La formazione di muffa sui muri è sempre in agguato, specialmente nelle zone dove sono presenti ponti termici e dove c’è scarsa areazione. Ecco una guida per risolvere il problema alla radice.
Indice:
- Cosa è la muffa
- Diversi tipi di muffa
- I pericoli della muffa per la salute
- Perché si forma la muffa in casa
- La variabile umidità
- Come togliere la muffa dai muri
- Prevenire la formazione di muffa
- I rimedi definitivi che prevengono la formazione di muffa
- Come funziona la ventilazione meccanica controllata
- Tutti i benefici della VMC: muffa e non solo
- Dove è più indicata l’installazione di un impianto di VMC
Cosa è la muffa
Macchie nere o grigiastre negli angoli delle pareti di casa, sul soffitto o in prossimità di pavimenti e infissi: è la muffa, un fenomeno decisamente antiestetico che può arrecare problemi per la salute umana, in particolare alle vie respiratorie, oltre a danni per l’edificio e per gli arredi.
Ma cosa è la muffa?
Si tratta di microscopici funghi che durante il loro accrescimento producono piccole particelle di forma sferica (le spore) che si disperdono nell'aria. Le spore possono “viaggiare” a lungo nell’aria, anche in quella esterna, e depositarsi su qualsiasi superficie, ad esempio sui vestiti che portiamo dentro casa: se poi incontrano un luogo “adatto”, proliferano e danno vita alla muffa.
La muffa è una delle minacce principali del comfort domestico e, benché sia spesso associata agli edifici vecchi e malconci, può formarsi anche in quelli nuovi e riqualificati, a causa dell’alto livello di isolamento dell’involucro edilizio (pareti e infissi) che impedisce anche una minima areazione naturale.
Adottare buone pratiche che consentano di prevenire la formazione di muffe, come una corretta areazione degli ambienti, è fondamentale. Ma per eliminare il problema a monte, si devono adottare rimedi definitivi come la ventilazione meccanica controllata che permette di mantenere il corretto livello di umidità in casa e garantisce costantemente aria fresca e pura.
Diversi tipi di muffa
L’aspetto e il colore della muffa sono diversi, a seconda del tipo di spore da cui nascono e alle condizioni ambientali. La più comune muffa da condensa è la muffa nera, che inizialmente si manifesta con piccole macchioline e che può crescere fino a formare macchie estese.
La muffa si forma soprattutto negli angoli alti e bassi delle stanze (in prossimità dei cosiddetti ponti termici), oppure dietro le porte e dentro e dietro i mobili, perché queste sono zone a scarsa areazione.
I pericoli della muffa per la salute
L’esposizione alle spore, agli allergeni e alle sostanze tossiche volatili rilasciate dalle muffe, soprattutto ad alcuni tipi, causa naso chiuso e irritazione agli occhi. Tuttavia, in alcuni casi gli effetti sono più marcati. In particolare, è stata provata l’associazione di un’esposizione prolungata alle muffe con un aumento di sintomi respiratori, infezioni respiratorie, aggravamento dell’asma e rinite allergica.
La muffa visibile è, infatti, correlata con la comparsa di tosse costante nei bambini, alla comparsa di asma e in generale alla maggiore sensibilizzazione verso gli allergeni respiratori come polline o acari. In alcuni casi, possono verificarsi persino polmoniti.
Le muffe possono comportare conseguenze anche per le persone sane, ma i soggetti asmatici, allergici e immunodepressi corrono rischio maggiori.
Perché si forma la muffa in casa
La muffa non si crea in realtà solo sui muri, ma su tutte le superfici dove c’è umidità, perché le spore che si depositano trovano comunque un terreno fertile per dare vita alle muffe. Questi microrganismi sono in grado di vivere e proliferare su ogni tipo di superficie che presenti le giuste condizioni: dai mobili in legno agli indumenti, dai divani e tappeti, fino ai libri.
Le muffe, inoltre, si insediano in profondità danneggiando i materiali e gli edifici.
