21 gennaio 2025  |  a cura di Alberto Villa  |  condividi con

Detrazioni fiscali 2025, come sono i nuovi incentivi per la casa

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21 gennaio 2025
News, Normative e Agevolazioni fiscali

Dal 1° gennaio 2025 le detrazioni fiscali dei Bonus per la casa sono cambiate: scendono le aliquote massime e viene privilegiata l’abitazione principale.

Indice:

  1. Detrazioni ridimensionate per il prossimo triennio
  2. Che fine fa il Superbonus?
  3. Dal 2025 è stop bonus per le caldaie a gas
  4. Bonus ristrutturazioni 2025
  5. Bonus ristrutturazioni a partire dal 2026
  6. Ecobonus 2025
  7. Ecobonus a partire dal 2026
  8. Gli interventi incentivabili con l’Ecobonus dal 2025
  9. I limiti alle detrazioni fiscali in base al reddito
  10. Incentivi 2025 fotovoltaico
  11. Incentivi 2025 pompe di calore, sistemi ibridi
  12. Conto Termico

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Detrazioni ridimensionate per il prossimo triennio

La legge di Bilancio 2025, approvata definitivamente il 28 dicembre 2024, ha definito gli incentivi che potremo sfruttare per riqualificare la nostra casa a partire da quest’anno e fino alla fine del 2027. Molti i cambiamenti rispetto al passato, cominciando dallo stop alle detrazioni fiscali per le caldaie a gas, una novità prevista per l’adeguamento alla nuova Direttiva europea “case green”.

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Vi sono, però, altre modifiche significative che ridefiniscono nel complesso tutte le detrazioni fiscali e che di fatto le ridimensionano già a partire dal 2025: dal Bonus Ristrutturazioni all’Ecobonus per la riqualificazione energetica, fino al Sismabonus.

Gli incentivi degli anni passati vengono ridotti per quanto riguarda l’aliquota delle detrazioni e la convenienza varia anche in funzione dell’edificio sul quale vengono applicati, privilegiando l’abitazione principale rispetto alle seconde case.

Sono stati introdotti, inoltre, dei nuovi tetti di spesa ammissibile alle detrazioni per i redditi sopra i 75.000 euro (li vediamo in seguito nel dettaglio).

Gli unici incentivi che non sono stati penalizzati sono il Bonus barriere architettoniche e il Bonus mobili che vengono riconfermati per il 2025 con le stesse regole 2024 e senza distinzione tra prima e seconda casa.

La detrazione delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici con determinate classi di efficienza è, quindi, del 50% con un limite di spesa pari a 5.000 euro (l’unica condizione, come negli anni passati, è che il bonus sia collegato a una ristrutturazione).

Nonostante il ridimensionamento delle detrazioni fiscali, non mancano comunque opportunità di risparmio, in particolare per il 2025 che presenta condizioni ancora molto favorevoli. Vediamo ora come sono cambiate le principali detrazioni fiscali per la casa dopo l'approvazione della legge di Bilancio.

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Che fine fa il Superbonus?

Per quanto riguarda il Superbonus, dal 2025 resta solo la possibilità di detrarre il 65% delle spese nel caso di interventi già avviati o comunque decisi entro il 15 ottobre 2024 da parte di condomini, proprietari di edifici da 2 a 4 unità immobiliari, Onlus e strutture assistenziali.

In particolare, entro il 15 ottobre 2024 è necessario aver presentato la CILAS (Comunicazione di inizio lavori asseverata appositamente per il Superbonus) e, nel caso di interventi condominiali, aver approvato i lavori con la delibera assembleare.

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Dal 2025 è stop incentivi per le caldaie a gas

Fino alla fine del 2024 per installare una nuova caldaia a condensazione in classe A in sostituzione di un impianto esistente era possibile detrarre il 50% oppure il 65% con l’Ecobonus, se si installavano contestualmente anche sistemi di termoregolazione evoluti.

Dal 1° gennaio questo non è più possibile perché la Legge di Bilancio 2025 ha deciso lo stop per tutti gli incentivi alle caldaie uniche alimentate esclusivamente a combustibili fossili (tipicamente le caldaie a gas metano "stand alone"), anche se si tratta di efficienti caldaie a condensazione.

Il nuovo divieto a partire dal 2025 è stato introdotto per adeguare la normativa italiana alle indicazioni della Direttiva europea 1275/2024 (EPBD, Energy performance Building Directive, nota come Direttiva case green) entrata in vigore a maggio 2024.

