Ecco quando e perché bisogna assolutamente fare la manutenzione ordinaria e il controllo di efficienza energetica della caldaia domestica.
Indice:
- Quando va fatta la manutenzione della caldaia?
- La manutenzione è obbligatoria?
- Cosa stabilisce la normativa in materia
- Cosa è la manutenzione ordinaria?
- Cosa è il controllo fumi?
- Quanto costa il controllo annuale della caldaia?
- Cosa succede se non faccio la manutenzione della caldaia?
- Chi controlla se ho fatto la manutenzione alla caldaia?
- Quanto dura in media una caldaia?
Quando va fatta la manutenzione della caldaia?
Effettuare regolarmente la manutenzione della caldaia è molto importante per ottimizzare l’efficienza dell’apparecchio, diminuire i consumi di gas, garantire sicurezza, comfort e rispettare l’ambiente.
Una manutenzione completa della caldaia consiste in due operazioni che hanno scadenze diversificate:
- la manutenzione ordinaria, che generalmente deve essere fatta una volta l’anno
- il controllo di efficienza energetica dell’impianto (o controllo fumi) che, con le caldaie a gas, va fatto ogni 4 anni
Volendo fare un paragone, è un po’ la stessa differenza che esiste tra il tagliando dell’auto che si fa annualmente e la revisione che ha invece scadenza biennale.
La manutenzione ordinaria periodica della caldaia va fatta (preferibilmente) alla fine dell’estate, prima di riaccendere il riscaldamento con l’inizio della stagione fredda.
Questo serve a preparare l’impianto per un funzionamento ottimale durante l’inverno.
La manutenzione caldaia è obbligatoria?
Sì, la manutenzione della caldaia è un obbligo di legge che serve a garantire la sicurezza e una ridotta emissione di inquinanti.
Se non si effettua secondo le scadenze previste si può incappare in pesanti sanzioni e si possono perdere le condizioni di garanzia. In particolare, il riferimento normativo è il l D.P.R.16 aprile 2013, n.74, che stabilisce i criteri per il controllo e la manutenzione.
Se non ti ricordi quanto hai fatto l’ultima manutenzione, verifica cosa è riportato sul libretto d’impianto e nel caso sia necessario, contatta subito un tecnico.
Consultazione del libretto d'impianto: Il Responsabile di impianto può ricercare e visualizzare e/o salvare il proprio Libretto di impianto ed i Rapporti di Controllo di Efficienza Energetica con i Codici Catasto e Chiave del Libretto di impianto oppure attraverso la propria identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta di Identità Elettronica).
Il libretto d’impianto, obbligatorio dal 2014 per tutti gli impianti di climatizzazione invernale o estiva, riporta tutti gli interventi effettuati sull’apparecchio con la data esatta, a partire dalla prima accensione.
Cosa stabilisce la normativa in materia
Il riferimento per l’attuale normativa italiana sugli impianti termici (quindi caldaie, ma anche pompe di calore e climatizzatori) sono il DPR. 16 aprile 2013, n.74, entrato in vigore il 12 luglio 2013, e il DM 10 febbraio 2014.
Il primo riporta i criteri generali per controllo e manutenzione, mentre il secondo definisce l’attuale modello di libretto di impianto e il rapporto di controllo di efficienza energetica. Possono inoltre esserci alcune differenze normative emanate a livello regionale.
Cosa è la manutenzione ordinaria?
La manutenzione ordinaria della caldaia consiste nella pulizia del bruciatore e dello scambiatore, nel controllo di guarnizioni e filtri, nella verifica del tiraggio dei fumi e della corretta ventilazione dell’ambiente.
Durante questi controlli il tecnico verificherà anche che la pressione dell’acqua nell’impianto e quella nel vaso di espansione siano corrette.
La scadenza per effettuare la manutenzione è indicata dal produttore nel manuale della caldaia riportate nei manuali dell’apparecchio (in genere la periodicità è annuale).
Le operazioni di pulizia che vengono effettuate durante la manutenzione sono fondamentali perché contribuiscono a mantenere alti livelli di efficienza della caldaia e permettono di consumare meno, con risultati visibili anche in bolletta. Ma bisogna ricordare che pulire una caldaia non è come pulire una stufa o un camino.
