L’accesso al Superbonus 110% prevede studi di fattibilità, APE e asseverazioni tecniche: solo un tecnico qualificato può svolgere queste attività rispettando i requisiti richiesti.
Non è tutto oro quel che luccica. Questo proverbio, utilizzato per mettere in guardia rispetto a ciò che a prima vista sembra molto allettante, è quanto mai appropriato anche nel caso del Superbonus 110%. La super agevolazione per le riqualificazioni energetiche degli edifici, infatti, è un’opportunità davvero eccezionale per chi vuole ammodernare la propria abitazione, ma lo è anche per i soggetti che si propongono sul mercato. E non sempre gli interlocutori “fanno le cose per bene”, per non parlare dei veri e propri tentativi di frodi digitali (per sapere tutto sul Superbonus 110% leggi la nostra Guida).
Accedere all’agevolazione al 110% significa rispettare un iter complesso ed è fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati, gli unici in grado di garantire il rispetto di tutti i requisiti previsti: dall’APE (Attestato di Prestazione Energetica) pre e post intervento, alle asseverazioni tecniche ed economiche, fino al visto di conformità che consente di accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito. Se l’Agenzia delle Entrate dovesse verificare la mancanza dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, scatterebbe il recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante, maggiorato degli interessi.
A quali segnali d’allarme bisogna stare attenti quando si ricevono offerte che riguardano il Superbonus 110? Ecco una lista dei principali.
- Phishing
Avrete probabilmente già sentito nominare questo termine, perché si tratta di una pratica (purtroppo) abbastanza diffusa. Il phishing indica un tentativo di furto fraudolento di dati personali via Web (password, PIN delle carte di credito, eccetera). Funziona tramite l’invio di email o sms che all’apparenza arrivano da istituti bancari, operatorii telefonici o altri enti noti, e che ingannano l’utente inducendolo a cliccare su link dove è richiesto di inserire i propri dati di accesso al servizio. I dati, una volta inseriti, vengono rubati dai criminali digitali. Un pericolo ancora più subdolo arriva dall’utilizzo dei virus informatici, trasferiti sotto forma del classico allegato al messaggio di posta elettronica su cui si è invitati a cliccare.
Le email di phishing sono arrivate anche nel caso del Superbonus: falsi messaggi a nome dell’Agenzia delle Entrate circolati alla fine dello scorso anno che invitavano a prendere visione dell’allegato contenente disposizioni operative delle misure sull’efficientamento energetico degli edifici contenute nel Decreto Rilancio. - Prezzi “gonfiati”
Costi sproporzionati rispetto agli interventi devono mettere in allarme. La possibilità di richiedere lo sconto in fattura rende gli interventi di riqualificazione sostanzialmente gratuiti e può indurre a prestare poca attenzione al prezzo, che potrebbe essere “gonfiato” da chi rileva il credito d’imposta per ottenere un maggiore guadagno. Anche in questo caso, non dimentichiamo che l’Agenzia delle Entrate potrebbe contestare la spesa dopo qualche anno, e ci si ritroverebbe costretti restituire la cifra ceduta con le relative sanzioni.
Questo vale in particolare modo per gli impianti fotovoltaici con accumulo elettrico per i quali è prevista solo un massimale di costo sull’importo complessivo e non una verifica di congruità dei singoli costi specifici dei vari materiali costituenti il progetto dell’impianto (cavi, quadri, pannelli fotovoltaici, inverter). - Richiesta di ingenti anticipi per l’avvio delle pratiche
Lo studio di fattibilità preliminare in genere ha un costo contenuto che può essere poi “assorbito” dalle opere. Bisogna controllare se nel contratto è previsto che la somma resti in ogni caso acquisita dal fornitore oppure se sarà restituita in caso di non fattibilità del progetto. In generale, anche un’eccessiva fretta da parte del fornitore per fare firmare il contratto, senza dare il giusto tempo per leggerlo e capirlo, è un segnale d’allarme. - Assenza dello studio di fattibilità
Se non viene effettuato uno studio preliminare di fattibilità dell’intervento, è impossibile sapere se si è in grado di ottenere il Superbonus 110%, soprattutto per quanto riguarda il doppio salto di classe energetica. Ci sono da verificare molte condizioni (tipo di edificio, livello di isolamento termico, generatore di calore e tipo di terminali presenti per il riscaldamento, ecc.) e solo sulla base di queste verifiche è possibile eseguire i calcoli di progetto e proporre le migliori soluzioni. Richiedere un sopralluogo da parte di progettisti esperti, come quelli facenti parte della Viessmann Professional Network, per verificare che l’abitazione abbia i requisiti necessari per accedere al bonus è una conditio sine qua non per intraprendere qualsiasi intervento. - APE rilasciati in fretta e a basso costo
Sul Web è possibile trovare offerte che promettono il rilascio dell’APE in due giorni a poche decine di euro. Si tratta di offerte decisamente poco “trasparenti”, perché l’APE comporta valutazioni anche complesse da parte di un tecnico abilitato e iscritto all’albo, possibili - anche in questo caso - solo dopo un sopralluogo presso l’immobile da certificare. Oltre alla documentazione necessaria esclusivamente per il Superbonus, il tecnico abilitato deve produrne anche altra, così come effettuare verifiche imposte dalla normativa per le riqualificazioni energetiche (DM 26/6/2015), tra le quali la legge 10 e a fine lavori l’APE “ufficiale”. Verifica sempre che gli interventi proposti siano realizzabili e siano presentate le pratiche autorizzative, così come la verifica della conformità urbanistica. - Assenza di un professionista abilitato
Per gli interventi che accedono al Superbonus 110% è necessaria l’asseverazione da parte di un tecnico abilitato, ossia un documento che certifichi la conformità ai requisiti tecnici richiesti e la congruità delle spese sostenute per gli interventi agevolati. I tecnici abilitati (ingegneri, architetti, geometri e periti industriali) devono essere iscritti all’Albo del proprio ordine professionale. È la stessa Agenzia delle Entrate ad aver chiarito che il rilascio dell’asseverazione da parte di un tecnico non abilitato o da parte di un tecnico abilitato alla professione ma non iscritto all’ordine professionale, non permette di accedere al beneficio fiscale. Non solo. I tecnici devono anche essere in possesso di una polizza RC Professionale stipulata esclusivamente per le finalità previste dal D.L 34/2020 (il Decreto Rilancio che ha introdotto il Superbonus), con un massimale non inferiore a 500.000 euro, per garantire ai propri clienti e allo Stato il risarcimento dei danni eventualmente provocati dall’attività prestata. - Relazioni del fornitore con marchi noti
Per evitare brutte sorprese, ritrovandosi magari con installati prodotti e tecnologie non all’altezza delle aspettative, è sempre bene verificare che le collaborazioni tra la ditta installatrice e marchi famosi del settore dell’edilizia e della climatizzazione siano veritiere. Potrebbe accadere che il fornitore citi brand blasonati per aumentare la propria credibilità, ma che poi non sia in grado di fornire i prodotti promessi. - Qualità dell'installazione
ll rischio principale in cui ci si può imbattere non affidandosi a personale preparato ed esperto è trovarsi in casa con un prodotto (o un impianto) di qualità complessiva pessima, non installato secondo le instruzioni del produttore e che, a distanza di tempo, presenterà sicuramente delle problematiche che potrebbero anche comportare la sostituzione dell'interno impianto, con conseguente esborso di tempo e denaro.