22 settembre 2023  |  a cura di Giovanni Finarelli  |  condividi con

Pompa di calore monoblocco o splittata: quale è la scelta migliore?

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22 settembre 2023
Pompe di Calore

Non ci sono differenze di funzionamento tra le pompe di calore monoblocco e le splittate. A fare la differenza sono le caratteristiche di installazione e il gas refrigerante utilizzato.

Indice

  1. Cosa è una pompa di calore?
  2. Cosa vuol dire pompa di calore monoblocco?
  3. Quali sono le differenze effettive tra una pompa di calore monoblocco e una splittata?
  4. Quali sono i vantaggi delle pompe di calore monoblocco rispetto a quelle splittate?
  5. Attenzione alla funzione raffrescamento
  6. Con la monoblocco più libertà sui gas refrigeranti
  7. Pompe di calore monoblocco e gas naturali
  8. La questione dell'ingombro
  9. La decisione migliore? Valutare ogni caso singolarmente.

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Cosa è una pompa di calore?

Una pompa di calore idronica è un sistema di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria estremamente efficiente e sostenibile.

Utilizzando un compressore elettrico, questa macchina recupera l’energia termica da una fonte rinnovabile e la trasferisce all’acqua dell’impianto di riscaldamento.

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Il gas viene ciclicamente compresso e fatto espandere, riscaldandosi e raffrescandosi e cedendo, quindi, calore o freddo all’acqua dell’impianto.

La maggior parte delle pompe di calore sono del tipo aria-acqua, ossia sfruttano il calore dell’aria esterna, ma ne esistono anche del tipo acqua-acqua, che recuperano energia termica dall’acqua di falda, o terreno-acqua (queste sono chiamate geotermiche).

Tutte le pompe di calore funzionano questo principio fisico, che è quello del “ciclo di Carnot”.

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Cosa vuol dire pompa di calore monoblocco?

Magari ti sarà capitato di sentire parlare di tecnologia monoblocco o splittata. Ma cosa significa esattamente?

Per poter trasferire calore all’impianto, le pompe di calore idroniche utilizzano due parti distinte:

  • il “gruppo frigo” (la centrale termica della macchina)
  • la componente idronica

Il gruppo frigo ha la funzione di recuperare o rilasciare calore dalla fonte rinnovabile esterna. È composto essenzialmente da compressore dove il gas si riscalda, valvola di laminazione dove si raffredda, evaporatore e circuito gas.

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All’interno della sezione idronica della pompa di calore, invece, avviene lo scambio di energia termica tra il gas refrigerante, caldo o freddo, e l’acqua dell’impianto; al suo interno troviamo: circolatore, scambiatore e tubi dell’acqua.

Mentre nei modelli monoblocco il gruppo frigorifero e la parte idronica sono contenuti in un'unica struttura portante posta all’esterno e il circuito gas è sigillato ermeticamente, un modello splittato le due sezioni sono separate, con il gruppo frigo che risiede nell’unità esterna e la parte idronica nell’unità interna che trova posto dentro l’abitazione.

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Quali sono le differenze effettive tra una pompa di calore monoblocco e una splittata?

Nel funzionamento le due macchine sono identiche e lo stesso discorso vale per il livello di efficienza.

La differenza sostanziale è che:

  • con una pompa di calore monoblocco entrano in casa solo le tubazioni dell’acqua calda o refrigerata (una di mandata verso l’impianto e una di ritorno verso la pompa di calore)
  • con una pompa di calore splittata l’unità esterna e quella interna sono collegate dalle tubazioni esterne in cui scorre il gas refrigerante

Approfondimento: Pompa di calore a gas propano: caratteristiche e vantaggi

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Quali sono i vantaggi delle pompe di calore monoblocco rispetto a quelle splittate?

La scelta tra le pompe di calore monoblocco e quelle splittate è di tipo tecnico-installativo.

Se la distanza tra la centrale termica della pompa di calore e l’abitazione è ampia (superiore a 20-25 metri), alcui prediligono una versione splittata, soprattutto per evitare dispersioni termiche nelle tubazioni dell’acqua di impianto che devono compiere un tragitto più lungo all’esterno.

In realtà, però, una pompa di calore monoblocco correttamente dimensionata, con un buon circolatore e con un’ottima coibentazione delle tubazioni dell’acqua, si possono coprire anche ampie distanze tra l’edificio e la centrale termica.

