9 febbraio 2024  |  a cura di Sergio Cucchiara  |  condividi con

Riscaldamento con condizionatore per risparmiare sul gas
Riscaldamento con condizionatore per risparmiare sul gas
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9 febbraio 2024
Climatizzatori e Condizionatori

Il riscaldamento con condizionatore è più conveniente rispetto all’utilizzo della caldaia, soprattutto nelle mezze stagioni. L’Enea ha fatto i calcoli del risparmio in cinque città italiane

AGGIORNAMENTO 09 FEBBRAIO 2024

Indice:

  1. Condizionatore come unico sistema di climatizzazione in casa
  2. Molti condizionatori installati, pochi li usano per riscaldare
  3. Riscaldamento con condizionatore: i calcoli di Enea
  4. Il funzionamento di un condizionatore a pompa di calore
  5. Quando conviene di più riscaldare con il condizionatore
  6. Come dare la precedenza al condizionatore rispetto alla caldaia
  7. Quanto si risparmia utilizzando il condizionatore nelle mezze stagioni

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Condizionatore come unico sistema di climatizzazione in casa

Dopo il periodo del caro energia, sempre più persone si sono messe alla ricerca di soluzioni per ridurre il peso delle bollette sui bilanci familiari.

Anche se oggi i costi di elettricità e gas sono tornati a livelli decisamente più sostenibili, nelle nostre abitudini quotidiane tendiamo oggi a fare più attenzione al risparmio energetico, che significa anche dare un contributo alla sostenibilità ambientale. Qui parliamo di un’altra soluzione che consente di risparmiare energia (e in bolletta): l’uso del condizionatore per il riscaldamento invernale.

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Probabilmente molti di voi adottano già buone pratiche di risparmio nell'utilizzo dei climatizzatori in estate, in particolare nelle ultime due stagioni estive che sono state decisamente torride. Ma pochi immaginano che riscaldare con un condizionatore - sempre che sia a pompa di calore del tipo reversibile - può essere davvero conveniente, riducendo i consumi di gas della caldaia.

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Si tratta di una buona prassi molto semplice che può essere messa in campo a costo zero, senza alcun investimento aggiuntivo (basta selezionare la modalità caldo sul telecomando del condizionatore), come ha ricordato anche l’ENEA in uno studio che mette a fuoco "le azioni amministrative e comportamentali per la riduzione del fabbisogno nazionale di gas metano".

telecomando-vitoclima-230-S-ViessmannVediamo come i condizionatori elettrici possono essere l’unico sistema di climatizzazione in casa tutto l’anno, aiutandoci a diminuire (o ad eliminare) i consumi della caldaia a gas.

Molti condizionatori installati, pochi li usano per riscaldare

Secondo Assoclima, l’associazione italiana dei costruttori di sistemi di climatizzazione, in Italia sono installati 17,5 milioni climatizzatori domestici in pompa di calore. Si tratta di soluzioni piuttosto recenti (sette anni in media), evolute e con alti livelli di efficienza.

Eppure, da una ricerca Ipsos (citata dal Corriere) emerge che ben due possessori su dieci non sanno nemmeno che l’apparecchio può essere impiegato anche per il riscaldamento quando fa freddo. Inoltre, l’impiego del condizionatore in inverno è poco diffuso, perché la maggior parte delle persone è convinta che si consumi di più (o al massimo in maniera uguale) rispetto a un tradizionale impianto con caldaia e termosifoni e, soprattutto, che non convenga dal punto di vista economico.

I calcoli che ha fatto l'Enea dicono invece esattamente in contrario.

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Riscaldamento con condizionatore: i calcoli di Enea

La convenienza del condizionatore per il riscaldamento rispetto alla caldaia è stata confermata di recente dall’Enea. Come riporta il Corriere della Sera, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e l'energia ha messo a confronto i consumi per il riscaldamento delle due soluzioni considerando un appartamento “tipo” di 100 metri quadri a basso isolamento termico e prendendo a riferimento cinque diverse città italiane, con temperature invernali e consumi differenti.

Cosa ha scoperto?
Che i risparmi sono davvero significativi.

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A Cuneo (il luogo più freddo considerato dall’indagine, dunque con i consumi maggiori per il riscaldamento) il risparmio economico annuale sarebbe addirittura di 1.180 euro, a Milano di 955, a Roma di 586, poi arrivano Napoli con 533 euro di risparmio e Palermo con 308 euro.

Per Cuneo si tratta di un risparmio del 46%, mentre per Palermo è del 57%, rispetto a quanto si spenderebbe con una caldaia a gas con termosifoni.

Questi calcoli economici tengono conto degli attuali prezzi di elettricità e gas e ovviamente possono variare. Quello che non varia, però, è il risparmio assoluto in termini di energia consumata.

Luca Molinaroli, esperto di energia del Politecnico di Milano citato sempre dal Corriere della Sera, ha spiegato che rispetto a una caldaia con termosifoni, una pompa di calore (i condizionatori moderni sono pompe di calore, come spieghiamo più avanti) richiede circa il 70% in meno dell’energia per generare il medesimo output in termini di calore. Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di CO2, si va dal 70% in meno di Cuneo al 76% in meno di Palermo. Insomma, utilizzare il condizionatore per riscaldare comporta un bel vantaggio anche per l’ambiente.

