Le grandinate, se particolarmente violente, possono danneggiare il vetro che ricopre i pannelli fotovoltaici. Ecco cosa c’è da sapere e come ci si può tutelare.
Indice:
- Il rischio c’è solo con eventi estremi?
- Quali eventi naturali possono danneggiare il fotovoltaico?
- Cosa succede ai pannelli solari con la grandine?
- Cosa fare se la grandine ha danneggiato l’impianto?
- Come smaltire i pannelli fotovoltaici danneggiati?
- Esistono certificazioni sulla resistenza dei pannelli?
- Conviene fare l’assicurazione per l’impianto fotovoltaico?
Il rischio c’è solo con eventi estremi?
Durante i mesi di luglio e agosto del 2023 si sono verificati, in particolare nel nord Italia (Emilia Romagna, Veneto e Lombardia), episodi temporaleschi molto violenti che hanno causato effetti devastanti su ampie aree del territorio. Tra alberi abbattuti, auto distrutte e zone allagate, ci sono stati anche diversi casi di pannelli fotovoltaici danneggiati dalla grandine.
Una grandinata, infatti, è uno degli eventi estremi che possono mettere in pericolo l’integrità del nostro impianto. Purtroppo, le grandinate violente saranno sempre più frequenti (01/04/2024 Grandine come neve in provincia di Novara) a causa dei cambiamenti climatici.
Bisogna, quindi, mettere in conto la possibilità di ritrovarsi con qualche danno, come del resto può accadere con il lunotto e la carrozzeria dell’automobile o con il tetto della propria casa. Ma non bisogna spaventarsi, perché in realtà i pannelli fotovoltaici sono molto resistenti e solo eventi di portata eccezionale sono in grado di danneggiarli.
Quali eventi naturali possono danneggiare il fotovoltaico?
Installare il fotovoltaico oggi è senz’altro conveniente, molto più che in passato, tanto che i tempi di ritorno dell’investimento per un impianto residenziale si sono ridotti a qualche anno, soprattutto se si sfruttano gli incentivi a disposizione. I prezzi dei moduli negli anni sono scesi e parallelamente la tecnologia ha fatto progressi con la realizzazione di panelli sempre più efficienti e “potenti”.
Con la crisi energetica e il rincaro delle bollette, poi, il fotovoltaico si è dimostrato un mezzo prezioso per conquistare un po’ di autonomia energetica e risparmiare. Senza contare l’importanza ambientale del fotovoltaico, grazie alla produzione di energia elettrica a zero emissioni.
I pannelli di nuova generazione sono progettati per 25 o 30 anni e sono testati e garantiti rispetto a sollecitazioni, pesi e urti meccanici di una certa rilevanza, certamente compatibili con i normali eventi atmosferici che si verificano in Italia (tra cui anche la grandine).
Tuttavia, esistono dei rischi correlati ad eventi estremi: fulmini che mettono fuori uso dispositivi elettronici e collegamenti, carichi di neve particolarmente pesanti, incendi da cortocircuito, vento forte, grandinate eccezionali che possono causare la rottura del vetro che ricopre il pannello.
Cosa succede ai pannelli solari con la grandine?
Non è così facile danneggiare i moduli fotovoltaici, a patto che questi siano realizzati con materiali e tecniche costruttive di qualità.
Solitamente si prevedono delle lastre di vetro dallo spessore complessivo di circa 3,2 mm a copertura e protezione delle celle fotovoltaiche
Inoltre, i diversi strati di materiali con cui è realizzato un pannello tradizionale (sotto il vetro temprato ci sono due strati di film plastico che rivestono le celle fotovoltaiche) sono sovrapposti sottovuoto e incorniciati da un profilo in alluminio, creando uno spessore compatto molto resistente alle sollecitazioni.
Una normale grandinata, quindi, non provoca generalmente alcun tipo di danno.
Tuttavia, se i chicchi di grandine sono grandi come palline da tennis e arrivano a 100 km orari, come successo a fine luglio 2023, allora i pannelli possono danneggiarsi. Del resto, un fenomeno del genere può provocare danni anche al tetto.
Non sempre i danni al pannello sono subito visibili.
Oltre alle crepe estese sulla superficie del vetro, infatti, possono esserci piccole fessure che sfuggono a un controllo a prima vista. Inoltre, possono danneggiarsi le cornici, le strutture di ancoraggio e i collegamenti elettrici.
Per questo motivo un controllo visivo meticoloso dell’impianto dopo una grandinata violenta è sempre consigliabile.
Cosa fare se la grandine ha danneggiato l’impianto?
Abbiamo già ricordato come un controllo visivo dopo una grandinata sia decisamente consigliabile, perché se un pannello solare danneggiato dalla grandine può comunque funzionare, le sue prestazioni subiranno un degrado significativo.
