Una pompa di calore con accumulo permette di avere una riserva di acqua calda sanitaria sempre a disposizione. Ecco i consigli per il dimensionamento.
Una pompa di calore idronica provvede sia al riscaldamento che alla produzione di acqua calda sanitaria (ACS). Quando si decide di installare questo generatore, però, è necessario prevedere anche un serbatoio di accumulo destinato all’ACS e il motivo è semplice: solo una pompa di calore con accumulo può garantire la disponibilità di acqua calda, perché la pompa di calore non è in grado da sola di produrre acqua calda istantaneamente come fanno, invece, le caldaie a gas chiamate appunto “istantanee”. La presenza del serbatoio di accumulo è il motivo principale per cui una pompa di calore occupa più spazio all’interno della casa, rispetto a una caldaia: le sue dimensioni, infatti, sono simili a quelle di un frigorifero pesante anche più di 300 Kg. Oltre a un locale dedicato con spazio sufficiente, quindi, è necessario che il solaio sia strutturato per reggere quel peso (per saperne di più trovi un approfondimento su Installazione pompa di calore: posizione, spazi e condizioni). Vediamo perché è importante prevedere una pompa di calore con accumulo dimensionato nel modo corretto.
Indice:
- Pompa di calore con accumulo, di cosa si tratta?
- Quanto deve essere grande l’accumulo della pompa di calore?
- Qual è la temperatura giusta per l’acqua di accumulo?
Pompa di calore con accumulo, di cosa si tratta?
Come dicevamo, diversamente dagli accumuli per l’acqua tecnica dell’impianto di riscaldamento, chiamati generalmente “puffer”, quelli per l’acqua calda sanitaria ACS (bollitori o boiler) contengono acqua potabile che è costantemente reintegrata dall’acquedotto. Oltre che con le pompe di calore, vengono utilizzati con le caldaie a biomassa e con il solare termico.
Sono costituiti da un contenitore coibentato riempito con acqua che viene riscaldata da uno scambiatore di calore presente all’interno del serbato stesso. Lo scambiatore di calore altro non è che una serpentina all’interno della quale scorre l’acqua calda tecnica dell’impianto, che, quindi, costituisce la sorgente termica che riscalda l’acqua sanitaria.
L’acqua tecnica sarà sempre a una temperatura superiore rispetto a quella dell’ACS e questa differenza viene chiamata “salto termico”. Man mano che l’ACS viene utilizzata, l’accumulo si svuota e deve essere nuovamente riscaldato, ma questo processo non avviene mai quando l’acqua è ormai completamente fredda, ma costantemente e gradualmente tramite sensori che intervengono non appena la temperatura scende al di sotto di un certo livello, in modo da ridurre i tempi di rigenerazione dell’ACS e risparmiare sui consumi.
Sul mercato esistono anche puffer "combinati", che consentono di produrre anche acqua sanitaria, ovviamente separata dall'acqua tecnica. Alcuni integrano direttamente all’interno dell’accumulo tecnico il serbatoio che fornisce l‘acqua sanitaria, che in questo modo si riscalda, mentre altri puffer contengono uno scambiatore di calore a serpentina che garantisce la produzione di acqua calda sanitaria in modo istantaneo.
Quanto deve essere grande l’accumulo della pompa di calore?
Nella progettazione di un impianto basato su pompa di calore con accumulo, la capacità del bollitore sanitario deve essere dimensionata nel modo corretto, per non correre il rischio di restare senza acqua calda nel momento in cui serve, in bagno o in cucina.
Quando si vuole installare una nuova caldaia o pompa di calore (anche ibrida), il primo passo è calcolare la potenza termica necessaria. > Leggi l'approfondimento
Il parametro principale da considerare è il numero di persone presenti nell’abitazione che fanno uso dell’acqua calda. Orientativamente, si stabilisce che servano 50 litri a persona al giorno, per cui consiglia un accumulo di almeno 200 litri per una famiglia di 4 persone.
Il valore dei 50 litri a persona non è però rigido e potrebbe rivelarsi insufficiente in alcuni casi. Per essere certi di scegliere la giusta capacità dell’accumulo, bisogna allora considerare altri fattori:
• se in famiglia si ha l’abitudine di fare frequentemente il bagno anziché la doccia, considerando che per riempiere una vasca serve una quantità d’acqua decisamente consistente (100/150 litri);
• se ci sono docce con soffioni di grandi dimensioni che erogano più litri di acqua al minuto;
• se si ha l’abitudine di utilizzare acqua calda in contemporanea o in rapida successione (ad esempio più docce una dopo l’altra di mattina);
• le caratteristiche del ricircolo, ossia il circuito che consente di avere acqua calda sempre a disposizione, che abbassa la temperatura dell’acqua nell’accumulo;
• la temperatura per l’acqua calda sanitaria che si decide di impostare, che solitamente è attorno ai 40°C o poco superiore.
Una pompa di calore aria-acqua si può installare in molti contesti, ma non ovunque: ci sono infatti alcune condizioni da rispettare. Ecco cosa sapere. > Leggi l'approfondimento
Qual è la temperatura giusta per l’acqua di accumulo?
Normalmente la temperatura dell’acqua sanitaria dovrebbe essere attorno ai 40°C, limite al disopra del quale l’acqua può risultare troppo calda al contatto con la pelle. Se il dimensionamento dell’accumulo è corretto, non serve impostare una temperatura superiore, che costringerebbe a miscelare l’acqua calda con quella fredda e sarebbe particolarmente sconveniente con un generatore come la pompa di calore, che funziona bene a basse temperature.
In alcuni casi, però, l’aumento della temperatura dell’acqua può rivelarsi utile: portando la temperatura dell’ACS a 50-55 °C, ad esempio, è possibile sfruttare un accumulo leggermente più piccolo, perché l’acqua all’uscita dal bollitore viene miscelata con quella fredda e di fatto la riserva di ACS viene diluita, consentendo di sfruttare più litri di quelli effettivamente a disposizione nel serbatoio. Questo, però, avviene ovviamente a fronte di consumi energetici maggiori da parte del generatore di calore.
Per valutare la possibilità di utilizzare una pompa di calore e realizzare un impianto “a regola d’arte” per riscaldare la propria abitazione, bisogna affidarsi alla competenza di professionisti specializzati. Gli installatori Partner per l’Efficienza Energetica Viessmann sono in grado di consigliarti e individuare la soluzione più indicata all’interno dell’ampia offerta Viessmann per ottenere prestazioni adeguate e vantaggi economici nel tempo.