Completata quest’anno la riforma delle tariffe dell’energia elettrica domestiche: niente più costi che salgono al crescere dei chilowattora consumati. Sì all’utilizzo di pompe di calore e veicoli elettrici.
Addio alle tariffe energia elettrica progressive, benvenuta equità. La riforma delle tariffe elettriche dei clienti domestici è andata definitivamente a regime all’inizio del 2020, segnando una nuova era per tutti coloro che intendono affidarsi ad apparecchiature elettriche per la propria abitazione, scegliendo efficienza e sostenibilità energetica. Una svolta che incentiverà l’utilizzo di piani a induzione, veicoli elettrici e, soprattutto, generatori a pompa di calore, in grado di riscaldare e raffreddare gli ambienti domestici, così come produrre acqua calda sanitaria senza più dover ricorrere a combustibili fossili. Una piccola-grande rivoluzione che rende finalmente eque le bollette non penalizzando chi consuma più elettricità.Costi in linea con i consumi. Perché, non era già così?
Gli esperti sicuramente già lo sapevano, i meno avvezzi probabilmente no! Fino allo scorso anno il costo unitario del chilowattora cresceva all’aumentare dei consumi. Tradotto in parole povere: più energia elettrica si consumava, più si alzava il costo del singolo kWh, e ovviamente più salate diventavano le bollette. Con la logica conseguenza di un disincentivo all’utilizzo delle apparecchiature elettriche. Un sistema anacronistico risalente ai primi anni Settanta che ha privilegiato l’utenza con bassi consumi, penalizzando però le tecnologie energeticamente più efficienti. Ma nel frattempo il mondo è cambiato, e con esso anche il comparto energia.Come si è arrivati all’abolizione delle tariffe energia elettrica progressive
Per comprendere il processo di evoluzione, bisogna prima capire da cosa è composta la tariffa elettrica domestica. Quest’ultima si articola in quattro voci, legate ai consumi:- energia elettrica;
- servizi di rete (costi per la trasmissione, distribuzione e misurazione dell’energia elettrica);
- oneri generali di sistema (oneri che sostengono ad esempio gli incentivi per la produzione di energia rinnovabile, l’efficienza energetica, la ricerca, il bonus energia, etc.);
- iva e accise.
- nel 2014 viene introdotta la tariffa sperimentale D1 per chi installa pompe di calore come unico impianto di riscaldamento della propria abitazione. Una sorta di antenato della nuova tariffa non progressiva, che non penalizza i grandi consumi domestici;
- nel gennaio 2016 vengono ridefiniti i valori da corrispondere per i servizi di rete;
- nel gennaio 2017 viene applicata la tariffa non progressiva per i servizi di rete;
- nel gennaio 2020 viene applicata la tariffa non progressiva anche per gli oneri generali di sistema.
Quali sono i vantaggi della tariffa elettrica flat?
La tariffa dell’energia elettrica flat è più equa e vicina ai costi di servizio. In precedenza, gli utenti con consumi minori pagavano una quota sensibilmente inferiore rispetto al reale utilizzo, con il gap coperto dal sovrapprezzo applicato ai clienti maggiormente bisognosi di energia.
La nuova struttura tariffaria prevede un costo uguale per ogni kWh prelevato in rete dal singolo cliente; variano soltanto gli oneri fissi (per kW impegnato) legati alle “taglie” di potenza del contatore.
Anche per quanto riguarda le “taglie” nel 2017 sono state introdotte importanti novità, con i livelli passati da 6 a 15, prospettando un’ampia possibilità di scelta in base all’intensità di utilizzo di apparecchi elettrici da parte dell’utente.
Abbassandosi i costi per i consumi elettrici più alti, inoltre, si favorisce il processo di “elettrificazione” che contribuisce a ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili riducendo le emissioni, perché l’elettricità è prodotta sempre più da fonti rinnovabili pulite come il fotovoltaico e l’eolico.
Sgravi sulla bolletta per le famiglie numerose o a basso reddito
Un’altra novità in tema di bollette è relativa al Bonus elettrico, ovvero lo sconto sulla bolletta introdotto dal Governo e reso operativo dall'Autorità con la collaborazione dei Comuni, per assicurare un risparmio sulla spesa per l'energia elettrica alle famiglie in condizione di disagio e alle famiglie numerose. A partire dal prossimo anno il bonus verrà esteso in automatico a tutti coloro che ne hanno diritto, evitando che potenziali beneficiari incorrano nel rischio di non farne richiesta.
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