Per evitare tutti questi rischi, oltre ai danni per la salute, bisogna prestare molta attenzione al livello di umidità nell’aria di casa, in particolare nei mesi più freddi. Perché tra le cause principali della formazione di muffa c'è proprio l'eccesso di umidità e in una casa asciutta la muffa non si forma mai.
Quando l’umidità è alta e l’aria non riesce più a trattenerla, l’umidità stessa condensa trasformandosi in minuscole goccioline d’acqua che si depositano sulle superfici, bagnandole. Qui si creano le condizioni ideali per il proliferare delle muffe.
La variabile umidità
Non c’è un valore assoluto di umidità dell’aria che previene la formazione di muffe, perché dipende tutto dalla sua temperatura.
A seconda della temperatura, infatti, l'aria può assorbire una quantità diversa di vapore acqueo e più la temperatura è alta, più l’aria è capace di contenere umidità, senza che si formi condensa. Se con 20°C un metro cubo d’aria può contenere fino a 17 grammi di acqua, con 0°C si scende a soli 5 grammi, e il vapore acqueo in eccesso condensa sulle superfici.
Non a caso, la condensa e la muffa si formano nei mesi invernali e nei punti più freddi di una stanza, ad esempio vicino alle finestre, lungo le pareti esterne non isolate o negli angoli dove sono presenti ponti termici. In queste zone l’aria è più fredda rispetto al resto della stanza, quindi rilascia una maggiore quantità di condensa.
Ma da dove arriva l’umidità dell’aria di casa?
Contrariamente a quello che possiamo pensare, non proviene dall’aria esterna, ma dalle nostre attività quotidiane: basti pensare che una famiglia di tre o quattro persone rilascia nell'aria tra i sei e i dodici litri di vapore al giorno.
Cucinare, stendere i panni o fare la doccia, sono tutte azioni che producono vapore acqueo che, se non viene “rimosso” da una corretta ventilazione, ristagna tra le pareti.
Come eliminare la muffa dai muri
Una volta che la muffa sui muri si è già formata, non resta che rimuoverla, prima di adottare misure che ne limitino la formazione. La "ricetta della nonna" in questo caso è solo una: pulire adeguatamente le superfici coinvolte (muri, piastrelle, ecc.) sfregando bene con acqua e sapone oppure con acqua e candeggina, acqua aceto bianco o bicarbonato di sodio o, ancora, acqua ossigenata, poi risciacquando e lasciando asciugare (ma esistono anche prodotti chimici specifici per le muffe se queste sono particolarmente estese).
Durante il lavoro è bene utilizzare una mascherina protettiva per evitare di inalare particelle tossiche, mentre a pulizia finita è necessario far asciugare le zone coinvolte, arieggiando e alzando il riscaldamento.
Se i materiali coperti da muffa non si possono pulire (ad esempio la carta da parati) purtroppo bisogna provvedere ad eliminarli.
Attenzione: se noti che i muri o il pavimento in un punto preciso risultano proprio bagnati, probabilmente non si tratta della condensa dell’umidità presente nell’aria, ma di una perdita da una tubazione o di una infiltrazione di acqua. In questo caso devi subito intervenire con personale specializzato per individuare il problema e risolverlo.
Prevenire la formazione di muffa
L’areazione dei locali è il primo rimedio per evitare che si accumuli umidità in casa, quindi aiuta a ridurre il rischio della formazione di muffe. Aprire le finestre più volte al giorno permette di cambiare l’aria e abbassare così il livello di umidità interno, ma non solo. Aiuta anche a limitare altri problemi, abbattendo la presenza di sostanze inquinanti come i COV (Composti organici volatili), le polveri sottili, l’anidride carbonica e quella di virus e batteri.
Per evitare la formazione di muffa, in particolare, bisogna arieggiare frequentemente la cucina e il bagno, ossia le stanze dove si produce più umidità, specialmente dopo aver cucinato e dopo una doccia, sfruttando anche l’apertura delle finestre in posizione vasistas durante le giornate più fredde, quando non è possibile tenerle completamente aperte per molto tempo. Nei bagni ciechi, poi, è fondamentale la presenza di un buon aspiratore/ventilatore. Anche le camere da letto, inoltre, vanno arieggiate adeguatamente dopo la notte, perché dormendo produciamo CO2 e vapore acqueo.