Un pannello danneggiato può essere rimosso o isolato con un “bypass”, ma si tratta di una soluzione non sempre fattibile dal punto di vista tecnico e nemmeno troppo consigliabile, dato che in questo modo l’impianto perde una parte della potenza installata e di conseguenza una parte della produzione elettrica.
Decisamente più consigliabile è la sostituzione del modulo o dei moduli danneggiati con dei nuovi elementi, considerando però che i moduli nuovi dovranno essere analoghi in termini meccanici ed elettrici per ottimizzare il funzionamento.
In alternativa, soprattutto se l’impianto è un po’ datato, si può anche “approfittare” dell’occasione per effettuare un vero e proprio revamping fotovoltaico, andando a sostituire tutti i vecchi pannelli con modelli più efficienti e più potenti e riutilizzando se possibile le strutture di ancoraggio e i cablaggi già presenti.
Come smaltire i pannelli fotovoltaici danneggiati?
Se si è costretti a rimuovere uno o più pannelli solari danneggiati dalla grandine, questi poi vanno smaltiti.
Come fare?
Per fortuna qui non c’è alcun problema, dato che dal 2013 risulta incluso il contributo dello smaltimento moduli (prima non era incluso nell'acquisto). Poi ci sarà da pagare lo smontaggio moduli dal tetto ed eventuale trasporto al centro di raccolta.
Esistono certificazioni sulla resistenza dei pannelli?
Per essere sicuri di installare un impianto fotovoltaico di qualità, bisogna verificare che i moduli siano conformi agli standard internazionali IEC 61215 e 61730, che prevedono determinate caratteristiche costruttive oltre a test dove i moduli vengono sottoposti a diversi carichi e situazioni ambientali, come luce solare, raggi UV, clima, freddo e caldo estremi, carichi meccanici.
Se dopo il test i pannelli non presentano difetti visivi e la potenza in uscita non è diminuita, allora vengono “promossi” e certificati.
Da normativa i produttori effettuano dei test per la grandine in condizioni già abbastanza critiche, ossia con sfere del diametro di 25 mm sparata alla velocità di circa 80 km/ora. Ma vengono effettuati anche altri test.
I moduli Vitovolt 300 di Viessmann, dotati di certificazioni IEC 61215 e IEC 61730, vantano:
- un vetro con spessore di 3,2 mm con rivestimento selettivo antiriflesso
- un’ottima resistenza meccanica per elevati carichi neve
- resistenza certificata contro la nebbia salina (IEC 61701) e l’ammoniaca (IEC 62716) per l‘impiego in zone costiere e in ambienti agricoli
- sono caratterizzati da una bassissima propagazione di fiamma in caso di incendio (classe di reazione al fuoco 1).
Tutte le fasi di produzione sono monitorate a partire dalle qualifiche commerciali e tecniche richieste ai fornitori e anche grazie a questa qualità di processo la garanzia sul prodotto Viessmann arriva a 15 anni.
Conviene fare l’assicurazione per l’impianto fotovoltaico?
L’installazione di un impianto fotovoltaico è una scelta di lungo termine per il risparmio e la sostenibilità ambientale, che comporta però un investimento di una certa rilevanza.
Diciamo che oggi varia dai 2.000 ai 2.400 euro per ogni kW di potenza. Per fare qualche esempio, per un impianto tradizionale da 3 kW possiamo spendere circa 6.000 euro, così come arrivare a circa 15.000 euro se si aggiunge una batteria d'accumulo da 10 kWh.
Per essere più tranquillo, puoi sottoscrivere una polizza che rimborsa in caso di danni, soprattutto se la tua abitazione è situata in una zona soggetta ad eventi meteo estremi. La rottura di uno o più pannelli, infatti, può determinare una spesa aggiuntiva non preventivata di qualche migliaio di euro che mette a repentaglio il piano di ammortamento iniziale.
Ma quanto costa una polizza che assicura l’impianto fotovoltaico?
Oggi le classiche polizze sulla casa generalmente non coprono i pannelli fotovoltaici, ma esistono polizze specificamente dedicate agli impianti che coprono anche i danni da eventi atmosferici (pioggia e grandine, alluvioni, innondazioni, ecc.)
Il costo varia in base ai danni coperti (danni da calamità naturali, eventi atmosferici, incendio, atti vandalici e furto, danni indiretti come un malfunzionamento che causa una perdita di produzione, eventuali danni a terzi), alla zona geografica e al il limite massimo di indennizzo (non tutte le polizze coprono il 100% del danno).
Orientativamente, il costo di una polizza può variare dai 100 ai 250/300 euro l’anno se si vogliono includere anche i danni a terzi, ma è sempre necessario richiedere un preventivo personalizzato.