E' importante sottolineare che lo "stop" all'incentivo delle caldaie vale solo per le caldaie "uniche" (traduzione dall'originale "stand alone"). Resta, quindi, aperta solamente la possibilità di incentivare i sistemi ibridi che utilizzano una quota “considerevole” di energia rinnovabile, come quelli composti da una pompa di calore e una caldaia a condensazione, concepiti per funzionare in abbinamento tra di loro, ad esempio Vitocaldens 222-F di Viessmann.

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Bonus ristrutturazioni 2025

Ormai da molti anni eravamo abituati a poter sfruttare un’aliquota di detrazione del 50% dalle tasse IRPEF per le spese sostenute negli interventi di recupero del patrimonio edilizio residenziale (Bonus ristrutturazioni o Bonus Casa).

La Legge di Bilancio ha confermato l'aliquota del 50% anche per l'anno 2025, ma solamente per i proprietari - o comunque per detentori di diritto reale di godimento - dell'abitazione principale.

Nel caso in cui l’edificio non sia l'abitazione principale (una seconda casa, ad esempio, o una prima casa se non effettivamente abitata), l’aliquota per il 2025 scende al 36%.

Per quanto riguarda il limite massimo di spesa, viene mantenuto in tutti i casi la soglia dei 96.000 euro, quindi la detrazione massima è di 48.000 (per abitazione principale) da “spalmare” nella dichiarazione dei redditi in 10 anni.

Ricordiamo che, dal 1° gennaio 2025 anche per il Bonus ristrutturazioni non sarà più possibile detrarre le spese per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate esclusivamente con combustibili fossili.

Bonus ristrutturazioni a partire dal 2026

Nei prossimi anni le detrazioni del Bonus ristrutturazioni subiranno una sforbiciata.

In particolare, nel 2026 e nel 2027 la detrazione scenderà al 36% per l’abitazione principale, mentre per le seconde case l’aliquota sarà del 30%. In entrambi i casi anche per il 2026 e il 2026 il tetto di spesa massima è confermato a 96.000 euro.

Ecobonus 2025

L’incentivo fiscale dell’Ecobonus, destinato a promuovere gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti tramite detrazioni dall’IRPEF o dall’IRES, è quello che subisce la maggiore penalizzazione da parte della Legge di Bilancio.

Il comma 55 della Legge, infatti, ha modificato l'articolo 14 del decreto-legge 63/2014, facendo sparire a partire dal 2025 tutte le aliquote di detrazione superiori al 50% delle spese e livellando la detrazione al 50% per tutte le tipologie di interventi sull’abitazione principale. Se si tratta di seconde case (o in generale di unità immobiliari diverse dall'abitazione principale) si scende subito al 36%.

Ricordiamo che fino al 31 dicembre 2024 l’Ecobonus permetteva una detrazione tra il 50% e l’85% a seconda dell’intervento e dell’edificio).

Di fatto, quindi l’Ecobonus si allinea alle percentuali di detrazione del Bonus ristrutturazioni e non prevede più un’aliquota differenziata più alta per le tecnologie più efficienti che potevano beneficiare di una detrazione del 65%.

Quello che cambia rispetto al Bonus ristrutturazioni è che, analogamente a quanto succedeva in precedenza, per l’Ecobonus non esiste un tetto di spesa complessivo, ma un massimo di detrazione per ciascuna tecnologia installata (ad esempio, 100.000 euro per la riqualificazione energetica globale o 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione). Anche in questo caso, l’installazione di caldaie a gas in sostituzione di un impianto di climatizzazione esistente non è più incentivata.

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Ecobonus a partire dal 2026

L’Ecobonus segue il destino del Bonus Ristrutturazioni anche per gli anni 2026 e 2027: la Legge di Bilancio ha deciso che per l’abitazione principale la percentuale delle detrazioni sarà del 36%, mentre scenderà al 30% per le seconde case. 

Gli interventi incentivabili con l’Ecobonus dal 2025

I principali interventi che è possibile realizzare sfruttando l’Ecobonus 2025 e portando, quindi, in detrazione il 50% delle spese (o il 36% se si tratta della seconda casa) sono:

  • riqualificazione energetica globale dell’edificio;

  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore;

  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi ibridi pompa di calore integrata con caldaia a condensazione;

  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a biomassa;

  • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore;

  • collettori solari termici;

  • micro-cogeneratori

  • isolamento termico pareti e tetto (cappotto termico);

  • sostituzione di finestre e infissi;

  • installazione di schermature solari;

  • sistemi di building automation.

