6 giugno 2025  |  a cura di Alberto Zardini  |  condividi con

Cambio caldaia bonus: quando è ancora possibile

<span id="hs_cos_wrapper_name" class="hs_cos_wrapper hs_cos_wrapper_meta_field hs_cos_wrapper_type_text" style="" data-hs-cos-general-type="meta_field" data-hs-cos-type="text" >Cambio caldaia bonus: quando è ancora possibile</span>

6 giugno 2025
caldaia a condensazione

I bonus fiscali da quest’anno sono disponibili solo per installare pompe di calore e sistemi ibridi. Se devi solamente sostituire la caldaia, puoi sfruttare un finanziamento agevolato.

Indice:

  1. Dal 1 gennaio 2025 il bonus caldaia è cambiato
  2. Perché non è più possibile incentivare le caldaie a gas
  3. Bonus caldaia 2025: i requisiti per i sistemi da installare
  4. Quali bonus puoi utilizzare per sostituire la caldaia
  5. I vantaggi delle pompe di calore
  6. I vantaggi dei sistemi ibridi
  7. I vantaggi delle caldaie a condensazione
  8. Quanto puoi risparmiare sostituendo la vecchia caldaia con una a condensazione?
  9. Installare una caldaia a condensazione con finanziamento agevolato

900x525-Cambio-caldaia-pensaci-ora-incentivi

Dal 1 gennaio 2025 il bonus caldaia è cambiato

Per molti anni chi voleva effettuare un cambio caldaia, magari perché l’apparecchio si era guastato e la riparazione costava molto, ha potuto contare sulle agevolazioni fiscali che consentivano di abbattere notevolmente i costi di acquisto di una nuova caldaia a condensazione.

Dal 1° gennaio del 2025, invece, non è più possibile utilizzare il bonus caldaia per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate esclusivamente a gas metano (caldaie “stand alone”). Significa che per sostituire la caldaia con i bonus dovrai installare una pompa di calore oppure un sistema ibrido.

Vediamo cosa comporta questo cambiamento, come sono stati modificati gli incentivi dal 2025 e quali alternative restano aperte per chi vuole fare la sostituzione della caldaia con il bonus caldaia.

Perché non è più possibile incentivare le caldaie a gas

Il motivo per cui le caldaie a gas uniche, o “stand alone”, non possono più beneficiare dei bonus fiscali o di altre agevolazioni risiede nella Direttiva europea 1275/2024 chiamata anche Direttiva case green, approvata dal Parlamento Europeo il 12 marzo 2024 ed entrata in vigore nel maggio dello scorso anno.

L’obiettivo della normativa è rendere più efficienti e meno inquinanti gli edifici del Vecchio Continente e all’interno delle varie indicazioni è stato deciso che le fonti fossili come il gas non dovevano essere più incentivate a partire dal 1° gennaio di quest’anno.

Per questo motivo, nella revisione dei nuovi incentivi fiscali in vigore dal 2025 (Bonus Ristrutturazione ed Ecobonus) l’ultima Legge di Bilancio ha specificato che le caldaie alimentate “esclusivamente” a combustibili fossili (stand alone fossil fuel boilers, come definito dalla Direttiva UE) non rientrano più nella lista di tecnologie che possono accedere ai bonus.

Come vediamo pi avanti, però, nel caso tu sia interessato a sostituire la tua vecchia caldaia con un nuovo modello a condensazione, puoi sfruttare altri tipi di strumenti di sostegno economico, come il finanziamento agevolato.richiedi-preventivo-partner-viessmann

Bonus caldaia 2025: i requisiti per i sistemi da installare

Ponendo uno stop agli incentivi dei sistemi alimentati a combustibili fossili, la nuova normativa europea sulle case green pone come requisito per accedere agli incentivi l’utilizzo di una certa quota di fonti rinnovabili per gli impianti di climatizzazione invernale degli edifici. Questo permette di accedere ai bonus per la sostituzione di una caldaia installando:

  • una pompa di calore che utilizza solo energia termica rinnovabile ed elettricità;

  • un sistema ibrido, composto da caldaia a condensazione a gas e pompa di calore, che nel suo funzionamento sfrutta la pompa di calore per la maggior part del tempo e che utilizza quindi una quota consistente di energia rinnovabile.

