta che abbiamo descritto poco sopra: bisogna quindi sfiatare i termosifoni facendo uscire un po' di acqua.

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Dopo aver fatto fuoriuscire l'acqua dai termosifoni (anche da un solo termosifone), è bene verificare sempre il livello dei bar, perché se si è fatta uscire troppa acqua e la pressione è calata sotto 1 bar, è necessario provvedere con un piccolo rabbocco (per sapere di più leggi anche Come sfiatare i termosifoni e cosa serve).

Se l'apparecchio dovesse segnalare più di 2,5/3 bar, potrebbero esserci problemi di sicurezza per l’impianto e in quel caso interviene una valvola di sicurezza.

Fai la manutenzione ordinaria per prevenire i problemi

La cosa migliore da fare per evitare malfunzionamenti e prevenire problemi è effettuare la manutenzione ordinaria della caldaia.

Si tratta di un’operazione prevista dalla legge da effettuare generalmente una volta l’anno, a seconda delle indicazioni fornite dal produttore dell’apparecchio.

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La manutenzione consiste essenzialmente nel controllo e pulizia dei componenti (scambiatore, bruciatore, guarnizioni, filtri) e nella verifica del tiraggio fumi.

Durante la manutenzione, il tecnico controlla anche che la pressione dell’acqua nell’impianto e nel vaso di espansione sia corretta e, se necessario, la porta al giusto livello reintegrando l’acqua.

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La comodità del contratto di manutenzione programmata

La manutenzione ordinaria della caldaia è fondamentale per la sicurezza e l’efficienza del tuo impianto di riscaldamento. Per non dimenticarti di effettuarla ogni anno, ti conviene stipulare un contrato di manutenzione programmata con un centro di assistenza autorizzato.

Sottoscrivendo un contratto con uno dei centri del Servizio Tecnico Autorizzato Viessmann presenti su tutto il territorio nazionale, potrai accedere al  programma Garanzia 5Plus, che prevede un’estensione di garanzia da 2 a 5 anni per chi acquista le caldaie a condensazione Vitodens 050-WVitodens serie 100 e Vitodens serie 200

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