27 settembre 2019  |  a cura di Stefania Brentaroli  |  condividi con

Inquinamento atmosferico: due armi per combatterlo

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27 settembre 2019
Risparmio ed Efficienza energetica

Secondo l’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - il 90% della popolazione mondiale respira aria inquinata. Sono dati che spaventano, ma che non ci devono lasciare indifferenti. Abbiamo tutti i mezzi e le risorse per combattere l’inquinamento atmosferico: vediamo insieme quali sono.

È ora di dire BASTA all'aria inquinata

Il 97% delle città dei paesi a basso e medio reddito con più di 100.000 abitanti non rispettano le linee guida sulla qualità dell'aria. Percentuale che scende al 49% nei paesi ad alto reddito. Ciò si traduce, secondo David Boyd, relatore delle Nazioni Unite sui diritti umani e l'ambiente, nella morte prematura di circa sette milioni di persone ogni anno, una ogni cinque secondi.

“L'inquinamento atmosferico è una violazione dei diritti umani” ha detto Boyd, che ha invitato gli Stati membri ad adottare con urgenza misure volte a migliorare al qualità dell’aria, sconfiggere l’inquinamento e affrontare il cambiamento climatico.

Queste misure comprendono:

  • Il monitoraggio della qualità dell'aria e del suo impatto sulla salute umana
  • La valutazione delle fonti di inquinamento atmosferico
  • L'elaborazione di una legislazione sulla qualità dell'aria e di piani d'azione immediati

Tutti siamo coinvolti in questa situazione: governi, industrie, comunità e singoli individui. Tutti possiamo e dobbiamo agire per combattere l’inquinamento atmosferico, al fine di garantire aria sana e pulita a noi stessi, ai nostri figli e alle generazioni che verranno.

Durante la Giornata Mondiale dell'Ambiente 2019 è emerso che le armi che abbiamo per lottare verso un cambiamento davvero efficace sono due: le energie rinnovabili e le tecnologie verdi.

1. Punta sulle energie rinnovabili

Ridurre l’utilizzo di combustibili fossili per produrre energia è possibile, sostituendo petrolio e carbone con l’energia del sole e del vento e con il calore presente in natura. E le persone sembrano averlo capito. I dati ENEA del primo trimestre 2018 mostrano un aumento nell’utilizzo delle energie rinnovabili che fa ben sperare.

Secondo il report, l’aumento principale si è registrato nella produzione di energia termica. Ciò significa che sempre più famiglie si stanno orientando verso sistemi di riscaldamento alimentati con energie naturali, gratuite ed ecologiche. A spingerle verso questa scelta hanno contribuito anche le detrazioni fiscali del 50% e del 65% e gli incentivi del Conto Termico, che permettono di ottenere un rimborso sull’investimento iniziale se si opta per la sostituzione del vecchio generatore con un sistema di climatizzazione invernale alimentato a energie rinnovabili.

Non ultimo, il Decreto Rinnovabili (D. Lgs. 28/2011) che rende obbligatorio – per edifici di nuova costruzione o immobili oggetto di riqualificazione - realizzare impianti che sfruttino fonti di energia green per coprire il 50% dei consumi di acqua calda sanitaria e il 50% della somma dei consumi derivanti da ACS, riscaldamento e raffrescamento.

Vuoi alcuni consigli per ridurre la produzione di CO2 in casa? Leggi qui.

Ed è qui che entra in gioco la seconda arma a nostra disposizione: la tecnologia.

2. Scegli tecnologie efficienti e sicure

Grazie alle caldaie di ultima generazione, che assicurano ridotte emissioni di CO2 grazie anche alla possibilità di recuperare il calore contenuto nei fumi di scarico, a pompe di calore ad alta efficienza e ai continui sviluppi nel campo del solare (termico e fotovoltaico), oggi è possibile migliorare (e di molto) la qualità dell’aria che respiriamo, salvaguardando il Pianeta e risparmiando sulle spese in bolletta.

Scopri qual è il sistema di riscaldamento più adatto a te.

Oltre alle emissioni di anidride carbonica, gli inquinanti atmosferici sono responsabili anche del surriscaldamento globale. Lo ha affermato il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, e lo confermano i dati riportati in questa indagine.

Pensa alle vecchie caldaie alimentate a gasolio: oltre che costose dal punto di vista della gestione, sono anche altamente inquinanti.

Ecco perché sono sempre più frequenti azioni volte a limitarne l’utilizzo, come la normativa che impedisce la vendita e la produzione di caldaie a camera aperta che culminerà, a partire dal 26 settembre 2019, con un taglio drastico delle classi di minor efficienza riportate sull’etichetta energetica, e una nuova classificazione da A+++ a D per caldaie e pompe di calore.

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