3 marzo 2025  |  a cura di Francesco Zaramella  |  condividi con

Sistema di accumulo fotovoltaico: quando conviene

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3 marzo 2025
Fotovoltaico

Un sistema di accumulo fotovoltaico, composto da batteria ed inverter, permette di consumare la maggior parte dell’elettricità prodotta dall'impianto, riducendo la bolletta.

AGGIORNAMENTO 03 MARZO 2025

Indice:

  1. Produzione fotovoltaica e consumi non coincidono
  2. Cosa succede all’elettricità non autoconsumata
  3. Verso la fine dello scambio sul posto
  4. Come funziona un sistema di accumulo fotovoltaico
  5. Quale compito ha l’inverter in un sistema di accumulo
  6. Come dimensionare un sistema di accumulo fotovoltaico
  7. Perché non serve un sistema di accumulo sovradimensionato
  8. Quando conviene installare il fotovoltaico con accumulo
  9. Quanto costa un sistema di accumulo per fotovoltaico
  10. L’offerta di pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo Viessmann

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Produzione fotovoltaica e consumi non coincidono

Un impianto fotovoltaico produce il massimo del suo potenziale quando ci sono le condizioni di irraggiamento solare più favorevoli. Molto spesso, però, anche in una giornata che non presenta il massimo irraggiamento viene prodotta più elettricità di quella che si riesce a consumare in casa.

Il motivo è presto detto: le ore di luce, quando il fotovoltaico trasforma la luce del sole in energia elettrica, coincidono solo in minima parte con quelle del consumo, perché durante il giorno la maggior parte delle persone è fuori casa e l’elettricità si utilizza prevalentemente di sera: si accendono le luci, si cucina con il forno, si guarda la TV, si avvia la lavastoviglie, si caricano gli smartphone, si fa ripartire il riscaldamento (che se è a pompa di calore è elettrico) o i climatizzatori, si ricarica l’auto elettrica alla colonnina domestica.

Cosa succede all'elettricità non autoconsumata

La produzione dei pannelli fotovoltaici non si può fermare, continua anche se l’elettricità non viene consumata in casa.

Questa elettricità viene immessa in rete e ritirata dal GSE (Gestore dei servizi energetici) con un meccanismo chiamato Scambio sul posto che consente una sorta di consumo “differito” dell’energia prodotta: prevede un rimborso parziale dei kilowattora ceduti, remunerando solo quelli che coprono i propri consumi (i kilowattora prodotti in eccedenza rispetto ai consumi sono remunerati pochissimo).

Per avere un’idea, nel 2024, l'energia immessa in rete è stata remunerata dal GSE con una tariffa media di circa 0,16 euro per kWh, circa la metà del prezzo medio di acquisto dell'energia dalla rete.

Detto in poche parole, è sempre molto più conveniente autoconsumare la propria energia prodotta gratuitamente dai pannelli piuttosto che “venderla” ed essere remunerati con questo sistema.

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Verso la fine dello Scambio sul posto

Lo Scambio sul posto ha le ore contate (siamo in attesa dei Decreti definitivi che metteranno fine al sistema) e al suo posto si potrà sfruttare solamente il Ritiro dedicato, un altro meccanismo con cui il GSE ritira l’elettricità non consumata da impianti rinnovabili e non rinnovabili, ma che è ancora meno conveniente dello Scambio sul posto.

Come fare, allora, per non sprecare l’elettricità fotovoltaica che non si riesce a consumare immediatamente?
La soluzione più intelligente è installare un sistema di accumulo fotovoltaico.

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Come funziona un sistema di accumulo fotovoltaico

Un sistema di accumulo fotovoltaico è costituito da un pacco di batterie elettrochimiche (oggi si usa il litio) e da un inverter.

Le batterie immagazzinano l’elettricità non consumata subito, in modo che si possa utilizzare in un secondo momento, ad esempio di sera. Oltre che affiancato a un impianto fotovoltaico di nuova realizzazione, un accumulo si può anche abbinare a un impianto esistente.

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Conservando l’elettricità prodotta, un sistema di accumulo permette di aumentare considerevolmente l’autoconsumo dell’elettricità prodotta, facendo diminuire il prelievo dalla rete elettrica e riducendo così nettamente la bolletta. Maggiore è l’autoconsumo, maggiore è il risparmio che si otterrà.

Molto difficilmente si può raggiungere un autoconsumo del 100%, ma con il giusto dimensionamento dell’impianto fotovoltaico e delle batterie di accumulo, è possibile arrivare a consumare circa l’80% dell’elettricità prodotta, rispetto al 30% medio degli impianti senza accumulo.

Quale compito ha un inverter in un sistema di accumulo

L’inverter è un componente fondamentale di un sistema di accumulo. A differenza di un inverter di stringa (ossia connesso a una stringa di pannelli fotovoltaici), che converte la corrente continua generata dai pannelli in corrente alternata che alimenta le utenze domestiche, un inverter ibrido per accumulo svolge anche un’altra funzione.

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Questo dispositivo, infatti, ha il delicato compito di regolare le fasi di carica/scarica della batteria, permettendo di immagazzinare l’energia in eccesso non consumata e di renderla disponibile durante il consumo domestico serale e/o notturno.

La logica di funzionamento standard di un inverter per accumulo consente di massimizzare automaticamente l’autoconsumo di elettricità.

Nelle ore diurne, infatti, l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico viene utilizzata in prima istanza per soddisfare la richiesta dell’utenza domestica e, solo successivamente, per caricare la batteria.

