Areare i locali con i sistemi di ventilazione meccanica controllata permette di avere costantemente aria pura in casa, risparmiando anche su riscaldamento e raffrescamento.
Indice:
- Il problema dell’aria viziata in casa
- I rischi per la salute di un cattivo ricambio d’aria
- Per quanto tempo bisogna arieggiare la casa
- Perché la ventilazione meccanica è la soluzione definitiva al ricambio d’aria
- Come funziona la VMC in inverno
- Come funziona la VMC in estate
- L’importanza della “portata” nella ventilazione
- Ventilazione in tutta la casa o solo in una stanza
- Dove va posizionata la VMC
- Quanto costa un impianto di ventilazione meccanica controllata
Il problema dell’aria viziata in casa
La qualità dell’aria indoor è un problema che riguarda tutti, anche se pochi ne sono consapevoli. Secondo l’OMS, infatti, l’aria interna è almeno 5 volte più inquinata di quella esterna e in media passiamo fino al 90% del nostro tempo proprio negli ambienti chiusi, tra casa e posto di lavoro.
Soprattutto negli edifici nuovi ben coibentati e con infissi ad alta tenuta, non esistono spifferi dai quali può entrare un po’ di aria dall’esterno e le stanze sono quasi a tenuta stagna.
Nelle nuove costruzioni e nelle riqualificazioni la ventilazione meccanica è necessaria per garantire la corretta areazione. > Leggi approfondimento
Man mano che vi trascorriamo il tempo, l’aria si "guasta":
- diminuisce l’ossigeno
- aumentano l’anidride carbonica e l’umidità (con il conseguente rischio di muffe)
- via via si concentrano molti agenti inquinanti come virus, batteri e sostanze chimiche che utilizziamo per le nostre attività quotidiane (i VOC, componenti organici volatili)
Il risultato è che, senza nemmeno rendercene conto, ci ritroviamo immersi in aria malsana piena di minacce per la nostra salute (e pessima per il comfort!).
Per evitare questo rischio non c’è che una soluzione: il ricambio dell’aria. Si possono aprire le finestre oppure, come vedremo più avanti, si può installare una tecnologia provvede in automatico, facendolo molto meglio.
I rischi per la salute di un cattivo ricambio d’aria
Aria malsana, povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica, può provocare lievi disturbi, come mal di testa o difficoltà di concentrazione. Ma può anche determinare manifestazioni più gravi, come asma e allergie, sia per la possibile presenza di sostanze chimiche e muffe causate dall’eccesso di umidità, sia per l’ingresso di pollini dall’esterno.
Esiste persino una definizione specifica per indicare abitazioni poco salubri: “sindrome da edificio malato”. Si riferisce a sintomi che derivano dal trascorrere molto tempo all’interno di ambienti poco salubri, caratterizzati proprio dall’aria interna inquinata.
Questo ci fa comprendere come “ripulire” l’aria che immettiamo nei nostri polmoni (circa 15 volte al minuto per un totale di 12 litri al giorno) sia di estrema importanza per la nostra qualità della vita.
Per quanto tempo bisogna arieggiare la casa
Il modo più semplice per fare il ricambio d’aria in casa è quello di aprire le finestre.
Ma quanto tempo dobbiamo tenerle aperte?
In realtà bastano pochi minuti, dai tre 3 ai 5, ma bisognerebbe farlo più volte al giorno, addirittura ogni ora, soprattutto se in casa risiedono abitualmente più persone. Infatti, perché il ricambio d’aria sia davvero efficace, deve essere sia adeguato che continuo, di giorno e di notte.
Come minimo, il ricambio dovrebbe essere fatto almeno due o tre volte al giorno nell’arco della giornata, meglio se creando delle correnti d’aria per favorire la ventilazione. Questo, però, non garantisce comunque un’aria ottimale in ogni punto della casa, specialmente in stanze come la cucina e bagni dove si svolgono le attività quotidiane che causano più inquinamento, producendo umidità in eccesso e residui della combustione dei fornelli.
Perché la ventilazione meccanica è la soluzione definitiva al ricambio d’aria
Aprire le finestre non costa nulla, ma spesso ce ne dimentichiamo, quindi non areiamo a sufficienza le stanze di casa. Inoltre, d’inverno aprendo le finestre gli ambienti si raffreddano e l’impianto di riscaldamento deve fare un lavoro supplementare per riportare la temperatura al livello di comfort, causando un dispendio di energia.
Immaginate lo sbalzo termico che si determinerebbe in casa aprendo le finestre una volta all’ora nel mese di gennaio! Senza contare che dall’esterno arrivano i rumori del traffico stradale e i relativi inquinanti, come le polveri sottili.
La ventilazione meccanica controllata (VMC) risolve tutti questi problemi: provvede a ricambiare l’aria in continuazione, 24 ore su 24 (consumando pochissima elettricità, quanto una lampadina), immettendo aria fresca esterna ed espellendo quella viziata dagli ambienti.
Il tutto avviene senza bisogno che ce ne ricordiamo.
L’aria che viene introdotta in casa viene anche filtrata, in questo modo si eliminano sostanze inquinanti presenti all’esterno come il PM10 il PM 2.5 e i pollini. Ma c’è di più, perché la VMC in inverno permette di risparmiare sul riscaldamento.
