Investire nell'installazione di un impianto fotovoltaico conviene? Anche senza incentivi? Continuerò a pagare la bolletta o sarò autonomo? Ecco quello che devi sapere.
La lunga esperienza di Viessmann nella fornitura di impianti fotovoltaici (e dei sistemi a essi collegati come pompe di calore, caldaie ibride, ecc.) ha permesso all'azienda leader nel settore del riscaldamento, raffrescamento e produzione di energia elettrica di raccogliere dagli utenti i principali dubbi sulla convenienza di un impianto fotovoltaico che sorgono nel momento della scelta. Ti forniamo qui alcune risposte che potrai trovare utilissime.
Vuoi capire di più come funzionano i pannelli fotovoltaici? Leggi la nostra guida gratuita Come scegliere l’impianto fotovoltaico per la tua casa.
Il fotovoltaico è un vantaggio o una “fregatura”?
Non ci sono dubbi, il fotovoltaico conviene sempre! Se l’impianto è installato correttamente, il fotovoltaico è un investimento assolutamente vantaggioso. Purtroppo, dal 2007 al 2013, durante il periodo di forte incentivazione del Conto Energia, sono sorti operatori “avventurieri” e sono stati installati moltissimi impianti fotovoltaici per cavalcare il mercato. Il boom di installazioni ha causato situazioni di disagio (e anche qualche insuccesso), contribuendo a creare una cattiva reputazione per questa tecnologia.
Affidarsi sempre a professionisti qualificati è la chiave per il successo e per dotare la propria casa di un impianto "a prova di futuro".
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Oggi quanto costa un impianto fotovoltaico?
Il costo di un impianto fotovoltaico residenziale (senza batterie di accumulo) oggi varia dai 2.000 ai 2.400 euro per ogni kW di potenza, solitamente nella forma del “chiavi in mano” IVA compresa. Il prezzo in realtà può variare in funzione delle dimensioni dell’impianto (più è grande l’impianto, meno costa in proporzione), della qualità dei materiali, della difficoltà di installazione, della presenza di eventuali oneri ecc. Generalmente, per un tradizionale impianto fotovoltaico domestico da 4 o 5 kW si spendono indicativamente 10.000 euro (IVA 10% compresa).
Il fotovoltaico conviene anche senza i vecchi incentivi statali?
Quando nel 2013 è terminata l’incentivazione statale delle 5 versioni del Conto Energia che si sono succedute, effettivamente il fotovoltaico è diventato improvvisamente meno conveniente. Ma nel tempo, in particolare negli ultimi 4 o 5 anni, il costo del fotovoltaico è sceso drasticamente grazie alle economie di scala e alla possibilità di utilizzare materiali a costi più bassi. Sfruttando il Bonus Ristrutturazioni al 50% e, soprattutto, con il risparmio che si ottiene in bolletta, oggi un impianto si ripaga in media in 8 anni, a fronte di oltre 25 anni di funzionamento. E più si riesce ad auto-consumare l’energia prodotta, più il risparmio aumenta, ad esempio installando una pompa di calore.
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Se poi si sfrutta il Bonus Ristrutturazioni con lo sconto in fattura o cessione del credito, il flusso di cassa è ancora più vantaggioso, perché si monetizza subito il risparmio del 50% invece di “spalmarlo” in dieci anni sulla dichiarazione dei redditi. Dopodiché c’è solo il guadagno generato dal risparmio in bolletta. Questo senza considerare il Superbonus 110%, che permette di installare il fotovoltaico gratis.
Se l’edificio è nuovo e non posso sfruttare il Bonus Ristrutturazioni, il fotovoltaico conviene comunque?
Partendo dal presupposto che per nuove costruzioni risulta obbligatorio l’utilizzo di fonti rinnovabili (come specifica il D.Lgs. 28/2011), l’installazione di impianti fotovoltaici su nuovi edifici può usufruire dell’IVA agevolata dal 10% al 4%. Anche senza sfruttare la detrazione fiscale del 50%, considerando il solo risparmio in bolletta e lo Scambio Sul Posto (il meccanismo statale con cui viene remunerata l’energia ceduta in rete), l’investimento per l’acquisto dell’impianto si ripaga ampiamente. Maggiore è la quota di energia prodotta ed auto-consumata, maggiore sarà il risparmio in bolletta, con tempi minori di rientro dell’investimento.
I sistemi di accumulo ti permettono di aumentare l’indipendenza dalla rete pubblica perché limitano il prelievo di energia, quindi il costo in bolletta.
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Se la quantità di energia prodotta e non consumata (quindi immessa in rete), invece, è predominante, le tempistiche di rientro possono allungarsi.
Per capirlo semplifichiamo con i numeri:
- Per ogni kilowattora non acquistato in bolletta si risparmiano circa 25 centesimi
- per guadagnare la stessa cifra con lo Scambio sul Posto bisogna cedere in rete almeno 2 o 3 kilowattora, anche perché acquistando kilowattora in bolletta vengono conteggiati numerosi componenti (quali accise e tasse) che non vengono invece remunerati dal GSE nel meccanismo di Scambio Sul Posto
Con un impianto fotovoltaico non pagherò più la bolletta dell’elettricità?
Non è possibile scollegarsi dalla rete pubblica: si continuerà ad avere un proprio contatore e continuerà ad arrivare la relativa bolletta. La cifra da pagare, però, sarà più bassa perché una parte dell’elettricità prodotta dall’impianto fotovoltaico sarà auto-consumata e quindi si ridurrà il prelievo dalla rete elettrica pubblica.