17 giugno 2020  |  a cura di Marcello Caceffo  |  condividi con

Conto Termico 2.0 per chi non ha diritto al super Ecobonus

<span id="hs_cos_wrapper_name" class="hs_cos_wrapper hs_cos_wrapper_meta_field hs_cos_wrapper_type_text" style="" data-hs-cos-general-type="meta_field" data-hs-cos-type="text" >Conto Termico 2.0 per chi non ha diritto al super Ecobonus</span>

17 giugno 2020
Normative e Agevolazioni fiscali

Disponibile dal 2016, il Conto Termico 2.0 restituisce fino al 65% delle spese per la sostituzione di vecchie caldaie con pompe di calore, sistemi ibridi e solare termico. E l’accesso è molto semplice.

Il super Ecobonus al 110% recentemente introdotto è senz’altro molto allettante per tutti i privati che decidono di effettuare interventi di efficientamento energetico sugli edifici, dando modo di recuperare più di quello che si è speso.

Ma non bisogna dimenticare che pone alcune importanti condizioni: innanzi tutto (al momento) non è applicabile sulle seconde case, poi deve essere garantito all’edificio un innalzamento di due classi energetiche.


Chi non rientra in questa casistica ha a disposizione un altro strumento di sostegno per rendere più efficiente e sostenibile la propria abitazione: è il Conto Termico destinato alla P.A. e alle persone fisiche (privati cittadini ma anche partite Iva titolari di reddito d’impresa) che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili tramite impianti di piccole dimensioni.

L'accesso al meccanismo può essere richiesto direttamente o tramite una ESCO certificata (Energy service company). Introdotto con il D.M. 28/12/2012 e modificato dal D.M. 16/02/2016 (diventando Conto Termico 2.0), questo incentivo presenta ancora margini molto ampi di sfruttamento: dei 900 milioni di euro a disposizione ogni anno (di cui 200 per la PA), nel 2019 ne sono stati utilizzati poco più di 265.

Il contributo erogato con il Conto Termico è variabile e viene calcolato secondo alcune formule che tengono conto, oltre che delle caratteristiche prestazionali dell’impianto, anche della zona climatica dove si effettua l’intervento. Rispetto all’Ecobonus, che consiste in una detrazione fiscale, in questo caso si tratta, invece, di un sostegno diretto elargito tramite bonifico.

Quali interventi incentiva il Conto Termico 2.0

Mentre la PA può sfruttare chiedere l’incentivo per interventi di efficientamento sull’involucro edilizio, sui serramenti e sull’illuminazione, per i privati il Conto Termico 2.0 è utilizzabile esclusivamente per questi interventi:

Gli incentivi variano dal 40% al 65% della spesa sostenuta, ma nel caso degli interventi che riguardano i privati il rimborso è fino al 65%.

Le spese ammissibili comprendono anche la dismissione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente, le opere idrauliche e murarie necessarie e le spese professionali. Possono essere finanziati anche il 50% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l'Attestato di Prestazione Energetica (il 100% nel caso della PA).

Utilizzando il Conto Termico online disponibile sul sito Viessmann è possibile avere in tempo reale la quotazione rimborsata con il Conto Termico 2.0, inserendo solamente la località dove si trova l’abitazione e il modello dell’apparecchio che si vuole installare.

Ecco un esempio. In un’abitazione monofamiliare a Lodi (zona climatica E) dotata di una caldaia tradizionale, si è optato per una riqualificazione del generatore termico scegliendo un sistema ibrido Viessmann Vitocaldens 222-F in classe A++.

I sistemi ibridi, lo ricordiamo, sono comporti dall’affiancamento di una a pompa di calore e di una caldaia a condensazione che interviene per supportare la produzione di acqua calda sanitaria (questo modello è dotato di serbatoio di accumulo da 130 litri) e per i picchi di richiesta termica.

Il Conto Termico 2.0 consente di ottenere in questo caso un rimborso di 2.617,65 euro, che verrà liquidato in un’unica rata essendo sotto la soglia dei 5.000 euro.

Come si accede al Conto Termico 2.0

Per accedere al Conto Termico 2.0 sono disponibili due modalità:

  1. accesso diretto: è la possibilità riservata ai privati e prevede che la richiesta al GSE venga presentata tramite il Portaltermico entro 60 giorni dalla data di fine lavori. La scheda “multi intervento” consente di presentare con un’unica domanda incentivi per più interventi effettuati sullo stesso edificio;
  2. domanda a preventivo tramite prenotazione: è una modalità riservata alla pubblica amministrazione e alle ESCO che consente di prenotare l’incentivo prima della realizzazione dei lavori, ricevendo un acconto che sarà saldato alla loro conclusione.

Per gli impianti termici fino a 35 kW di potenza e per gli impianti solari fino a 50 m2 il GSE mette a disposizione un Catalogo degli apparecchi domestici, periodicamente aggiornato, che elenca tutti i modelli con le caratteristiche approvate e certificate che danno diritto al contributo. Per verificare se l’impianto che si vuole acquistare rientra in quelli agevolabili, è dunque sufficiente verificare che sia presente nella lista.

Rispetto ad altre agevolazioni, l’accesso al Conto Termico è abbastanza semplice: dopo essersi registrati nell’Area Clienti del GSE, si scarica dal Portaltermico la domanda precompilata e la si invia firmata insieme agli altri documenti richiesti (documenti sul lavoro eseguito, fatture e ricevute dei pagamenti).

Una volta che il GSE approva la richiesta, il pagamento dell’incentivo avviene tramite bonifico bancario entro i 30 giorni successivi al bimestre in cui si è presentata la domanda.

In totale, dalla fine dell’intervento passano circa due mesi. Il contributo viene erogato in un’unica rata per un importo fino a 5.000 euro, altrimenti viene ripartito in rate di pari importo, per un periodo da due a cinque anni.

installatori-partner-viessmann

 

Lascia un commento

È stato interessante?

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi i nuovi articoli