Tutti gli impianti fotovoltaici dovranno passare al Ritiro Dedicato: il servizio di Scambio Sul Posto, con cui viene valorizzata l’elettricità in eccesso immessa in rete, sta infatti per scomparire.
Indice:
- Che cosa succede all’energia prodotta dal fotovoltaico ed immessa in rete?
- Quando finirà lo Scambio Sul Posto?
- Cosa succede per gli impianti fotovoltaici esistenti e per quelli nuovi?
- Che cos’è e come funziona lo Scambio Sul Posto?
- Che cos’è e come funziona il Ritiro Dedicato?
- Come si accede al Ritiro Dedicato?
- Quanto viene pagata l’energia con il Ritiro Dedicato?
- Il Ritiro Dedicato è più o meno conveniente?
Che cosa succede all’energia prodotta dal fotovoltaico ed immessa in rete?
Nelle ore di massima produzione, l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico può risultare eccedente rispetto ai consumi elettrici dell’utenza.
Installando un sistema di accumulo elettrochimico risulta possibile immagazzinare l’energia prodotta in esubero durante il giorno per sfruttarla in maniera differita nelle ore serali e notturne, aumentando considerevolmente la quota di autoconsumo giornaliero.
L’energia prodotta in eccesso e non autoconsumata o immagazzinata in batteria può, quindi, essere immessa nella rete elettrica pubblica.
Cosa succede all’energia prodotta in esubero ed immessa in rete?
Tale energia viene solitamente valorizzata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) con delle apposite convenzioni annuali finora sfruttabili alternativamente:
- Scambio Sul Posto (SSP)
- Ritiro Dedicato (RID)
Lo Scambio sul Posto risulta la soluzione tipica e più conveniente per il contesto residenziale e commerciale, dove l’impianto viene posto a servizio di utenze energivore. Tale convenzione presto cesserà sia per nuovi impianti che per impianti esistenti, lasciando spazio al solo Ritiro Dedicato.
Facendo parte di una CER (Comunità Energetica Rinnovabile) risulta possibile ottenere una ulteriore remunerazione dell’energia immessa in rete ed autoconsumata dai membri della comunità.
40% di contributo a fondo perduto per le Comunità energetiche rinnovabili. > Leggi approfondimento
Quando finirà lo Scambio Sul Posto?
Una data certa che sancisce la fine di questo meccanismo attualmente non esiste, poiché mancano ancora le istruzioni specifiche previste dalla normativa.
Si tratta dei Decreti attuativi successivi al D.Lgs. 199/2021, che ha sancito tra le altre cose la soppressione del meccanismo.
Dopo molta attesa, questi Decreti dovrebbero arrivare nei prossimi mesi e, una volta trascorsi 90 giorni dalla loro entrata in vigore, non sarà più possibile accedere. Ci si aspetta che il tutto avvenga entro la fine del 2024, a meno di ulteriori ritardi. Da quel momento, dunque, resterà solamente l’opzione del Ritiro Dedicato.
Cosa succede per gli impianti fotovoltaici esistenti e per quelli nuovi?
Al momento tutti i proprietari di nuovi impianti fotovoltaici che hanno le caratteristiche richieste possono ancora formalmente richiedere il servizio di Scambio Sul Posto, così come per gli impianti esistenti che già fruiscono del servizio.
in mancanza delle istruzioni specifiche che arriveranno con i Decreti attuativi, infatti, il servizio resta in vigore.
Solo successivamente al recepimento dei decreti attuativi sarà possibile sfruttare per la quasi totalità degli impianti il solo Ritiro Dedicato nelle modalità da definire.
Che cos'è e come funziona lo Scambio Sul Posto?
Si tratta di un servizio di valorizzazione dell’energia immessa in rete pubblica per impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili (e per la Cogenerazione ad Alto Rendimento) fino a 500 kW di potenza.
Sono esclusi da questa convenzione gli impianti che hanno usufruito del “Superbonus 110”.
La convenzione di Scambio Sul Posto permette di valorizzare economicamente l’energia immessa in rete a compensazione dell’energia prelevata in differita, come una sorta di rimborso parziale (erogato dal GSE su base annuale) delle bollette elettriche.
Come funziona nel concreto?
Tutta l’energia prelevata dalla rete viene regolarmente pagata al proprio fornitore in bolletta, successivamente si ottiene dal GSE un parziale rimborso chiamato “Contributo in Conto Scambio” come corrispettivo legato alla quantità di energia ceduta in rete, con delle rate di acconto ed un conguaglio annuale (successivo all’anno considerato).
Il contributo economico che si riceve per ogni kilowattora compensato risulta variabile e più basso del costo del kilowattora pagato in bolletta al proprio fornitore.
Una valorizzazione indicativa, ma non vincolante, su alcune simulazioni eseguite mostra una remunerazione media attorno ai 15-16 centesimi di € al kWh immesso in rete, valore prossimo alla metà del costo dell’energia elettrica osservato.
