10 febbraio 2022  |  a cura di Stefania Brentaroli  |  condividi con

Focus salute dei nostri edifici: la prestazione energetica

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10 febbraio 2022
Efficienza Energetica

La maggior parte degli edifici italiani è in classe G o F. L’Europa spinge per accelerare la riqualificazione energetica degli immobili.

L’ENEA ha "misurato la febbre” agli edifici italiani: la diagnosi è che sì, sono ancora "malati", ma che comunque le loro condizioni generali sono in miglioramento. Le prestazioni energetiche dei nostri immobili sono storicamente non eccellenti per colpa soprattutto della loro età.

> Leggi il nostro approfondimento "Casa più efficiente per venderla più facilmente in futuro"

Dalla quantità (e dalla qualità) di energia consumata dal settore dell’edilizia dipendono gli obiettivi di decarbonizzazione del nostro Paese, perché se vogliamo puntare al famoso “emissioni zero” entro il 2050, come chiede l’Europa, dobbiamo fare in modo che le nostre case consumino molta meno energia rispetto a oggi, e che quella consumata derivi da fonti rinnovabili.

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L'indice di prestazione energetica complessiva è in lento miglioramento, grazie agli edifici nuovi che sono nelle massime classi di efficienza e grazie anche alle agevolazioni fiscali per le riqualificazioni come l‘Ecobonus (che tra il tra 2014 e 2020 ha trainato 2,7 milioni di interventi) e il Superbonus 110%. Resta però ancora un grosso lavoro da fare, anche perché la normativa Europea sta alzando i paletti sul livello minimo di efficienza energetica che gli edifici devono ottenere.

Per saperne di più leggi la nostra guida  RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA ABITAZIONE: bonus e interventi

Asticella più alta per le rinnovabili negli edifici

La macchina che corre verso la decarbonizzazione dell’edilizia è in moto da tempo. Per quanto riguarda l’introduzione delle fonti rinnovabili, dal 1° gennaio 2018, secondo quanto stabilito dall’articolo 11 del D.Lgs. 28/2011, gli edifici devono soddisfare con le fonti rinnovabili il 50% (55% per gli edifici pubblici) del fabbisogno energetico per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria (per sapere di più leggi anche "obbligo rinnovabili negli edifici: ecco le tecnologie per farlo"). Ma da giugno 2022 cambierà tutto: il D. Lgs 199/2021 dello scorso novembre, emanato in recepimento della Direttiva europea chiamata RED II (2018/2001/UE), le rinnovabili negli edifici dovranno garantire il 60% del fabbisogno termico (65% nel caso degli edifici pubblici).

Ecco perché sempre più persone per la propria casa cercano soluzioni e tecnologie in grado di rispettare la normativa, ma allo stesso tempo anche essere efficienti e di far risparmiare nel tempo.

Per saperne di più leggi: GUIDA ALLE POMPE DI CALORE Come ricavare l'energia dall'ambiente per risparmiare sui consumi energetici

Prestazione energetica: come dovranno cambiare i nostri edifici secondo l’Europa

Il progetto europeo contenuto nella proposta di revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia (EPBD, Energy Performance Building Directive), presentata lo scorso 15 dicembre, indica che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, mentre i nuovi edifici pubblici dovranno esserlo già dal 2027.

> Leggi il nostro approfondimento "Ora gli edifici nZEB sono diventati obbligatori"

E che cosa facciamo con gli edifici vecchi? Ecco l’idea: riqualificare il 15% del parco immobiliare con prestazioni energetiche peggiori (in classe G) portandolo almeno alla classe F, esclusi gli edifici storici. Il tutto entro il 2027 per quanto riguarda gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per quelli residenziali. Inoltre, a partire dal 2027 non potranno più essere dati incentivi finanziari per l'installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili.
Il problema è enorme, come dice la stessa Commissione Europea: nell’UE ci sono più di 30 milioni di unità immobiliari che consumano un’energia eccessiva (almeno 2,5 volte di più rispetto alla media degli edifici), pesando sulle bollette energetiche delle famiglie. Per ora si tratta di una proposta, ma se andasse in porto provocherebbe una vera e propria ondata di ristrutturazioni.

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Dal testo finale della direttiva è stato eliminato il divieto, inizialmente previsto, di vendita o affitto per gli immobili in classe G, che avrebbe determinato non pochi problemi ai proprietari di case nel nostro Paese.

> Leggi il nostro approfondimento "Come fare doppio salto di classe in abitazione in classe G"

La pagella degli indici di prestazione energetica secondo l'APE

Dicevamo all'inizio che la salute dei nostri edifici è migliorata, ma solo leggermente. Il Rapporto annuale sulla certificazione energetica 2021, realizzato da ENEA insieme a CTI (Comitato Termotecnico Italiano), ha analizzato oltre un milione di Attestati di Prestazione Energetica (APE) presentati nel 2020 da 17 Regioni e 2 Province Autonome, e poi trasferiti al sistema SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica). Il Rapporto conferma che circa tre quarti degli immobili certificati è stato costruito prima della Legge 10/1991 (la prima legge che da dettato disposizioni sul risparmio energetico), mentre quelli più recenti, realizzati dal 2016 al 2020, sono circa il 6% del campione.

Gli edifici appartenenti alle classi peggiori (G ed F) costituiscono un po’ ovunque ben oltre il 50% del totale, con punte del 66,5% nella zona climatica F, la più fredda. Un dato che ci fa capire le enormi potenzialità legate agli interventi di riqualificazione per raggiungere gli obiettivi climatici europei e nazionali.

Nel settore residenziale, però, rispetto al 2019 sono diminuiti dell’1,2% gli APE nelle classi intermedie e basse e sono aumentati quelli nelle classi più efficienti. Inoltre, risulta triplicata la quota di energia primaria coperta da fonti rinnovabili. Altra nota positiva è che la zona climatica E, la più consistente in termini di dati disponibili (occupa quasi tutto il nord Italia e parte del centro-sud) mostra la più alta percentuale di immobili con un livello di prestazione energetica migliori (oltre il 10% è in classe da A4 a B).

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