La corretta temperatura dell’acqua calda dell’impianto di riscaldamento permette di risparmiare e di mantenere il comfort ottimale. Ecco cosa devi sapere.
AGGIORNAMENTO 18 SETTEMBRE 2024
- La giusta temperatura dell’acqua caldaia abbatte i consumi
- Cosa è l’acqua di mandata della caldaia
- La differenza tra temperatura di mandata e temperatura ambiente
- Cosa è l’acqua di ritorno della caldaia
- A quanti gradi bisogna impostare l’acqua della caldaia
- Cosa succede con una temperatura di mandata non corretta
- Temperatura di mandata costante
- Temperatura di mandata scorrevole
- La regolazione climatica
- Temperatura acqua caldaia a condensazione: cosa considerare
- Come regolare l’acqua calda sanitaria
La giusta temperatura dell’acqua caldaia abbatte i consumi
Esistono diversi elementi che incidono sui consumi dell’impianto di riscaldamento:
- il tipo di abitazione (se è dotata di isolamento termico o meno, se ha infissi di ultima generazione, eccetera)
- il tipo di generatore di calore installato
- i terminali di distribuzione del calore (radiatori, pannelli a pavimento)
- le buone abitudini per quanto riguarda la gestione del sistema
C’è però un elemento che non tutti considerano e che, invece, incide molto sul risparmio e anche sul benessere che otteniamo in casa: la temperatura dell’acqua dell’impianto, che tecnicamente si chiama “acqua di mandata”.
Se i tuoi consumi ti sembrano troppo elevati, oppure se la tua casa non si riscalda abbastanza, potrebbe esserci un problema proprio con la giusta temperatura dell’acqua caldaia.
Vediamo quindi cosa è la temperatura di mandata della caldaia a come bisogna impostarla.
Cosa è l’acqua di mandata della caldaia
Una caldaia o un altro generatore di calore (come la pompa di calore) riscaldano l’acqua che fluisce verso i terminali di distribuzione del calore, ossia i termosifoni, i ventilconvettori o i pannelli radianti a pavimento.
L'acqua di mandata di un impianto di riscaldamento è proprio quella che esce dalla caldaia, dopo che è stata riscaldata dallo scambiatore di calore dell’apparecchio.
Il valore della temperatura dell’acqua di mandata viene settato quando viene acceso per la prima volta l’impianto, a seconda di diversi fattori che il tecnico deve tenere in considerazione (soprattutto proprio il tipo di impianto). Questo valore può essere fisso o scorrevole, come vediamo più avanti.
La differenza tra temperatura di mandata e temperatura ambiente
Non bisogna confondere la temperatura di mandata della caldaia con la temperatura ambiente che si imposta al termostato.
Generalmente si imposta un valore attorno ai 20°C nelle fasce orarie di comfort, ossia durante le ore diurne, e qualche grado di meno nella fascia di ore notturne.
La temperatura dell’acqua di mandata è ovviamente sempre superiore a quella della temperatura in ambiente, perché l’acqua deve essere più calda per poter cedere il proprio calore all’abitazione.
Ma quanto deve essere più calda?
Dipende dal tipo di riscaldamento, dall’edificio e dal clima.
Cosa è l’acqua di ritorno della caldaia
Oltre all’acqua di mandata, c’è anche quella di ritorno. E' l’acqua che rientra verso la caldaia (o a un altro generatore) dopo aver ceduto parte del proprio calore ai terminali di riscaldamento.
Quest’acqua è ovviamente meno calda di quella di mandata e, una volta tornata in caldaia, deve essere riscaldata nuovamente per ricominciare il ciclo.
La differenza di temperatura (ΔT) tra l’acqua di mandata e di ritorno dipende dal tipo di riscaldamento utilizzato per riscaldare l'ambiente.
A titolo d’esempio, riportiamo qui una tabella con i valori di riferimento con i radiatori e con i pannelli a pavimento.
A quanti gradi bisogna impostare l’acqua della caldaia
Facciamo qualche considerazione generale.
Durante un inverno tipico del nord Italia, in un’abitazione dotata dei tradizionali termosifoni e senza isolamento termico, in media, la temperatura di mandata deve essere alta (fino a 70-75°C) per riuscire a riscaldare sufficientemente gli ambienti. Altrimenti le stanze non riuscirebbero a raggiungere i 20°C.
Se, invece, l’edificio è ben isolato termicamente, quindi si tratta di un’abitazione nuova o riqualificata con cappotto termico, generalmente è sufficiente una temperatura di mandata dai 45°C ai 60°C anche nelle giornate invernali più fredde, perché l’isolamento dell’involucro edilizio minimizza le dispersioni di calore.
Per questo motivo nelle abitazioni ben isolate possono essere utilizzate le pompe di calore, che funzionano con la massima efficienza proprio con temperature dell’acqua di mandata particolarmente basse, l'ideale sono gli impianti radianti a pavimento.
Da quello che abbiamo detto si capisce perché la temperatura di mandata giusta dipende dall’edificio, dal tipo di impianto e dal clima.