In linea teorica, ci sarà spazio per l’accesso agli incentivi anche per generatori di calore che utilizzano gas rinnovabili come il biometano e l’idrogeno, ma sono ancora necessari chiarimenti normativi che definiscano l’effettiva componente “rinnovabile” che il gas dovrà possedere per essere ammesso.

Pompa-di-calore-Vitocal-252-A-Viessmann-Service

Quali bonus puoi utilizzare per sostituire la caldaia

Per cambiare la tua vecchia caldaia e installare al suo posto una pompa di calore oppure un sistema ibrido puoi sfruttare tre bonus caldaia differenti, come: il Bonus ristrutturazioni, l'Ecobonus o Conto Termico.

I primi due bonus sono stati modificati a partire da quest’anno con nuove aliquote di detrazione:

  • Bonus ristrutturazioni: consiste in una detrazione fiscale dall’IRPEF di parte delle spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio residenziale (ristrutturazione, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo), fino a un massimo di 96.000 euro di spesa complessiva, da spalmare in 10 anni in dichiarazione dei redditi. Tra gli interventi ammessi a detrazione c’è anche l’installazione di una pompa di calore o di un sistema ibrido. Le aliquote di detrazione per il 2025 sono del 50% se si tratta dell’abitazione principale e del 36% negli altri casi (seconda casa o casa non abitata). A partire dal 2026 queste percentuali scenderanno, rispettivamente, al 36% e al 30%.

  • Ecobonus: consiste in una detrazione fiscale dall’IRPEF o dall’IRES (quindi per persone fisiche e aziende) che agevola le spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, tra i quali la sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione invernale inefficienti. Le aliquote di detrazione sono state equiparate dall’ultima Legge di Bilancio a quelle del Bonus Ristrutturazioni, quindi: 50% se si tratta di abitazione principale e 36% negli altri casi, percentuali che scenderanno al 36 e 30% dal 2026. Rispetto al Bonus ristrutturazioni che prevede un tetto di spesa complessivo, l’Ecobonus pone dei limiti di detrazione per ciascuna tecnologia che si installa (per la sostituzione di impianti di climatizzazione è pari a 30.000 euro).

  • Conto Termico: il Conto Termico, attualmente in versione 2.0 (attualmente è in fase di definizione la nuova versione 3.0) è un incentivo a disposizione di privati, aziende e PA per effettuare interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica (in questo caso può accedere la sola Pubblica Amministrazione). A differenza delle detrazioni fiscali, prevede un rimborso diretto da parte del GSE di una parte delle spese sostenute. L’entità del rimborso varia a seconda della zona geografica e del tipo di pompa di calore o di sistema ibrido che installi, e può arrivare fino al 65% delle spese. Inoltre, con il Conto Termico è possibile sfruttare il “mandato irrevocabile all’incasso” che permette di ottenere uno sconto in fattura diretto da parte del fornitore.

Pompa-di-calore-vitocal-252-A-con-supporto

I vantaggi delle pompe di calore

La soluzione oggi più evoluta e con meno impatto sull’ambiente per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria è la pompa di calore del tipo idronico, ossia che riscalda l’acqua dell’impianto.

Si tratta di un generatore elettrico che sfrutta l’energia termica rinnovabile presente in una fonte naturale (nella maggior parte dei casi si tratta dell’aria esterna, ma può essere anche il terreno o l’acqua di falda) e che funziona con rendimenti altissimi: restituisce in calore fino a 5 o 6 volte l’energia che consuma.

Il contesto ideale per una pompa di calore sono gli edifici singoli ben coibentati (nuovi o riqualificati) dove il sistema può funzionare in modo efficace ed efficiente con impianti di distribuzione a bassa temperatura. Oggi, tuttavia, esistono pompe di calore ad alta temperatura adatte anche a edifici dove sono presenti i tradizionali termosifoni.

Installando un impianto fotovoltaico sul tetto di casa, è possibile alimentare in buona parte i consumi elettrici del sistema in modo green e gratuito.

