14 settembre 2023  |  a cura di Alberto Villa  |  condividi con

Reddito energetico 2023: incentivi per gli impianti fotovoltaici

<span id="hs_cos_wrapper_name" class="hs_cos_wrapper hs_cos_wrapper_meta_field hs_cos_wrapper_type_text" style="" data-hs-cos-general-type="meta_field" data-hs-cos-type="text" >Reddito energetico 2023: incentivi per gli impianti fotovoltaici</span>

14 settembre 2023
Pompe di Calore

In arrivo un contributo economico per agevolare le famiglie condizioni di disagio economico nell’installazione di impianti fotovoltaici. Vediamo come funziona

Indice

  1. Gli obiettivi del Reddito energetico: sociale ed ecologico
  2. Il Fondo nazionale Reddito energetico: una spinta economica per le famiglie in difficoltà
  3. Cosa comprende il Reddito energetico e chi può beneficiarne
  4. I requisiti degli impianti fotovoltaici per ottenere il sostegno del Reddito energetico
  5. I benefici di un impianto fotovoltaico per la tua casa

Reddito-energetico-arriva-incentivo-per-fotovoltaico-famiglie-ISEE-basso-Vitovolt-Viessmann

Gli obiettivi del Reddito energetico: sociale ed ecologico

Installare un impianto fotovoltaico per consumare la propria energia è una prospettiva allettante per tutti, perché consente un risparmio immediato in bolletta utilizzando in più energia pulita proveniente da fonti rinnovabili.

Tuttavia, realizzare questo sogno può rivelarsi difficile per le famiglie che non hanno una disponibilità economica sufficiente.

Con il Superbonus ormai quasi fuorigioco, infatti, per il fotovoltaico resta disponibile solo la detrazione del 50% delle spese del Bonus ristrutturazioni, che consente di detrarre la cifra spettante in 10 anni.

New call-to-action

Serve, quindi, anticipare una cifra che può aggirarsi attorno ai 10.000 euro per realizzare ad esempio un impianto residenziale da 6 kW (di più se si installa anche un sistema di accumulo), e poi attendere di recuperarla nel tempo dalle tasse.

Approfondimento: Installazione pannelli fotovoltaici: cosa devi sapere

Considerando i risparmi che si generano sui costi dell’elettricità, si tratta di un investimento sicuramente conveniente, ma per molte persone può risultare inaccessibile.

Per risolvere questo problema, dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica è arrivato un apposito strumento: è il fondo nazionale Reddito energetico, pensato per agevolare l’accesso all’energia rinnovabile alle famiglie in condizione di disagio economico.

Come ha dichiarato il MASE, il nuovo fondo nazionale Reddito energetico ha un doppio fine: “quello sociale di sostegno alle fasce più indigenti e, allo stesso tempo, quello ambientale, perché promuoviamo l’utilizzo di energia rinnovabile”. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Impianto-fotovoltaico-Vitovolt-Viessmann

Il Fondo nazionale Reddito energetico: una spinta economica per le famiglie in difficoltà

Il fondo nazionale Reddito energetico è un’idea nata durante la Pandemia da Coronavirus ed è un meccanismo già sperimentato tra l’altro a livello locale (ad esempio in Sardegna).

Solo ora, però, è diventato realtà grazie al decreto firmato il 9 agosto scorso dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, poi trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione. Il decreto (DECRETO 10 luglio 2023, n. 119), di fatto, mette nero su bianco quante saranno le risorse statali per le famiglie in condizione di disagio economico destinate espressamente alla realizzazione di impianti fotovoltaici residenziali in assetto di autoconsumo.

Approfondimento: Pompa di calore e fotovoltaico: perché è la scelta vincente

Il Fondo Reddito Energetico sarà gestito dal Gestore Servizi Energetici (GSE) e sarà di natura rotativa.

Nella prima fase metterà a disposizione complessivamente 200 milioni di euro per il biennio 2024 -2025. Gran parte di queste risorse (l’80%) saranno destinate al Sud Italia, in particolare alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

È previsto che il fondo possa essere incrementato con un versamento volontario da parte di amministrazioni centrali, Regioni, Province, ma anche organizzazioni pubbliche e realtà no-profit.

batterie-acccumulo-impianto-fotovoltaico-Viessmann-Vitocharge-VX3_Vitovolt-300

Cosa comprende il Reddito energetico e chi può beneficiarne

Il sostegno che lo Stato elargirà con il Reddito energetico sarà in “conto capitale”. Non si tratta, quindi, di una detrazione fiscale, ma di un vero e proprio contributo economico che sarà elargito al destinatario dell’incentivo.

I requisiti economici per accedere a questo sostegno sono stringenti! Potranno infatti accedere al Fondo energetico per realizzare un impianto fotovoltaico:
•    i nuclei familiari con ISEE inferiore ai 15.000 euro;
•    i nuclei con almeno quattro figli a carico e ISEE fino a 30.000 euro.

Per le modalità concrete con cui si potrà accedere al fondo (che probabilmente sarà operativo dal 2024) si dovrà aspettare il completamento dell’iter normativo dopo il via libera della Corte dei Conti e l’emanazione di un successivo decreto o regolamento.

campagna-vitovolt

I requisiti degli impianti fotovoltaici per ottenere il sostegno del Reddito energetico

Gli impianti fotovoltaici agevolati con il Reddito energetico dovranno essere al servizio di abitazioni residenziali per l’autoconsumo e avere una potenza compresa tra 2 kW e 6 kW, in ogni caso non dovranno superare la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione alla rete pubblica.

Gli impianti, inoltre, dovranno essere realizzati su coperture e superfici, aree e pertinenze di cui il beneficiario dell’incentivo sia titolare oppure sui quali goda di un diritto reale (come il diritto di uso o di usufrutto).

New call-to-action

I benefici di un impianto fotovoltaico per la tua casa

I pannelli fotovoltaici permettono di produrre energia elettrica gratuitamente sfruttando la radiazione solare.

migliori-pannelli-fotovoltaici-viessmann-vitovolt

Si risparmia così in bolletta e si diminuisce l’impatto ambientale della propria abitazione, grazie all’elettricità a zero emissioni.

Più si riesce ad autoconsumare la propria energia, più si risparmia, perché il prezzo con cui viene remunerata l’elettricità ceduta in reta (ossia tutta quella che non si riesce ad autoconsumare immediatamente) è minore rispetto a quello di acquisto.

Bisogna tenere presente che con un impianto fotovoltaico senza batteria di accumulo si riesce ad autoconsumare circa il 30% di tutta l’elettricità prodotta in un anno, mentre installando anche una batteria di accumulo correttamente dimensionata si può arrivare all’80% di autoconsumo.

richiedi-preventivo-partner-viessmann

Lascia un commento

È stato interessante?

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi i nuovi articoli