In Italia il riscaldamento a legna è sempre più diffuso e, come comunica l'AIEL, a oggi si contano circa 11 milioni di generatori a legna e pellet, tra caldaie, stufe e inserti-camino, nelle case degli italiani. Ma sono tutti prodotti a prestazioni elevate e di qualità? Purtroppo la risposta è no. In alcuni casi la scelta di un generatore a biomassa che si pensava economica si traduce in costi aggiuntivi. Come fare dunque la scelta giusta per risparmiare in casa? Per evitare scelte avventate e ottenere un buon risultato con la scelta dell'impianto di riscaldamento a legna o pellet più efficiente segui questi utili consigli.
1. Stufa o Caldaia a Legna Non sono la Stessa Cosa
Sempre più italiani, per risparmiare sulle spese del riscaldamento, stanno passando alle biomasse. Legna, pellet e cippato sono attualmente i prodotti più gettonati per riscaldare in maniera economica ed ecosostenibile la propria abitazione. Questi combustibili naturali possono essere utilizzati per alimentare stufe, caminetti o caldaie.
Queste tipologie di prodotto si diversificano in due macro categorie:
- Riscaldamento diretto: con stufe e caminetti a convenzione (riscaldamento dell'aria) o a irraggiamento (riscaldamento dell'ambiente) si parla di riscaldamento diretto. Costi contenuti, impiantistica ridotta e nessun fluido riscaldato nell’impianto sono i vantaggi principali per questo tipo di apparecchi, che però offrono un riscaldamento limitato a una stanza o a pochi ambienti (nel caso di canalizzazione), devono essere caricati manualmente e occupano spazio in casa;
- Riscaldamento indiretto: attraverso una caldaia viene preriscaldata l'acqua che circola nell'impianto dell'edificio.
Rispetto a una stufa, una caldaia a legna o a pellet può rivelarsi una scelta vantaggiosa perché ti permette di:
- Riscaldare anche ambienti remoti della casa, grazie al collegamento del generatore all’impianto di distribuzione (radiatori, pavimento radiante)
- Migliorare il comfort abitativo, con la possibilità di regolare la temperatura nelle singole stanze avvalendosi di termostati e valvole termostatiche
- Produrre anche acqua calda sanitaria, senza necessità di far entrare in funzione di un'eventuale caldaia a supporto
- Azzerare l’ingombro nell’ambiente domestico, perché il generatore va installato in un apposito locale termico
- Limitare le operazioni manuali sfruttando automazioni come il caricamento automatico del combustibile
Inoltre dal 2017 anche sulle caldaie a biomassa deve essere apposta l’etichetta energetica; scegliere un generatore in classe elevata (A o superiore) è sicuramente garanzia di risparmio.
Cosa installare in casa? Una stufa o una caldaia?
La risposta giusta, in definitiva, è chiedere la consulenza di un esperto: un installatore Partner per l'Efficienza Energetica. Questo perché non c'è una decisione migliore di un’altra a prescindere; optare per una stufa piuttosto che per una caldaia a biomassa è una scelta che dipende dalle esigenze energetiche e dalla tipologia di abitazione che possiedi, dalla zona geografica in cui vivi, dalla disponibilità di combustibile, ecc.
Ecco perché è sempre opportuno affidarsi a un professionista qualificato per fare un check-up energetico e individuare l’impianto di riscaldamento più adatto.
2. Dimensionare Correttamente l’Impianto
Ci sono due rischi nel fare le cose in modo avventato: sovradimensionare o sottodimensionare l'impianto:
- Sovradimensionare un generatore a biomassa è sempre una scelta controproducente: spendi di più al momento dell’acquisto e non sfrutti mai a pieno le sue potenzialità
- Sottodimensionare i consumi e dotarsi di una caldaia a legna o a pellet troppo piccola, allo stesso modo, potrebbe rivelarsi una spesa, soprattutto se ti costringe a dover supportare il generatore con un’altra caldaia a gas o gasolio.