I vantaggi dei sistemi ibridi

Un sistema ibrido affianca in modo integrato una pompa di calore e una caldaia a condensazione che subentra solo in caso di necessità. Finché le condizioni ambientali lo consentono (in particolare fino a certi livelli di temperatura esterna), lavora solo la pompa di calore, mentre nei giorni o nelle ore in cui il clima è particolarmente rigido entra in funzione anche la caldaia.

I vantaggi delle caldaie a condensazione

Le moderne caldaie a condensazione sono generatori di calore “tradizionali” nel senso che sfruttano il gas metano. Si tratta, però, di sistemi evoluti, grazie alla tecnologia della condensazione che recupera il calore dai fumi di scarico e permette così di ottenere rendimenti decisamente superiori rispetto alle vecchie caldaie.

Caldaia-a-condensazione-Vitodens-200-w-Viessmann-come-funziona-e-come-sceglierla

Il risparmio rispetto a una vecchia caldaia dipende da diversi fattori, compresa la gestione dell'utente e la regolazione dell’apparecchio.

Nelle situazioni migliori si può arrivare a risparmi fino al 30% sul consumo di gas. Anche una caldaia a condensazione, come una pompa di calore, funziona con il massimo rendimento quando l’ impianto è a bassa temperatura (come i sistemi radianti a pavimento), ma permette di risparmiare anche con i tradizionali radiatori se si installano sistemi di termoregolazione evoluti.

Una caldaia a condensazione “stand alone”, come abbiamo visto, non può essere installata sfruttando i bonus. Si tratta, però, di una scelta quasi obbligata in alcuni contesti, ad esempio in appartamenti condominiali che non hanno sufficiente spazio esterno e interno per installare altre soluzioni. Inoltre, una caldaia a condensazione è decisamente più economica rispetto a una pompa di calore o a un sistema ibrido e l’investimento si ripaga durante il ciclo di vita dell’impianto grazie al risparmio sul gas. Puoi, inoltre, continuare a utilizzare i radiatori presenti e la sostituzione dell’apparecchio è semplice e veloce, non comportando lavori aggiuntivi.

Quanto risparmi sostituendo la vecchia caldaia con una a condensazione?

Abbiamo utilizzato il Check Energetico di Viessmann (basato su metodologie di calcolo semplificate) per scoprirlo. Prendiamo ad esempio un appartamento di 100 metri quadri in un condominio di Milano in classe G costruito nel 1980, dotato di una vecchia caldaia autonoma non a condensazione, tradizionali termosifoni, termostato ambiente.

Tra consumi per il riscaldamento e per l’acqua calda, la spesa annuale per il gas è pari a 1.093 euro l’anno (considerando gli attuali costi del gas pari a 0,45 euro/m3). Sostituendo semplicemente la vecchia caldaia con un nuovo modello a condensazione (ad esempio la Vitodens 100-E di Viessmann per installazione universale) la spesa annuale per il gas scende a 940 euro, ma sostituendo anche i serramenti con nuovi prodotti ad alta tenuta (es. doppio o triplo vetro) si passa a 581 euro.

Il nostro consiglio, nel caso di riqualificazione energetica della casa, è di rivolgerti sempre per la scelta del sistema di riscaldamento ideale a un progettista termotecnico, così da massimizzare i risultati ottenibili, il comfort e il risparmio.

Installare una caldaia a condensazione con finanziamento agevolato

Non poter più sfruttare il bonus caldaia se si vuole installare una nuova caldaia a condensazione significa doversi accollare l’interno investimento. Esistono, però, forme di finanziamento agevolate che ti permettono di diluire la spesa in comode rate, a seconda delle tue necessità. Tra queste c’è il servizio Acquisto Facile di Viessmann, utilizzabile per finanziare un’ampia gamma di soluzioni per l’efficienza della tua casa (pompa di calore, caldaia, sistema di ventilazione, climatizzatore, impianto fotovoltaico e sistema di accumulo). La rateizzazione arriva fino a 120 mensilità.

Per utilizzare il servizio Acquisto Facile devi rivolgerti a un installatore Partner per l’Efficienza Energetica Viessmann.

richiedi-preventivo-partner-viessmann

Lascia un commento

È stato interessante?

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi i nuovi articoli