6 novembre 2021  |  a cura di Stefania Brentaroli  |  condividi con

Alla COP26 focus sulla lotta al climate change

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Mentre alla COP26 si discute sul target di emissioni, la tecnologia fa la propria parte per la decarbonizzazione. Viessmann è pronta con le soluzioni a idrogeno.

Riusciranno i governanti della Terra a decidere come contenere l’aumento della temperatura terrestre entro la soglia di 1.5°C? Solo alla fine della COP26 di Glasgow, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, evento in cui i governi del mondo stanno discutendo sulle misure per mitigare i cambiamenti climatici, si potrà capire quanto siamo vicini all’obiettivo oppure quanta strada dobbiamo ancora percorrere nel tentativo di trovare un accordo globale. Quello che si sa è che non c’è più tempo, perché il campanello d’allarme è già suonato e, purtroppo, non abbiamo a disposizione un “Pianeta B”.

La sfida della COP26 contro il climate change

Dal 1995 l’ONU riunisce 197 Paesi della Terra che hanno aderito alla Convenzione quadro delle Nazione Unite sui cambiamenti climatici, organizzando i vertici annuali chiamati COP, che significa “Conferenza delle Parti”. Quest’anno si tiene il 26° vertice, ritenuto da molti l’ultima opportunità per evitare le conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici.

L’obiettivo della COP26 è potenziare l’impegno sancito con la COP21 di Parigi del 2015, quando tutti i Paesi accettarono di collaborare per contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C entro la fine del secolo, puntando a 1,5°C: questa è considerata dagli scienziati la soglia oltre la quale l’impatto della temperatura sul Pianeta avrà conseguenze irreparabili. Nel quadro dell’Accordo di Parigi ciascun Paese si è impegnato a creare un piano nazionale di riduzione delle proprie emissioni, ma a conti fatti quegli impegni non bastano più. La COP26 di Glasgow è il momento in cui si deve alzare l’asticella aggiornando i piani.

Emissioni fuori controllo: bisogna azzerarle entro metà secolo

La quantità di gas serra che l’umanità riversa in atmosfera ha toccato negli ultimi due anni livelli record. Secondo l’agenzia statunitense NOOA (National Oceanic and Atmospheric Administration), nel 2021 la CO2 ha raggiunto una concentrazione di 416,1 parti per milione (ppm), con una crescita rapidissima dagli anni 50 in poi del secolo scorso. Dalla fine degli anni 70 le temperature si sono assestate stabilmente sopra la media del XX secolo, con punte di 1,2°C in più a febbraio dello scorso anno. E guardando al futuro non c’è da dormire sonni tranquilli: stando agli impegni internazionali fin qui dichiarati, siamo in rotta per raggiungere nel 2100 i +2,7°C rispetto all’era preindustriale, decisamente oltre il livello di guardia.

L’imperativo è decarbonizzare, ossia limitare le emissioni di anidride carbonica causate dalle attività umane, e il settore energetico è coinvolto in prima linea perché dovrà progressivamente rinunciare all’utilizzo dei combustibili fossili. Per impostare una rotta corretta dovremmo dimezzare le emissioni entro il 2030 e azzerarle entro il 2050, una sfida che al momento appare assai ardua, soprattutto perché i grandi Paesi del mondo, come Cina e India, non si sbilanciano con la firma di accordi quale quello relativo allo stop all'uso del carbone per la produzione dell'energia elettrica.

Il contributo Viessmann contro il climate change 

Cosa può fare un produttore di tecnologie per la climatizzazione per contrastare i cambiamenti climatici? Può svolgere un’azione importantissima, fornendo prodotti innovativi, efficienti e basati su fonti rinnovabili, agendo così alla base delle abitudini di consumo per calare a terra quelle che spesso sono solo dichiarazioni d’intenti.

Viessmann è da sempre in prima linea in questa battaglia grazie a una Ricerca & Sviluppo che non si è mai fermata e che ha portato alla realizzazione di prodotti sempre più green. Di questo impegno, frutto di una visione di sostenibilità a 360 gradi, ne parlerà l’8 novembre direttamente Maximilian Viessmann, Co-CEO del Gruppo Viessmann e CEO del Viessmann Climate Solutions,proprio sul palcoscenico della COP26 in occasione del Sustainable Innovation Forum, di cui Viessmann stessa è sponsor.

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Maximilian_Viessmann

Max racconterà come la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento degli edifici passi dalle pompe di calore elettriche; come sia importante autoprodurre la propria elettricità green tramite il fotovoltaico. E, soprattutto, come l’idrogeno green potrà rivoluzionare anche il tradizionale riscaldamento basato su caldaie a fonti fossili. Già oggi le caldaie a condensazione Viessmann Vitodens serie 100 sono “H2 ready”, ossia compatibili con il 20% di idrogeno in miscela con il metano, ma sono già pronti i primi prototipi di una serie di generatori 100% H2 Ready.

Nel frattempo, con il progetto ViMove for Climate Viessmann promuove anche uno stile di vita sostenibile che fa bene all’ambiente.

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Basta indossare tuta e scarpe da ginnastica, iscriversi sull’apposita piattaforma e comunicare i risultati delle proprie attività: per ogni chilometro percorso saranno donati alberi per ripopolare aree disboscate o danneggiate.

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