La scelta tra un climatizzatore fisso o portatile va fatta in funzione delle necessità, del tipo di abitazione e della spesa che si vuole sostenere. Ecco i pro e i contro.
In Europa l’abitudine di installare un climatizzatore è oggi meno diffusa rispetto a paesi come il Giappone (dove nel 90% delle case c’è un impianto di aria condizionata), ma le previsioni dicono che nei prossimi anni anche alle nostre latitudini questi sistemi saranno sempre più diffusi, soprattutto nelle città. Le estati sempre più lunghe e torride, infatti, spingono le famiglie a dotarsi di un sistema per raffrescare la casa e nel momento della scelta ci si trova spesso in difficoltà. In realtà, i metodi per raffrescare la casa sono diversi (per saper di più leggi anche Come rinfrescare casa? Le 6 tecnologie a disposizione). Qui ci concentriamo sulle due alternative più comuni: climatizzatore fisso e climatizzatore portatile. Perché scegliere l’uno o l’altro? Si deve privilegiare il prezzo basso o la soluzione “definitiva”? Cerchiamo di rispondere a queste domande facendo chiarezza proprio sulle caratteristiche fondamentali di ei climatizzatori fissi e di quelli portatili.
Indice:
- Climatizzatore fisso o portatile: uno non vale l’altro
- Climatizzatore fisso, pro e contro
- Climatizzatore portatile, pro e contro
- Fisso e portatile, a chi conviene
Climatizzatore fisso o portatile: uno non vale l’altro
La scelta tra un climatizzatore fisso o portatile è alternativa solo in parte, perché in realtà questi due apparecchi sono molto diversi sia per le funzionalità che per le condizioni di utilizzo. In comune hanno però la funzione fondamentale: entrambi servono per raffrescare gli ambienti in estate.
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Un climatizzatore fisso è la soluzione che viene sempre presa in considerazione come parte dell’impiantistica nel caso delle nuove costruzioni o nelle ristrutturazioni, perché la predisposizione degli elementi necessari può essere inserita all’interno dei lavori.
Nel caso l’abitazione sia “semplicemente” da raffrescare, ma non da ristrutturare, allora si pone il problema della scelta. In generale, se si vuole spendere poco e ci si accontenta di una soluzione “tampone” che raffreschi un solo ambiente, allora il climatizzatore portatile può essere un’opzione indicata, anche se ha molte limitazioni.
Un impianto di climatizzazione fissa, invece, costa di più ma è una scelta definitiva di raffrescamento che può coinvolgere con un unico impianto tutte le stanze di casa.
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Climatizzatore fisso, pro e contro
I climatizzatori fissi oggi in commercio sono prevalentemente del tipo a pompa di calore aria-aria reversibile, ossia in grado di raffrescare ma anche di riscaldare (funzione utile soprattutto nelle stagioni intermedie). Sono composti da un’unità esterna da posizionare sul balcone, in giardino o in facciata e da una o più unità interne (monosplit o multisplit) che si montano, uno per ogni stanza da raffrescare, sulle pareti in posizione alta e lontano da fonti di calore dirette (ad esempio Vitoclima 232-S di Viessmann).
Esistono anche unità interne a cassetta, canalizzate, a soffitto, da scegliere a seconda del tipo di abitazione (ad esempio il climatizzatore Vitoclima 300-S in classe A++ di Viessmann).
Cavi e tubazioni per il trasporto dei gas refrigerante e della condensa risultano occultati: in genere vengono integrati nella muratura, ma possono essere realizzate anche apposite canaline. I modelli multisplit sono caratterizzati da un motore esterno in grado di gestire più unità interne (ad esempio una per il soggiorno e due per le camere da letto), riducendo ingombri e manutenzione. I sistemi di nuova generazione sono efficienti, silenziosi, ricchi di funzionalità intelligenti e, in alcuni casi, anche di design.
PRO:
- con un unico impianto si possono raffrescare più stanze contemporaneamente (versioni multisplit);
- alta efficienza energetica (fino alla classe A+++ come i modelli VItoclima dell’ampia gamma Viessmann) e bassi consumi grazie alla presenza del motore con inverter che consente di modulare la potenza automaticamente in funzione delle effettive necessità;
- integrazione di funzionalità intelligenti (ad esempio sensori di presenza e tecnologie di sanificazione dell’aria);
- assenza di ingombro nei locali;
- effetto di raffrescamento più uniforme e meno “diretto”;
- bassa rumorosità delle unità interne.
- spesa iniziale superiore;
- costi di installazione e manutenzione superiori;
- opere murarie per posizionare l’unità esterna e i tubi di collegamento che trasportano il gas refrigerante e la condensa;
- Posizione fissa dell’uscita dell’aria fredda.
Climatizzatore portatile, pro e contro
I climatizzatori portatili sono generalmente economici, non necessitano di opera impiantistiche e hanno il grande vantaggio di poter essere spostati da una stanza all’altra nel momento del bisogno, grazie ad apposite rotelle che permettono il trasporto in modo agevole. Il funzionamento è analogo a quello dei climatizzatori split, con la differenza che in questo caso tutti i componenti sono all’interno di un unico chassis. Sono tuttavia abbastanza ingombranti sul pavimento e, pur avendo migliorato il design negli ultimi anni, rappresentano sempre una presenza che non passa inosservata.
Bisogna poi ricordare che è necessario posizionarli vicino un’apertura verso l’esterno dove far confluire il tubo flessibile per l’espulsione dell’aria calda: a meno che non venga praticato un foro nel vetro, significa che è necessario tenere sempre leggermente aperta la finestra, con conseguente dispersione termica.
PRO:
- minore spesa iniziale;
- assenza di opere impiantistiche;
- possibilità di spostare il climatizzatore da una stanza all’altra.
- minore efficienza energetica con costi più alti in bolletta;
- maggiore rumorosità;
- maggiore ingombro nella stanza;
- necessità di tenere aperta la finestra per inserire il tubo di espulsione dell’aria calda, con conseguente dispersione termica;
- necessità di svuotare periodicamente la vaschetta di raccolta della condensa.
Fisso e portatile, a chi conviene?
In funzione delle caratteristiche che abbiamo spiegato, vediamo se ti conviene di più scegliere un climatizzatore fisso oppure uno portatile. Se vuoi assolutamente raffrescare tutta la casa, non ti resta che scegliere un climatizzatore fisso multisplit.
Anche se la casa è di tua proprietà e non intendi cambiarla nel breve termine, ti conviene valutare l’installazione di un modello fisso, perché aumenterà il valore dell’immobile. Vince il fisso anche se hai il sonno “leggero” e ti svegli facilmente con il rumore. Meglio il condizionatore fisso, infine, se non vuoi rinunciare all’estetica degli interni della tua abitazione, se prediligi la comodità e l’efficienza energetica. Viceversa, se le caratteristiche dell’edificio non consentono di montare un’unità esterna, la scelta dovrà ricadere sul climatizzatore portatile. Anche sei in affitto o sei prossimo a un trasloco, allora probabilmente la scelta più indicata è quella meno “impegnativa”, ossia un portatile.