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Il funzionamento di un condizionatore a pompa di calore

condizionatori (o climatizzatori) moderni sono pompe di calore aria-aria alimentati elettricamente che, sfruttando la compressione e l’espansione di gas refrigeranti all’interno di un ciclo termodinamico, durante il funzionamento estivo prelevano calore dagli ambienti interni per trasferirlo all’esterno (proprio come il frigorifero di casa). Questo è in funzionamento che conoscono tutti. Tuttavia, essendo pompe di calore “reversibili” (lo sono tutti i migliori prodotti), i condizionatori possono invertire il ciclo di riscaldando le abitazioni con aria calda durante l’inverno.

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Dal punto di vista dell’efficienza, la tecnologia delle pompe di calore è sempre più alta rispetto a quella alle caldaie a gas, perché per funzionare questi sistemi utilizzano non solo l'energia elettrica prelevata dalla rete, ma anche l’energia termica già presente naturalmente nell’aria. Una caldaia, invece, ricava tutta la sua energia termica dalla combustione del gas che acquistiamo dal nostro fornitore.

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Dal punto di vista del comfort e della “percezione” da parte dell’utente, la principale differenza rispetto a una caldaia a gas e all'impianto con i termosifoni è che un condizionatore ad aria riscalda gli ambienti più velocemente, con una messa a regime della temperatura più rapida, ma una volta spento gli ambienti si raffreddano prima. Sono particolarmente indicati, quindi, se si vuole accendere e spegnere il riscaldamento in modo intermittente o solo per determinate ore al giorno.

Quando conviene di più riscaldare con il condizionatore

Come tutte le pompe di calore, i migliori climatizzatori funzionano con un alto rendimento all’interno di determinati intervalli di temperatura della sorgente esterna (in questo caso l’aria) sia in riscaldamento che in raffrescamento (sono i limiti di temperatura operativa riportati nel libretto di istruzioni).

In modalità riscaldamento, in particolare, il funzionamento ottimale di un condizionatore - cioè quello che consuma di meno - si ha con una temperatura dell’aria non troppo bassa che consente di ottenere un COP (coefficiente di prestazione) particolarmente elevato, bei più alto rispetto a una caldaia.

Per queste ragioni, le mezze stagioni, soprattutto se la casa non è abitata tutto il giorno, sono il periodo dell’anno in cui risulta più conveniente far funzionare il condizionatore per riscaldare casa, dandogli la precedenza rispetto alla caldaia a gas.

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Come dare la precedenza al condizionatore rispetto alla caldaia

Immaginiamo di essere nella seconda metà di ottobre (o come oggi a Milano che ci sono 11°C, siamo a febbraio) quando gli impianti di riscaldamento cominciano ad entrare in funzione, ma le temperature esterne sono ancora miti. Invece di tenere in funzione tutto il giorno la caldaia e l’impianto di riscaldamento, si può accendere il condizionatore solo in alcune fasce della giornata, ad esempio al mattino e alla sera, sfruttando il vantaggio che nelle mezze stagioni le temperature esterne sono generalmente comprese tra i 10 e 20°C e che i tempi di messa a regime per portare gli ambienti domestici a 20°C sono dunque molto brevi.

Quanto-consuma-un-condizionatore-Vitoclima-300-S-unita-internaCome fare per impostare questo funzionamento in modo automatico?
È molto facile: per dare precedenza al condizionatore basta abbassare sul termostato il set point di riscaldamento della caldaia (ad esempio a 16°C). In questo modo si può esser certi che la caldaia non entrerà mai in funzione per il riscaldamento!

Sia per raffrescare sia per riscaldare, è importante non dimenticare di effettuare la pulizia del climatizzatore ogni anno per preservare la qualità dell’aria in casa e l’efficienza del sistema. > Leggi l'approfondimento

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Quanto si risparmia utilizzando il condizionatore nelle mezze stagioni

Ipotizziamo di trovarci in zona climatica E, corrispondente a buona parte del Nord Italia (escludendo le zone montane) e ad alcune aree del Centro. Consideriamo poi l’esempio di una casa non isolata con quattro locali da riscaldare. Nei mesi di ottobre, marzo e aprile, ossia i periodi tipici delle mezze stagioni, per il riscaldamento dell’abitazione con una caldaia e i termosifoni sono necessari circa 1.500 kWh termici, corrispondenti a circa 150 metri cubi di gas che, con gli attuali costi del combustibile (dicembre 2023 nel servizio di tutela), equivalgono come spesa a circa 147 euro.

Dando la priorità al riscaldamento con il condizionatore, grazie a temperature esterne favorevoli e al funzionamento efficiente il rendimento sarà sicuramente elevato. E dovendo farlo funzionare solamente per qualche ora al giorno, è ipotizzabile un consumo di soli 250 kWh elettrici per i tre mesi considerati, corrispondenti a un costo in bolletta dell’energia elettrica, con i prezzi attuali (gennaio 2024), di soli 63 euro.

Stai pensando all’installazione di un nuovo climatizzatore? Hai la possibilità di cogliere modalità vantaggiose per finanziare il tuo acquisto e approfittare ancora dei bonus condizionatori che saranno validi fino alla fine del 2024. 

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