I limiti alle detrazioni fiscali in base al reddito

Un nuovo importante limite introdotto a partire dal 2025 su tutte le detrazioni fiscali, quindi anche sui Bonus per l’edilizia, riguarda i massimali di spesa detraibile per redditi che superano i 75.000 euro.

I tetti di spesa variano in funzione del numero di figli fiscalmente a carico, in questo modo:

  • per i redditi compresi tra 75.000 e 100.000 euro la spesa massima ammissibile a detrazione è pari a 14.000 euro (annui), ma solo se si hanno più di 2 figli a carico; senza figli questo massimale viene moltiplicato per il coefficiente 0,5, quindi si dimezza (7.000 euro), con un figlio il coefficiente è 0,70 (9.800 euro il massimale di spesa), e con due figli si passa al coefficiente è 0,85 (11.900 euro il massimale);

  • per i redditi superiori a 100.000 euro, invece, il massimale di spesa ammessa a detrazione è pari a 8.000 euro, che si riduce fino a 4.000 euro in assenza di figli a carico applicando gli stessi coefficienti.

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Incentivi 2025 fotovoltaico

Facciamo qualche esempio concreto per comprendere come cambiano le agevolazioni fiscali nel 2025 rispetto a quanto avveniva negli anni precedenti.

Un impianto fotovoltaico (e l'eventuale sistema di accumulo con batterie) è installabile sfruttando il Bonus ristrutturazioni (molti chiamano questa possibilità Bonus fotovoltaico, anche se in realtà non si tratta di un bonus specifico per questa tecnologia). Significa che, nel 2025 è possibile portare in detrazione il 50% delle spese, spalmandole in 10 anni, se l’abitazione è quella principale, a condizione che non si superi il limite complessivo di spesa di 96.000 euro: in pratica, con queste condizioni il bonus resta esattamente uguale a quello degli anni passati.

Se l’abitazione è una seconda casa, l’aliquota di detrazione scende, invece, al 36%.

A conti fatti, ipotizzando un costo per l’impianto fotovoltaico domestico di 10.000 euro:

  • Per l’abitazione principale si possono detrarre 5.000 euro in 10 rate annuali di 500 euro;
  • Per la seconda casa (detrazione al 36%) la cifra complessiva detraibile scende a 3.600 euro.

Incentivi 2025 pompe di calore, sistemi ibridi

Fino allo scorso anno, chi decideva di sostituire il proprio impianto di climatizzazione con una nuova pompa di calore (es. Vitocal 222-S di Viessmann) o con un sistema ibrido (ad esempio Hybridcell-MA di Viessmann con pompa di calore e caldaia a condensazione), generalmente utilizzava l’Ecobonus, perché per queste tecnologie era riconosciuta un’aliquota di detrazione del 65% particolarmente conveniente.

Nel 2025, come abbiamo visto, per l’Ecobonus valgono le stesse aliquote del Bonus ristrutturazioni per tutti gli interventi:

  • 50% se abitazione principale
  • 36% per la seconda casa.

Concretamente, se una pompa di calore costa 8.000 euro, con entrambi gli incentivi ora se ne portano in detrazione 4.000 in 10 anni nel primo caso e 2.880 nel secondo.

La differenza - che può rendere ancora più conveniente l’Ecobonus rispetto al Bonus ristrutturazioni - è il tetto di spesa.

Nel caso di sostituzione di impianti di climatizzazione, infatti, con l'Ecobonus il massimale di detrazione specifico è pari a 30.000 euro (quindi spesa di 60.000 euro). Se, invece, ti trovi all’interno di una ristrutturazione e vuoi beneficiare per la sostituzione del generatore del Bonus Casa, anche il costo dell'intervento rientra nell'ammontare di spesa, che ti ricordiamo avere una massimale di 96.000 euro (detrazione massima di 48.000 euro).

Conto Termico

Alle agevolazioni fiscali, godibili sotto forma di detrazione, di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti, si aggiungono altre forme di incentivazione. Tra queste, la più rilevante è il Conto Termico, un meccanismo che consiste in un pagamento diretto effettuato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), erogato in una o più rate (da uno a cinque anni).
Inoltre, esistono ulteriori incentivi, spesso di natura regionale, che in alcuni casi possono essere cumulati con il contributo previsto dal Conto Termico.

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