Che cos’è e come funziona il Ritiro Dedicato?
Il Ritiro Dedicato (RID) è un servizio, erogato sempre dal GSE, che permette ai produttori di elettricità da fonti rinnovabili e non rinnovabili di ricevere una remunerazione per la quantità di energia elettrica immessa in rete.
In pratica, il GSE funge da acquirente e intermediario tra produttori e mercato, semplificando le procedure rispetto alla vendita diretta dell’elettricità sulla Borsa elettrica.
Gli impianti in questo caso possono essere anche molto grandi:
- potenza illimitata per impianti alimentati da fonte eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice e idraulica ad acqua fluente;
- potenza uguale o superiore a 10 MW per impianti alimentati da fonti rinnovabili diverse da quelle precedenti;
- potenza inferiore a 10 MW per impianti alimentati da fonti rinnovabili e non rinnovabili.
La differenza fondamentale tra il Ritiro Dedicato e lo Scambio Sul Posto è che, mentre il secondo è una sorta di compensazione a “bilanciamento” tra l’energia prelevata e quella immessa in rete, nel primo caso di tratta di una vera e propria vendita dell'energia prodotta in eccesso dall’impianto e ceduta in rete, ad un prezzo stabilito.
Ai ricavi ottenuti con la commercializzazione dell’energia possono aggiungersi gli incentivi di cui gode l’impianto, ad esclusione degli incentivi in forma di Tariffa omnicomprensiva (come previsto ad esempio nel V Conto Energia che includeva la componente di ricavo da vendita dell’energia).
Trattandosi di una vendita di energia elettrica, i ricavi derivanti dal Ritiro Dedicato devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi.
Come si accede al Ritiro Dedicato?
Per accedere al Ritiro Dedicato (RID) bisogna attivare un contratto specifico con il GSE che ha durata di un anno, rinnovabile tacitamente.
Il recesso dal contratto da parte del produttore può avvenire in qualsiasi momento inviando una disdetta al GSE con 60 giorni di anticipo.
Per piccoli impianti le modalità di accesso al Ritiro Dedicato sono due in funzione della procedura prevista:
- iter semplificato tramite il “Modello Unico” con cui il servizio viene richiesto insieme alla domanda di connessione al gestore di rete;
- l’iter tradizionale (standard) che prevede l’invio della richiesta sul portale del GSE con relativa pratica successiva all’attivazione dell’impianto.
Ovviamente, accedendo al Ritiro Dedicato non si può attivare contemporaneamente il servizio di Scambio Sul Posto (convenzione alternativa).
Quanto viene pagata l’energia con il Ritiro Dedicato?
Il prezzo di ritiro dell'energia elettrica da parte del GSE, che si occupa di pagare anche mensilmente al produttore i kilowattora immessi in rete, corrisponde sostanzialmente al prezzo zonale orario, ossia il prezzo che si forma sul mercato elettrico che varia in base all'ora nella quale l'energia viene immessa in rete e alla zona di mercato in cui si trova l'impianto.
Esiste anche la possibilità di richiedere i Prezzi minimi garantiti (PMG) stabiliti annualmente dall’Autorità per l’Energia, che mettono al riparo dalle fluttuazioni di prezzo che avvengono sulla Borsa elettrica offrendo maggiore certezza sull’entità dei ricavi.
I prezzi minimi garantiti per il Ritiro Dedicato variano a seconda della fonte di energia che alimenta l’impianto.
Per gli impianti fotovoltaici, nel 2024 il prezzo minimo garantito in Ritiro Dedicato è pari a 46,4 euro/MWh (4,6 centesimi/ KWh).
La remunerazione dei Prezzi minimi garantiti può essere richiesta per impianti a fonti rinnovabili fino a 1 MW non incentivati e per impianti fotovoltaico fino a 100 MW incentivati.
Il Ritiro Dedicato è più o meno conveniente?
Come abbiamo visto, con il Ritiro Dedicato l’energia elettrica immessa in rete viene pagata di meno.
In generale, lo Scambio Sul Posto è risulta più conveniente se risulta similare la quantità di energia elettrica prelevata dalla rete a quella immessa (perché su questa quota scambiata vengono riconosciuti parte degli oneri di rete), come per la maggior parte delle applicazioni residenziali.
Il Ritiro Dedicato, invece, è risulta più indicato per impianti di grandi dimensioni, che producono molta energia con un autoconsumo minimo o addirittura assente (quindi con una quota ininfluente di energia scambiata), come avviene ad esempio per impianti a terra progettati per la pura vendita di energia.
Da tutto ciò risulta evidente che quando resterà solamente il Ritiro Dedicato anche per gli impianti residenziali, l’installazione di un sistema di accumulo sarà ancora più conveniente perché permetterà di massimizzare l’auto-consumo (e il risparmio in bolletta) riducendo la quantità di energia da immettere in rete.