16 giugno 2022  |  a cura di Alberto Villa  |  condividi con

Mercato immobiliare ed efficienza energetica: passi avanti

<span id="hs_cos_wrapper_name" class="hs_cos_wrapper hs_cos_wrapper_meta_field hs_cos_wrapper_type_text" style="" data-hs-cos-general-type="meta_field" data-hs-cos-type="text" >Mercato immobiliare ed efficienza energetica: passi avanti</span>

Il mercato immobiliare comincia a premiare le abitazioni più efficienti dotate di impianti evoluti e fonti rinnovabili. Ma le case più vendute sono in classe G.

Qual è il valore delle abitazioni energeticamente efficienti rispetto a quelle inefficienti? Il beneficio fondamentale è che consumano molta meno energia, sono più green e anche decisamente più confortevoli, perché sono caratterizzate da un involucro edilizio ben isolato e dalla presenza di impianti moderni ed efficienti. Ma c’è un altro indicatore importante a questo riguardo, che arriva dal crescente “gradimento” per le abitazioni efficienti manifestato dalle persone che intendono acquistare casa.
Questo termometro particolare ci arriva dal consueto monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, realizzato dalla Fiaip (Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti) in collaborazione con l’ENEA e l’Istituto per la Competitività (I-Com); uno studio condotto ormai da 9 anni su un campione di oltre 600 agenti immobiliari.

Couple looking at a beautiful house to buy

Indice:

  1. Mercato immobiliare in ripresa
  2. Mercato immobiliare ed efficienza energetica: le buone notizie
  3. Mercato immobiliare ed efficienza energetica: le cattive notizie
  4. Le barriere alla scelta di immobili efficienti
  5. Quanto siamo lontani dagli obiettivi per il 2030

Mercato immobiliare in ripresa

Dall’analisi Fiaip-ENEA-I-Com emerge che il mercato immobiliare residenziale nel 2021 si è chiuso con quasi 750.000 transazioni, registrando un incremento del 34% rispetto all’anno precedente che era stato pesantemente condizionato dalla pandemia. Ma la buona notizia è questa: è aumentato il numero di immobili compravenduti nelle classi energetiche più performanti e per gli immobili classificati come nuovi il 30% di acquisti è stato in classe A1.

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Non si tratta ancora di percentuali alte, ma è un dato di partenza che si può guardare con un cauto ottimismo, perché potrebbe aiutare a rendere meno energivoro il patrimonio immobiliare italiano.

Vivere in un edificio efficiente significa consumare una quantità di energia 4-5 volte inferiore a quella necessaria a un edifico costruito negli anni 70 non riqualificato; vuol dire risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente, ma non solo. > Leggi la nostra guida

compravendite immobiliari e classe di efficienza

Mercato immobiliare ed efficienza energetica: le buone notizie

Rispetto al 2020, dove la pandemia e i lockdown avevano spinto gli italiani a cercare maggiormente case con spazi esterni come i giardini, anche a fronte di una minore classe energetica, ora il gradimento sembra spostarsi verso una maggiore efficienza ed ecosostenibilità delle abitazioni, anche se questo non è ancora il driver predominante che determina la scelta di una casa (prima ci sono fattori come la sua ubicazione e la vicinanza ai servizi). Tra le caratteristiche connesse alla qualità energetica di un immobile a cui gli acquirenti sono più sensibili troviamo:
  • presenza di impianti di riscaldamento e climatizzazione ad alta efficienza (23,3%)
  • buon isolamento termico delle strutture (21%)
  • infissi ad alte prestazioni (20,9%)
  • presenza di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili come fotovoltaico e solare termico (17,6%)

Dalla manutenzione all'esposizione dei pannelli, dalla taglia del contatore alla durata delle garanzie. Facciamo un po’ di chiarezza sull'installazione dei pannelli fotovoltaici. > Leggi l'approfondimento

Mercato immobiliare ed efficienza energetica: le cattive notizie

Fin qui le buone notizie. Guardando l’altro lato della medaglia dello studio Fiaip-Enea, però, emerge quanto lavoro ci sia ancora da fare. La qualità degli edifici e delle abitazioni italiane, infatti, è più o meno stabile e vede un patrimonio immobiliare di compravenduto costituito in prevalenza da edifici di scarsa qualità. Un dato di fatto che non è allineato con le aspettative del mercato e che è ancora molto lontano dagli obiettivi europei di taglio delle emissioni per il 2030.

guida-efficienza-energetica-casaNon stupisce, quindi, che la maggior parte delle compravendite riguardi ancora le classi energetiche peggiori. La tipologia di abitazione più frequentemente compravenduta sia per i monolocali, bilocali o trilocali, così come per le villette e le unifamiliari è sempre in classe G.