I componenti tecnologici presenti all’interno dell’apparecchio devono essere maneggiati con cura, da tecnici che sanno dove mettere le mani. Ecco perché per la manutenzione della caldaia è fondamentale affidarsi a Centri di Assistenza competenti e abilitati, come la rete di Centri Assistenza Tecnica autorizzati Viessmann.
Cosa è il controllo fumi?
Il controllo di efficienza energetica dell’impianto (spesso chiamato “bollino blu” o “controllo fumi”) è obbligatorio per apparecchi di potenza compresa tra 10 kW e 100 kW e, nel caso delle caldaie a gas, deve essere effettuato ogni 4 anni, che scendono a 2 se il combustibile è solido o liquido.
Durante questo controllo il tecnico verifica la corretta combustione al bruciatore in base al tiraggio e alla temperatura dei fumi di combustione gas di scarico per verificare il rendimento della caldaia. Il controllo di efficienza energetica va effettuato anche nel caso di prima accensione della caldaia o se sono stati fatti interventi che potrebbero aver modificato l’efficienza dell’apparecchio.
Al termine delle operazioni di viene redatto uno specifico rapporto di controllo di efficienza energetica, di cui una copia viene trasmessa dal manutentore all’indirizzo indicato dalla regione di competenza
Quanto costa il controllo annuale della caldaia?
Il costo della revisione completa di una caldaia oscilla normalmente tra gli 80 e i 120 euro, se non vengono riscontrati problemi che comportano interventi aggiuntivi.
Ricorda che non è assolutamente consigliabile rivolgersi a un idraulico generico: secondo la legge, infatti (D.M. 37/2008), è necessario contattare un Centro di Assistenza Tecnica autorizzato.
La cosa migliore è affidarsi a un centro di assistenza autorizzato dal produttore della tua caldaia (come i Centri di Assistenza Tecnica Viessmann presenti su tutto il territorio italiano), perché i tecnici conoscono bene i prodotti e i componenti che devono controllare.
Cosa succede se non faccio la manutenzione caldaia?
Come abbiamo spiegato, il controllo della caldaia è un obbligo di legge, per cui se non lo fai puoi andare incontro a sanzioni.
Le motivazioni che devono spingerci a non rimandare mai il controllo periodico della caldaia, però, sono di buon senso e riguardano la tutela e la sicurezza di un apparecchio indispensabile, sul quale abbiamo investito e da cui dipende il nostro benessere quotidiano:
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maggiore sicurezza dell’impianto e minori rischi di fermi improvvisi
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mantenimento nel tempo dell’efficienza della caldaia con diminuzione dei consumi, un fatto particolarmente importante da quando il caro energia ha puntato i riflettori sull’importanza del risparmio energetico
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risparmio economico (oltre ai consumi si riduce anche il rischio di guasti con le conseguenti riparazioni)
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minori emissioni e inquinamento
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maggiore tutela della salute
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maggior comfort
Chi controlla se ho fatto la manutenzione alla caldaia?
La manutenzione della caldaia, dalla pulizia generale al controllo dei fumi, sono a carico del responsabile dell’impianto termico, ovvero il proprietario dell’appartamento o l'inquilino. Nel caso di impianto centralizzato condominiale, spetta all’amministratore far fare i controlli di legge.
Le verifiche sulla manutenzione sono fatte dalle Regioni attraverso un database online che dovrebbe contenere tutti i dati sui controlli. Generalmente vengono realizzate delle ispezioni periodiche a campione tra coloro che non risultano aver pagato il bollino blu o non hanno inviato il rapporto di controllo fumi.
Quanto dura in media una caldaia?
Una caldaia può durare tranquillamente 10 o 15 anni, a condizione, però, che sia utilizzata bene e che sia stata sempre fatta una corretta manutenzione.
Chiaramente se un apparecchio si guasta prima e il preventivo per la riparazione è molto salato, puoi valutare se sostituirlo con uno di ultima generazione più efficiente, approfittando anche delle detrazioni fiscali in corso di validità.
Ad esempio, se hai una caldaia vecchia di 10-15 anni, è probabile che non si tratti di un modello a condensazione, dato che questa tecnologia è diventata obbligatoria nelle nuove installazioni a partire dal 2015. Sostituendo la tua vecchia caldaia tradizionale con una a condensazione, puoi risparmiare fino al 20-30% sui consumi.