Approfondimento: Miglior pompa di calore: consigli per sceglierla

Attenzione alla funzione raffrescamento

Un aspetto da valutare nell’installazione di una pompa di calore monoblocco è la funzione per il raffrescamento estivo quando contemporaneamente si deve produrre acqua calda sanitaria.

In questo caso, infatti, se si deve riempire il bollitore con acqua a 45 o 50°C, la macchina è sottoposta a molto stress, dato che deve riscaldare velocemente tutta l’acqua presente nelle tubazioni di collegamento che, invece, è a una temperatura di circa 12 gradi.

Questo inconveniente si può però superare in fase progettuale e installativa, posizionando una valvola a tre vie il più vicino possibile alla centrale termica e disponendo 3 tubazioni:

  • due di mandata (una calda per il bollitore e una fredda per i pannelli a pavimento o i fancoil)
  • una di ritorno

In questo modo il circuito di acqua calda e quello freddo restano separati.

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Con la monoblocco più libertà sui gas refrigeranti

I gas refrigeranti utilizzati nelle pompe di calore sono sottoposti alla normativa sugli F-gas (gas fluorurati a effetto serra), perché queste sostanze hanno un notevole impatto sulle emissioni climalteranti: ogni gas, infatti, è caratterizzato da un suo livello di GWP, Global warming potential.

Sebbene i moderni gas refrigeranti come l’R32 abbiano un GWP decisamente più ridotto rispetto ai vecchi gas, esistono precisi limiti da rispettare.

Ad esempio, se si utilizza una pompa monoblocco con una quantità di gas refrigerante equivalente a 6 tonnellate di CO2, non sono necessari controlli. Se invece la pompa di calore è splittata, a parità di tonnellate equivalenti di CO2 si deve fare un controllo annuale per la verifica delle perdite di gas. In ambito residenziale, comunque, utilizzando gas refrigeranti come l’R32 lo spazio di azione è molto ampio anche nel caso delle pompe di calore splittate.

Pompe di calore monoblocco e gas naturali

Un discorso analogo vale per l’utilizzo del gas refrigerante R290 (propano) nelle pompe di calore. Il refrigerante R290 è un gas naturale con un GWP bassissimo, pari solamente a 3, contro i 675 dell’R32.

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Questo gas, però, è infiammabile, quindi al momento attuale viene utilizzato solamente nelle pompe di calore monoblocco (come le nuove pompa di calore Vitocal 250-A e Vitocal 252-A a gas propano), dove i circuiti del gas sono sigillati ed esterni all’abitazione.

Il vantaggio di queste soluzioni, in ogni caso, è quello di migliorare non solo l'efficienza energetica del sistema installato, ma anche ridurre l'impatto ambientale complessivo.

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La questione dell'ingombro

L’unità esterna di una pompa di calore splittata è in generale più piccola di una monoblocco, dato che non è presente il gruppo idronico, quindi occupa meno spazio in giardino o sul balcone.

Per contro, però, un modello monoblocco ti permette di risparmiare spazio all’interno della casa: serve posizionare solo il bollitore, oltre ad altre componenti come il vaso di espansione e la valvola a tre vie. In sostanza, occupando sul pavimento circa 70 cm quadri si riesce a fare stare tutto il necessario.

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Esistono anche pompe di calore monoblocco salvaspazio che consentono di ottimizzare ulteriormente gli ingombri in casa.

Appartengono a questa categoria i modelli a incasso della serie Viessmann Vitocal 100-A Kit Compact e Kit Compact Hybrid (sistema ibrido con pompa di calore e caldaia a condensazione).

Questi sistemi sono composti da due elementi principali:

  1. la pompa di calore monoblocco idronica Vitocal 100-A, con tecnologia full inverter ad alta efficienza a gas R32, disponibile nelle taglie 6, 8, 10 e 12 kW
  2. il modulo a incasso da esterno profondo solamente 38 centimetri che contiene gli accumuli di acqua calda.

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La decisione migliore? Valutare ogni caso singolarmente.

Come abbiamo visto, le soluzioni pompe di calore monoblocco e splittate funzionano esattamente nello stesso modo e con gli stessi livelli di efficienza. La scelta migliore può essere fatta solo da un professionista esperto che valuta prima di tutto la tipologia di abitazione e le esigenze della tua famiglia e poi individua qual è la soluzione migliore dal punto di vista installativo e - perché no  - anche dal punto di vista estetico.

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