Quando la batteria è carica completamente, la produzione in eccesso viene immessa nella rete di distribuzione elettrica. Nelle ore serali e notturne, invece, quando l’impianto fotovoltaico non produce, a fronte della richiesta di elettricità interviene la batteria fino all’esaurimento della capacità utile, prima che subentri l’elettricità dalla rete.

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Come dimensionare un sistema di accumulo fotovoltaico

Un corretto dimensionamento, sia dell’impianto fotovoltaico che del sistema di accumulo, deve sempre partire dalla valutazione del reale fabbisogno energetico dell’abitazione.

Per l’ambito residenziale, orientativamente le taglie “tipiche” prevedono un impianto fotovoltaico da 5 kW e un sistema di accumulo dai 7 ai 10 kWh.

Tutto dipende però dalle abitudini di consumo:

  • se si consuma istantaneamente buona parte dell’elettricità prodotta durante il giorno, potrà bastare una batteria di piccole dimensioni da 5 kWh;
  • Se, invece, i consumi si concentrano la sera, sono indicate batterie di dimensioni maggiori. Allo stesso modo, ci si potrà orientare su capacità maggiori se si ha intenzione di alimentare con l’energia solare un’auto elettrica, oppure la pompa di calore utilizzata per il riscaldamento.

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Perché non serve un sistema di accumulo sovradimensionato

In generale, installare batterie troppo grandi rispetto alla potenza dell’impianto fotovoltaico è inutile e anche controproducente, prima di tutto perché si aumenta inutilmente il costo dell’investimento, poi perché si rischia che la batteria nel suo ciclo quotidiano non riesca a caricarsi completamente nel periodo invernale, quando i pannelli producono poco.

Se la batteria non si ricarica per giorni o settimane, perché tutta l’elettricità prodotta è consumata istantaneamente dall’abitazione, resta in condizione di stand-by fino ad arrivare a un limite molto basso, dopodiché avvia il ciclo di manutenzione prelevando elettricità dalla rete per ricaricarsi, fatto che andrebbe sempre evitato.

Esiste, inoltre, un problema di corretto utilizzo del sistema. Le batterie sono progettate per scaricarsi e caricarsi quotidianamente e se sono sovradimensionate rispetto all’impianto questo non avviene, comportando possibili problemi di usura anomala e di conseguenti inconvenienti legati alla durata e all’efficienza.

Quando conviene installare il fotovoltaico con accumulo

Prevedere un accumulo elettrico per il proprio impianto fotovoltaico è diventando oggi più conveniente rispetto ad alcuni anni fa, perché i costi si sono già abbassati.

Più si utilizza energia elettrica in casa e se si consuma prevalentemente la sera, più i tempi di ritorno dell’investimento si riducono, perché aumenta la percentuale di autoconsumo, quindi, il risparmio sulla bolletta elettrica.

Se, poi, l’abitazione è climatizzata con una pompa di calore e/o se si possiede un’auto elettrica, si tratta senz’altro di una scelta ottimale che permette in buon livello di indipendenza energetica.

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Quanto costa un sistema di accumulo per fotovoltaico

Installare un sistema di accumulo fotovoltaico aumenta ovviamente i costi complessivi dell’impianto.

Se fino a un paio d’anno fa il costo variava tra i 700 e i 1.000 euro/kWh, oggi si trovano sistemi con prezzi ben al di sotto i 700 euro/kWh. Nel frattempo, la qualità delle batterie è aumentata e con essa la vita utile che può superare i 10 anni, permettendo, quindi, di ammortizzare tranquillamente l’investimento.

Non bisogna dimenticare che anche i sistemi di accumulo, così come i pannelli fotovoltaici, possono essere installati sfruttando il Bonus ristrutturazioni (o Bonus Casa) che per il 2025 prevede ancora il 50% di detrazione fiscale in dieci anni nel caso di abitazione principale. Se si tratta di abitazione diversa (es. seconda o terza casa) l’aliquota di detrazione nel 2025 scende al 36%.

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L’offerta di pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo Viessmann

Viessmann propone impianti fotovoltaici completi, costituiti da:

  • moduli fotovoltaici monocristallini, anche bifacciali, con potenza fino a più di 600 Wp
  • inverter di stringa
  • sistemi di accumulo dell'energia elettrica con i relativi inverter ibridi
  • quadri elettrici
  • sistemi di fissaggio per moduli fotovoltaici. 

Per quanto riguarda gli Hybrid Inverter, in particolare, sono disponibili i modelli -B1 in tre taglie di potenza: 3,6 / 5 / 6 kW. Sono caratterizzati da elevate potenze di scarica e permettono di monitorare l’autoconsumo e regolare l’energia immessa in rete. Sono, inoltre, dotati di una uscita di backup per alimentare dei carichi domestici privilegiati in condizione di emergenza, come ad esempio in caso di blackout della rete di distribuzione.

Per quanto riguarda i sistemi di accumulo fotovoltaico Viessmann, c'è un'ampia scelta di soluzioni con taglie Viessmann Battery HV2 da 7,1 kWh fino a 14,2 kWh e Viessmann Battery HV1 da 10,65 fino a 24,85 kWh. Entrambe vantano un design “a pila” formato da elementi componibili (3,55 kWh/uno), così da avere modularità e la possibilità di ampliare la capacità del sistema d'accumulo anche in futuro, se necessario.

Attraverso una rete di progettisti e installatori qualificati risulta possibile ottenere un servizio chiavi in mano, dalla progettazione fino all'installazione a regola d'arte dell'impianto fotovoltaico.

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