Eseguire la manutenzione della caldaia, obbligatoria insieme al “bollino blu”, è il modo migliore per evitare di ritrovarsi al freddo nel momento in cui ripartono gli impianti.
Come ogni anno è arrivato il momento di riaccendere la caldaia per far fronte alle temperature in progressiva diminuzione e conservare così un comfort ottimale. Nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato, il 15 ottobre è la data spartiacque che consente di tornare ad avere i termosifoni caldi nel Nord Italia, mentre a Roma si deve aspettare il 1° novembre e al Sud due settimane ulteriori. Chi ha un impianto di riscaldamento autonomo è più fortunato, perché se ha freddo può riaccendere la caldaia anche prima di queste scadenze.
Nel momento in cui ti avvicinerai al tuo generatore di calore per reimpostare la funzione invernale, ti porrai quasi sicuramente una domanda: sarà tutto a posto? Quando ho fatto l’ultima manutenzione? La manutenzione ordinaria di una caldaia, infatti, è un’operazione che ne assicura il funzionamento sicuro e corretto, garantendo che mantenga nel tempo le prestazioni senza consumare e inquinare di più.
Chi deve eseguire la manutenzione della caldaia?
Per cercare assistenza, non si può contattare un cugino o un amico idraulico: la manutenzione della caldaia deve essere fatta da un’impresa abilitata, come stabilisce il D.M. 37/2008.
Il consiglio è rivolgersi a un centro di assistenza tra quelli autorizzati dal produttore, perché naturalmente conoscerà molto bene le caldaie su cui dovrà mettere le mani. Nel malaugurato caso in cui la caldaia dovesse avere qualche problema e necessitare di un intervento straordinario, questo consiglio vale ancora di più (se vuoi conoscere quali sono i principali problemi di una caldaia leggi anche: Perché il mio termosifone è freddo? Ecco cosa fare).
Viessmann dispone di una rete di Centri di Assistenza Tecnica capillare sul territorio italiano che può garantire la competenza e la professionalità necessarie, facendo in modo che il tuo impianto di riscaldamento sia sicuro e funzioni in modo ottimale.
La manutenzione della caldaia è un obbligo?
Sì. Quando viene installata una caldaia viene consegnato e compilato dalla ditta installatrice il libretto d’impianto dove è riportata, tra le altre cose, la periodicità da rispettare per gli interventi di manutenzione ordinaria obbligatoria: è la cosiddetta “revisione”, proprio come si fa con le automobili. La scadenza viene fissata in base alle caratteristiche dell’apparecchio e generalmente l’intervento va fatto ogni anno, al massimo ogni due.
Il tecnico che effettua la manutenzione riporta sul libretto d’impianto le manutenzioni effettuate, indicando anche la scadenza successiva, così da permetterci di segnare sul calendario la data.
In cosa consiste la manutenzione ordinaria della caldaia? Viene effettuata una pulizia del bruciatore e dello scambiatore, i due componenti più “sensibili” dell’apparecchio; inoltre, viene controllata la tenuta delle guarnizioni, i filtri, si verifica il tiraggio dei fumi e la ventilazione dell’ambiente.
Il costo della revisione di una caldaia oscilla normalmente tra i 70 e i 120 euro, se non vengono riscontrati problemi che comportano interventi aggiuntivi.
Oltre alla manutenzione della caldaia c’è altro da fare?
Anche in questo caso la risposta è sì. C’è infatti un altro obbligo che riguarda l’impianto di riscaldamento: è il controllo di efficienza energetica, chiamato anche “controllo fumi” o “bollino blu”. Si tratta di un controllo obbligatorio per tutte le caldaie sopra i 10 kW di potenza (anche quelle a biomassa) che verifica la corretta combustione al bruciatore in base al tiraggio e alla temperatura dei fumi di combustione; inoltre, vengono misurati i livelli delle emissioni inquinanti per essere certi che rientrino nei parametri corretti. A occuparsi del “bollino blu” è sempre il tecnico abilitato che effettua la manutenzione ordinaria, e le due operazioni possono ovviamente essere eseguite in concomitanza. Il costo del controllo fumi parte generalmente da 50 euro.
La legge stabilisce per tutte le marche di caldaia un bollino blu ogni 2 o 4 anni, in funzione del tipo di apparecchio:
- nel caso di caldaie con potenza da 10 a 100 kW alimentate a gas metano o a Gpl il controllo è da fare ogni 4 anni, che si riducono a 2 se il combustibile è liquido o solido;
- sopra i 100 kW di potenza i tempi di dimezzano, 2 anni nel caso di alimentazione a gas metano o GPL e 1 anno se il combustibile è solido o liquido.
Bisogna tuttavia prestare attenzione a quanto stabilisce la normativa specifica della Regione o Provincia Autonoma in cui si risiede, perché possono esserci imposizioni più restrittive. Un tecnico abilitato sarà sicuramente in grado di avvisarvi sul rispetto corretto delle scadenze.
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