Ecco gli interventi più convenienti da fare in un’abitazione in classe energetica G. > Leggi l'approfondimento

Si salvano solo le zone di pregio, dove la percentuale di immobili nelle prime classi (A e B) è al 36%, mentre nell’estrema periferia gli immobili compravenduti sono per l’80% in classe E, F e G, con una nettissima prevalenza della classe peggiore.

Quando sono classificati come nuovi, gli immobili compravenduti sono efficienti (per il 77% in classe A1, A2, A3, A4 o B); ma quelli da ristrutturare sono al 90% nelle tre classi peggiori, evidenziando l’esistenza di un potenziale di efficientamento molto elevato, mentre le abitazioni vendute come “ristrutturate” in realtà sono nelle classi più efficienti (A o B) solo nel 32% dei casi (si veda il grafico sottostante, tratto dallo studio).

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Anche se si tratta di una percentuale che nel 2021 è cresciuta (per effetto dei Bonus fiscali, in particolare del Superbonus), è un dato troppo basso, sottolineano i curatori dell’indagine, che indica come spesso nelle ristrutturazioni edilizie si sprechi una importante finestra di opportunità per riqualificare un immobile anche dal punto di vista energetico.

Guida sulle Detrazioni Fiscali

Le barriere alla scelta di immobili efficienti

Secondo la percezione degli agenti immobiliari, il 78% degli acquirenti ha una consapevolezza buona o comunque sufficiente dell’importanza dell’efficienza energetica, e solamente il 22% ha una consapevolezza non adeguata. L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) rappresenta di conseguenza uno strumento utile per orientare le scelte di mercato, anche se sembra che questa “pagella” energetica riesca solo in parte a tradurre efficacemente i vantaggi di un edificio efficiente anche in termini di maggiore comfort abitativo.

guida-efficienza-energetica-casaMa quali sono le barriere che ostacolano i clienti nella scelta di immobili energicamente efficienti? Stando alla percezione degli agenti immobiliari, il principale fattore è di tipo finanziario, legato alla disponibilità di spesa per acquistare una casa che, a parità di altre caratteristiche, costa di più.
Spesso c’è anche la percezione che i maggiori costi di acquisto non siano adeguatamente ripagati dai risparmi che si possono ottenere. Un errore di valutazione da “matita blu”, potremmo dire, perché oltre ai risparmi in bolletta da calcolare su molti anni, si dimentica quanto un edificio efficiente, caratterizzato da impianti performanti e da fonti rinnovabili, faccia bene al comfort e all’ambiente.

Riscaldamento economico? Ecco tutti gli elementi da considerare per assicurarselo! > Leggi l'approfondimento

Quanto siamo lontani dagli obiettivi per il 2030

Secondo il Pniec (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) presentato dall’Italia alla Commissione Europea all’inizio del 2020, il tasso annuo di ”ristrutturazione profonda” (in sostanza una riqualificazione energetica) del parco immobiliare nazionale nel 2014-2018 si aggirava intorno allo 0,26%, mentre lo stesso Pniec stimava che per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’edilizia stabiliti per il 2030 sarebbe stata necessaria un’accelerazione fino a valori intorno allo 0,7% annuo, ossia quasi il triplo.

Viessmann illustra la propria strategia "LEAP to net Zero" per abbattere le emissioni. Perché oltre agli obiettivi "su carta" servono anche strumenti concreti e un salto tecnologico. > Leggi l'approfondimento

A partire dal 2020 il Superbonus ha avviato un percorso virtuoso, ma senz’altro ancora non sufficiente, soprattutto se pensiamo che per il 2050 l’Europa prevede la decarbonizzazione quasi completa del settore civile. Significa che gli edifici residenziali e civili tra meno di 30 anni dovranno funzionare senza generare emissioni nette.

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