La potenza del generatore va scelta con attenzione, sulla base di calcoli precisi che tengano conto, tra le altre cose, dello spessore e dei materiali dell’involucro edilizio, della tipologia di serramenti presenti, della quantità di superfici esposte all’esterno, dell’orientamento dell’abitazione e della sua volumetria.
Una caldaia che funziona correttamente assicura una riduzione dei consumi, una minore produzione di cenere e una forte limitazione delle emissioni inquinanti. Assicurati, quindi, di dimensionare in maniera precisa il tuo impianto, avvalendoti della consulenza di un progettista qualificato.
3. Installazione a Regola d'Arte
Mi sento di suggerirti un prezioso consiglio: non considerare il fai da te, ma affidati per l’installazione di un generatore a biomassa a una ditta specializzata così che il lavoro eseguito sia a regola d'arte. Solo i tecnici abilitati possono rilasciarti la certificazione di fine lavori e garantirti un impianto sicuro, di qualità e performante.
La canna fumaria, ad esempio, è una componente fondamentale per il buon funzionamento della caldaia, che spesso viene trascurata o messa in secondo piano. Un tecnico qualificato e aggiornato sulle più recenti disposizioni di legge in materia di divieto di scarico a parete saprà consigliarti sulle operazioni da eseguire, per garantire la corretta evacuazione dei prodotti della combustione.
4. Qualità e Stoccaggio della Materia Prima
Che si tratti di pellet, cippato o ciocchi di legna, la qualità del combustibile gioca un ruolo importantissimo sulle performance del tuo impianto.
In commercio esistono molti tipi di pellet, con caratteristiche diverse (leggi questo approfondimento per individuare il pellet migliore), così come esistono diverse qualità di legna a ciocchi.
Sapevi che per assicurarsi il massimo potere calorifico i ciocchi devono essere stati essiccati per almeno 2 anni in un luogo riparato? Per questo il riscaldamento a legna si rivela una soluzione conveniente per chi vive nei pressi di aree boschive o zone industriali ricche di mobilifici, ma anche per chi può reperire facilmente il combustibile naturale o ha la possibilità di stoccare il materiale in un ambiente asciutto, a basso contenuto di umidità.
5. Incentivi per il Riscaldamento a Legna
Sono molti gli aspetti che, soprattutto negli ultimi anni, hanno spinto sempre più famiglie a passare al riscaldamento a legna:
- Basso costo della materia prima rispetto ai combustibili fossili, che influisce positivamente anche sul prezzo dell’energia al kWh
- Facile reperibilità (il pellet, ad esempio, può essere acquistato anche in alcuni supermercati e nei negozi di bricolage)
- Grande diffusione della legna e dei suoi derivati sul territorio nazionale
- Elevate quote di energia rinnovabile che fanno di questi impianti soluzioni perfettamente in linea con le disposizioni di legge in materia
- Riduzione dell’inquinamento ambientale, in quanto il riscaldamento a biomassa ha un impatto nullo sull’effetto serra
Uno dei fattori che incide maggiormente sulla scelta finale, però, è quello legato alle agevolazioni per abbassare l’investimento economico. Poter beneficiare di un incentivo che riduca la spesa da sostenere, magari con un rimborso in pochi anni, ha spinto molti italiani verso le energie rinnovabili.
Chi decide di sostituire l’impianto di climatizzazione invernale con un generatore a biomassa può usufruire di due possibilità alternative:
- Incentivi del Conto Termico 2.0, ottenendo un rimborso direttamente sul conto corrente in 2 o 5 anni (se l’investimento è inferiore ai 5.000 € il rimborso avviene in un’unica rata). In questo caso è necessario che il vecchio impianto funzionante sia a biomassa oppure a gasolio
- Detrazione Fiscale 2018: sia nel caso di Ecobonus, sia di intervento di ristrutturazione, la percentuale di sconto a cui si ha diritto è del 50%
Oltre alle caldaie a legna e a pellet, è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali del Conto Termico anche per l’installazione di pompe di calore, pannelli solari termici e sistemi ibridi. Scopri tutti gli interventi incentivabili, le modalità e i termini per presentare domanda nella Guida qui sotto. Richiedi ora la tua copia gratuita in PDF.