Infine, dato che anche la temperatura influisce sulla formazione di muffa, è fondamentale mantenere almeno un po’ di riscaldamento in tutte le stanze di casa.
I rimedi definitivi che prevengono la formazione di muffa
Difficilmente riusciamo ad arieggiare la casa in modo adeguato e questo accade soprattutto in inverno, perché non possiamo tenere aperte le finestre per toppo tempo. Ed è proprio in inverno che il rischio muffa è maggiormente in agguato. Se il ricambio d’aria non è sufficiente, o se l’edificio è “predisposto” (ad esempio caratterizzato da molti ponti termici), il rischio della formazione di muffa nei mesi più freddi è dietro l’angolo.
Per risolvere il problema si deve installare un impianto di ventilazione meccanica controllata, una tecnologia che permette di areare la casa automaticamente in maniera continuativa, per 24 ore al giorno. In sostanza, possiamo dimenticarci di aprire le finestre e stare tranquilli.
Come funziona la ventilazione meccanica controllata
Un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) garantisce un ricambio d'aria costante, uniforme e adeguato al volume degli ambienti, grazie alla regolazione della portata d’aria necessaria.
Funziona estraendo dagli ambienti interni l’aria viziata, contenente umidità in eccesso, e trasferendo all’interno aria fresca tramite un ventilatore. L’aria esterna, però, prima di essere immessa in casa viene microfiltrata, eliminando tutti i principali inquinanti, polveri sottili e pollini. In questo modo garantisce aria più pura rispetto a quella che entra in casa aprendo le finestre.
Inoltre, in quasi tutti i sistemi di VMC moderni è presente un dispositivo che permette di recuperare il calore dell’aria in uscita per preriscaldare l’aria in ingresso, supportando il sistema di riscaldamento e migliorando così l’efficienza energetica complessiva dell’abitazione.
È possibile installare la VMC sia in edifici nuovi/riqualificati (in questo caso la soluzione migliore sono gli impianti centralizzati) che in quelli esistenti, utilizzando uno o più impianti decentralizzati o “puntuali” che effettuano il ricambio dell’aria in una sola stanza (ad esempio, in bagno e cucina).
Tutti i benefici della VMC: muffa e non solo
Molti progettisti prevedono l’installazione di un sistema VMC negli edifici nuovi o in quelli oggetto di riqualificazione, sia per evitare l’insorgenza di possibili problemi di condensa e muffe sui muri, sia perché si ottiene un miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione, grazie al recupero del calore. I vantaggi della VMC sono però evidenti anche nelle abitazioni esistenti.
Perché installare un sistema di VMC?
Perché la muffa può manifestarsi in qualsiasi momento se trova condizioni ideali per proliferare, come un elevato livello di umidità nell’aria e angoli della casa più freddi di altri. Inoltre, perché l’aria presente all'interno di ambienti chiusi è decisamente più inquinata di quella esterna e solo un ricambio costante permette di evitare i problemi causati da un prolungato contatto con gli elementi chimici e biologici nocivi presenti.
Infine, perché questi sistemi permettono di risparmiare energia sul riscaldamento invernale, grazie al recupero del calore dell’aria interna.
Dove è più indicata l’installazione di un impianto di VMC
I sistemi di ventilazione meccanica controllata sono indicati in tutti i casi i cui si vuole un rimedio definitivo contro la formazione di muffa. In particolare:
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quando l’involucro dell’edificio è coibentato e impedisce gli “spifferi” naturali;
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quando l'edificio è caratterizzato dalla presenza di molti ponti termici;
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dopo la sostituzione degli infissi;
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quando non si ha tempo e costanza per effettuare una corretta ventilazione naturale;
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quando si abita in una zona particolarmente rumorosa, inquinata o con alta presenza di pollini nell’aria per cui è sconsigliato aprire le finestre;
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quando in casa vivono persone asmatiche, allergiche e immunodepresse.