9 novembre 2021  |  a cura di Alberto Zardini  |  condividi con

Caldaia a camera aperta? No grazie, meglio a condensazione

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9 novembre 2021
Caldaie a Condensazione, Normative e Agevolazioni fiscali

Per la sostituzione della tua caldaia scegli modelli a condensazione, che rispettano le normative e permettono di accedere agli incentivi.

AGGIORNAMENTO 09 NOVEMBRE 2021

Se vi state informando per la sostituzione della caldaia, potreste avere a che fare con questo dettaglio tecnico: caldaia a camera aperta o caldaia a camera stagna a condensazione. Non è una differenza da poco, perché la prima tipologia è obsoleta, causa più emissioni e, soprattutto, è fuori norma e non consente di accedere a nessun tipo di incentivo: non è, quindi, consigliato installare un apparecchio di questo tipo. 

Caldaia a camera aperta o a camera stagna: le differenze

Nelle caldaie cosiddette “a camera aperta” l’ossigeno necessario è aspirato nella camera di combustione direttamente dall'ambiente dove l’apparecchio è installato; in questo caso si parla, quindi, di “tiraggio naturale” ed è indispensabile un’areazione con l’esterno, per consentire l’ossigenazione ed evitare possibili problemi di “tiraggio” con il rischio di accumulare monossido di carbonio nell'ambiente, estremamente pericoloso per la nostra salute. 

In una caldaia definita “a camera stagna”, invece, la camera di combustione è isolata rispetto all'ambiente e l’ossigeno viene introdotto attraverso un ventilatore, che aspira aria ed espelle i gas combusti. Le caldaie a condensazione utilizzano un ventilatore modulante e l’ossigeno viene premiscelato con il gas in modo ottimizzato, garantendo un rendimento elevato e sicurezza nell'utilizzo.

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Caldaie a camera aperta non più commercializzabili dal 2015

Le caldaie a camera aperta utilizzano una tecnologia ormai vecchia e in linea generale non possono più essere commercializzate dal 2015. Questo divieto è frutto delle decisioni dell’Unione Europea, che ha prodotto norme sempre più stringenti, per ridurre l’inquinamento atmosferico e preservare l’ambiente.

In seguito alla direttiva 2009/125/CE Energy related Products (Ecodesign o ErP), e ai Regolamenti che ne sono derivati, sono stati stabiliti limiti di efficienza ed emissioni inquinanti dei generatori di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.

Dal 26 settembre 2015, in particolare, (regolamento UE 811/2013) si è avviata la fase 1 dei Regolamenti ErP che stabilisce l’obbligo di etichetta energetica,  per i generatori di calore per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria fino a 70 kW, con una scala di classificazione che oggi, dopo essere stata ulteriormente aggiornata, è così definita:

  • da A+++ a D per le caldaie a condensazione e le pompe di calore (o alla F se adibiti alla produzione mista riscaldamento e acqua calda sanitaria);  dal 1 aprile 2017 tale classificazione è estesa anche alle caldaie a biomassa;
  • da A+ a F per gli scaldacqua.

Caldaie con classi di efficienza inferiori (come le caldaie a camera aperta) non possono più essere immesse sul mercato dai produttori.

I nuovi limiti per le emissioni inquinanti

A partire dal 26 settembre 2015, il percorso per promuovere generatori di calore efficienti si è rafforzato con un secondo importantissimo passo: l'introduzione di valori limite sulle emissioni inquinanti di NOx. Le caldaie per il riscaldamento degli ambienti devono avere emissioni di ossidi di azoto (NOx) non superiori a:

  • 56 mg/kWh nel caso di utilizzo di combustibili gassosi;
  • 120 mg/kWh nel caso di utilizzo di combustibili liquidi.

Questo significa che le caldaie a camera aperta, già fuori norma dal 2015, sono ancora più lontane dall'essere in regola!

L’obbligo vale per i produttori che, dal 26 settembre 2015, non possono più immettere sul mercato prodotti non a norma. Per quanto riguarda i prodotti non conformi già immessi sul mercato prima di tale data, ci si affida sempre alla professionalità del tecnico che effettua la sostituzione della caldaia.

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Hai ricevuto una proposta per la sostituzione caldaia con una a camera aperta? Ecco cosa fare

Se ti è stata proposta una caldaia a camera aperta, a questo punto sai che si tratta di un prodotto non a norma che non è più installabile neanche per la sostituzione di apparecchi dello stesso tipo. L’unica eccezione è concessa nel caso di edifici plurifamiliari in sostituzione di caldaie che scaricano i fumi in canne fumarie collettive ramificate, dove è impossibile installare una caldaia a condensazione più moderna ed efficiente. L’impedimento, però, deve essere certificato tramite l’asseverazione di un tecnico.

Oggi per la sostituzione della caldaia hai a disposizione la tecnologia evoluta e affidabile delle migliori caldaie a condensazione certificate in classe A: si tratta di prodotti che non solo sono a norma, ma che consentono di risparmiare sui consumi, di abbattere le emissioni e di accedere agli incentivi del Superbonus 110%, dell’Ecobonus 65% e del Bonus Ristrutturazioni 50%. 

Per cominciare a chiarirti le idee sul tipo di caldaia da scegliere puoi leggere i nostri consigli oppure scaricare la guida gratuita sulle migliori caldaie a condensazione direttamente da qui!

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