Come funziona la VMC in inverno
Se installi un sistema di ventilazione meccanica controllata eviti di aprire le finestre facendo entrare freddo.
Magari stai pensando: l’aria che immette la VMC proviene dall’esterno, quindi d’inverno è fredda?
No, i migliori sistemi di ventilazione meccanica controllata (come i Vitovent ed Energyvent di Viessmann) risolvono il problema, perché hanno in dotazione un dispositivo per il recupero del calore che recupera anche più del 90% del calore dell’aria presente in casa. L’aria, infatti, prima di essere espulsa verso l’esterno, tramite uno scambiatore cede il proprio calore all’aria fredda che viene immessa negli ambienti (ma senza che l’aria viziata e quella esterna si mescolino).
In pratica, si immette in casa aria pulita ma già tiepida: è come avere a disposizione un utile supporto al sistema di riscaldamento che in questo modo deve fare meno fatica a mantenere la temperatura di comfort.
Come funziona la VMC in estate
Nei mesi più caldi, un impianto di ventilazione meccanica controllata regala il piacevole beneficio delle finestre aperte di notte, ma senza doverle aprire e dover sopportare i rumori e le zanzare. Com’è possibile?
Durante la notte l’aria fresca viene immessa direttamente negli ambienti di un’abitazione senza passare dallo scambiatore, quindi senza assorbire il calore dell’aria interna.
Le stanze si rinfrescano così in modo totalmente naturale, senza utilizzare il climatizzatore: in pratica, un vero e proprio “free cooling” piacevole, sano e gratuito.
L’importanza della portata aria nella ventilazione
Quando si aprono le finestre, non sappiamo quanta aria viene effettivamente ricambiata. Se non si riescono a creare delle correnti e l’aria esterna ristagna, ad esempio, il ricambio sarà sicuramente meno efficace rispetto a una giornata ventosa. Con la VCM la situazione è diversa.
Un altro vantaggio degli impianti di ventilazione meccanica controllata, infatti, è che effettuano un ricambio aria sempre adeguato e costante, in base alle dimensioni dei locali, alle attività che vi si svolgono e al numero di persone presenti. Non ci sarà mai, insomma, il rischio di trovarsi a respirare aria viziata in nessun momento della giornata.
Questo risultato viene raggiunto grazie alla regolazione della portata d’aria. La normativa prevede che la portata di ventilazione di un impianto debba produrre almeno 40 m³/h per ogni persona che occupa abitualmente l’abitazione.
Ventilazione in tutta la casa o solo in una stanza
Gli impianti di VMC residenziali non sono tutti uguali. Esistono due tipologie principali che permettono di rispondere a qualsiasi esigenza, per la ventilazione sia di grandi abitazioni unifamiliari sia di piccoli appartamenti.
- Un impianto di VMC centralizzato permette di ricambiare l’aria in tutta la casa con una singola unità, prelevando aria “sporca” dai locali come cucina e bagni e immettendo quella pulita esterna negli altri. La VMC centralizzata è particolarmente indicata negli edifici di nuova costruzione o nelle ristrutturazioni importanti;
- Un impianto decentralizzato (o “puntuale”) permette invece di ventilare una singola stanza. Tipicamente va installato nelle stanze dove si trascorrono più ore durante la giornata, come la cucina o la camera da letto. Se si vuole il ricambio d’aria in più stanze, si possono installare più sistemi decentralizzati in diverse stanze. La VMC decentralizzata è spesso la soluzione migliore nelle case da ristrutturare.
Dove va posizionata la VMC
Per capire dove va posizionata la VMC è necessario capire se si vuole installare un impianto centralizzato oppure uno decentralizzato.
Nel primo caso, l’unità centrale del sistema di ventilazione viene posta generalmente nel sottotetto oppure direttamente all’esterno in contropareti murate (a volte anche nel controsoffitto), e l’aria viene prelevata dai locali e immessa tramite canalizzazioni a soffitto o nelle pareti che arrivano in tutte le stanze. Le bocchette di aspirazione sono montate nei bagni e in cucina, mentre quelle che erogano aria pulita in soggiorno o nelle stanze da letto.
Con la VMC decentralizzata, invece, non sono necessarie canalizzazioni, ma solo due fori nel muro perimetrale del locale da ventilare larghi circa 160 millimetri. I fori devono essere due perché devono consentire l’uscita dell’aria viziata e l’ingresso di quella fresca in modo separato.
Esistono anche sistemi decentralizzati con un foro che fanno passare alternativamente i due flussi d’aria per un determinato numero di secondi.
Quanto costa un impianto di ventilazione meccanica controllata
I costi della ventilazione meccanica controllata variano a seconda della tipologia di impianto. Ad esempio, un impianto centralizzato con sistema di recupero del calore per un’abitazione unifamiliare di oltre 100 metri quadri può costare circa 7.000 euro. Se si vuole il ricambio d’aria in una sola stanza e si sceglie quindi un impianto decentralizzato, invece, si spenderanno solo 1.000/2.000 euro.
Ricorda che anche per la VMC esistono gli inventivi statali che consentono di abbattere la spesa: in particolare, puoi sfruttare la detrazione fiscale del 50% del Bonus ristrutturazioni oppure l’Ecobonus 65% (in questo caso devi installare anche un generatore di calore come una caldaia a condensazione in classe A, una pompa di calore o un sistema ibrido).