Queste, tuttavia, sono indicazioni orientative, perché la temperatura di mandata realmente ottimale (quella che ci fa risparmiare sui consumi mantenendo lo stesso comfort) non è mai fissa, dipende da condizioni che variano continuamente, come la temperatura esterna.
Cosa succede con una temperatura di mandata non corretta
A livello generale, se la temperatura dell’acqua di mandata è troppo alta, si determinano perdite di calore attraverso le linee di distribuzione e i consumi per il riscaldamento aumentano.
Viceversa, con valori troppo bassi dell’acqua, l’abitazione generalmente non si riscalda a sufficienza.
In ogni caso, l’impostazione della temperatura ideale è una questione abbastanza delicata e deve essere affidata a un tecnico, che valuterà tutte le condizioni in gioco:
- isolamento termico dell’edificio
- zona climatica
- il generatore di calore installato
- la tipologia e quantità di terminali presenti
Temperatura di mandata costante
Negli impianti a temperatura fissa (come quelli con vecchie caldaie tradizionali), si imposta una temperatura dell’acqua che non varia.
Ad esempio, per un’abitazione non riqualificata con i termosifoni va bene una temperatura costante di 75°C. Questa temperatura fissa è comunque modificabile, anche dall’utente, seguendo le indicazioni riportate nel libretto di istruzioni.
Oggi, gli impianti moderni dotati di caldaie a condensazione o di pompe di calore, che lavorano a temperatura scorrevole, sono capaci di variare la temperatura dell’acqua di mandata a seconda di determinati fattori.
Ad esempio, se c’è un clima particolarmente rigido la temperatura dell’acqua di mandata sarà maggiore, mentre se il clima è mite anche nelle giornate invernali, la temperatura si abbasserà, perché acqua meno calda è comunque sufficiente a raggiungere il comfort domestico desiderato.
Temperatura di mandata scorrevole
I moderni termostati utilizzati su caldaie a condensazione o pompe di calore permettono di risparmiare sui consumi energetici, perché evitano di riscaldare troppo l’acqua quando non è necessario. E tutto avviene in modo assolutamente automatico.
Questo tipo di regolatore è definito “termoregolazione evoluta” e di accedere fino alla fine del 2024 all’Ecobonus 65% per la sostituzione di un impianto esistente.
Il funzionamento si basa sulla presenza di termostati d’ambiente modulanti che variano la potenza termica della caldaia, in funzione della differenza tra la temperatura ambiente impostata e quella reale.
La regolazione climatica
La regolazione climatica funziona in questo modo: al diminuire della temperatura esterna, aumenta la temperatura dell'acqua di mandata e viceversa.
Per ottenere la giusta temperatura dell’acqua di mandata, si utilizzano le “curve di compensazione climatiche” o “curve di riscaldamento” che variano a seconda della zona climatica e della tipologia dell'impianto di riscaldamento.
Si tratta di funzioni matematiche preimpostate che associano a una temperatura esterna una specifica temperatura di mandata. In pratica, la termoregolazione climatica permette di mantenere il comfort ambientale costante lavorando con le più basse temperature di mandata possibili.
Se si ha una regolazione di questo tipo, non si agisce più manualmente sulla regolazione della temperatura, perché ci pensa il sistema in automatico.
Temperatura acqua caldaia a condensazione: cosa considerare
Una caldaia a condensazione può funzionare sia a temperatura costante (con un valore fisso tra 60°C e 75°C) che scorrevole.
Bisogna tuttavia fare una precisazione. Si tratta di generatori di calore a combustione con un’efficienza molto alta, perché recuperano una parte di energia dai fumi della combustione.
Per poterlo fare in modo ottimale, la temperatura di ritorno dell’acqua in caldaia deve essere inferiore al punto di rugiada dei fumi di combustione, altrimenti questi non condensano.
Più la temperatura è bassa, maggiore sarà l'energia recuperata.
Considerando il gas metano e una combustione con un corretto eccesso di ossigeno, il valore del punto di rugiada dei gas si attesta intorno ai 55°C. Questo spiega perché temperature dell’acqua intorno ai 30-35°C (come quelle utilizzate negli impianti di riscaldamento a pavimento) sia l’ideale in combinazione con una caldaia a condensazione.
Anche un impianto a radiatori permette di sfruttare i vantaggi della condensazione, sarà sufficiente avere una temperatura di ritorno in caldaia inferiore ai 55°C. Il risparmio maggiore si ha quando alla caldaia è abbinata la sonda esterna, che ottimizza temperatura di mandata, e favorisce ritorni a bassa temperatura.
Come regolare l’acqua calda sanitaria
La gestione della temperatura dell'acqua calda sanitaria è totalmente indipendente dall’acqua di mandata dell’impianto di riscaldamento e può essere regolata dall'utente.
Impostare temperatura acqua calda sanitaria e riscaldamento. > Leggi approfondimento
Normalmente, per ottenere un buon comfort sotto la doccia è sufficiente impostare acqua tra i 44°C e i 48°C, se la caldaia è del tipo istantaneo.
Se, invece, la caldaia è dotata di un bollitore, ossia un serbatoio di accumulo per l’acqua calda sanitaria, meglio impostare una temperatura superiore attorno ai 50/55°C.