Scopri come impostare la temperatura della tua pompa di calore con questa guida pratica. Trova consigli utili per ottimizzare il comfort e massimizzare l'efficienza.
Indice:
- Pompa di calore: un sistema complesso
- Le differenze tra una caldaia e una pompa di calore
- Quattro parametri fondamentali per gestire l’efficienza
- Temperatura di mandata dell’acqua
- Temperatura ambiente
- Temperatura dell’acqua calda sanitaria
- Tempi di lavoro
- Diverse strategie per salvaguardare risparmio e comfort
- Curva climatica
- Curva climatica inversa
- Regolazione in base alla temperatura interna
- Temperatura fissa con circuito secondario
- L’importanza della progettazione termotecnica
Pompa di calore: un sistema complesso
Una pompa di calore è un sistema di riscaldamento che permette di risparmiare energia e di fare bene all’ambiente, non utilizzando fonti fossili.
Da questo punto di vista si tratta della soluzione oggi migliore, però si tratta di una generatore complesso che necessita di una progettazione e di un settaggio accurati: senza il giusto dimensionamento e con un’errata impostazione dei parametri principali (ad esempio una temperatura di mandata non corretta) rischia di funzionare senza la giusta efficienza aumentando i consumi e di non generare nemmeno il comfort ambientale desiderato.
In sostanza, ci si può ritrovare un po’ al freddo in casa e oppure con qualche brutta sorpresa nella bolletta elettrica.
Cosa serve per impostare correttamente i settaggi?
Prima di tutto è necessario affidarsi in fase di progetto a un termotecnico esperto. Poi, è necessaria anche un po’ di pazienza, perché potrebbero essere necessarie diverse “prove” per trovare la soluzione migliore per le proprie esigenze.
Qui ti spieghiamo tutti i parametri che bisogna considerare nell’impostare correttamente una pompa di calore a seconda che si voglia privilegiare il risparmio energetico, il comfort o entrambi.
Le differenze tra una caldaia e una pompa di calore
Nonostante lo scopo sia lo stesso (riscaldare casa e produrre acqua calda sanitaria), una pompa di calore e una caldaia a gas non sono la stessa cosa.
Con una caldaia è sufficiente impostare la temperatura desiderata dentro casa nelle diverse fasce orarie senza preoccuparsi troppo della temperatura di mandata dell’impianto, che normalmente viene impostata dall’installatore e che è l’unica variabile da considerare.
Una caldaia non consuma di più a seconda della temperatura esterna e non c’è generalmente bisogno di fare modifiche del settaggio per cercare di ottenere il massimo del comfort.
Con una pompa di calore, invece, il funzionamento ottimale dipende dalla temperatura esterna (più fa freddo più la pompa di calore consuma elettricità) e dalla temperatura di mandata dell’impianto: con queste condizioni di partenza trovare il giusto compromesso tra comfort ambientale e risparmio energetico è più complicato.
Come calcolare quanto consuma una pompa di calore? > Leggi approfondimento
Quattro parametri fondamentali per gestire una pompa di calore
I parametri fondamentali da gestire per un funzionamento efficiente di una pompa di calore sono quattro:
-
temperatura di mandata dell’acqua dell’impianto (l’acqua tecnica che scorre nelle tubazioni fino ai terminali per il riscaldamento, ossia termosifoni, pavimento radiante o ventilconvettori);
-
temperatura ambiente impostata al termostato;
-
temperatura acqua calda sanitaria;
-
tempi di lavoro.
Vediamo cosa sono questi valori e perché influiscono sul rendimento della pompa di calore, e quindi sui suoi consumi, e sul comfort ambientale.
Temperatura di mandata dell’acqua
Impostare la corretta temperatura di mandata di una pompa di calore è fondamentale, perché anche solo con 1°C in più del necessario la macchina consuma di più.
I valori idonei dipendono prima di tutto dal tipo di terminale utilizzato: pannelli radianti, fancoil, caloriferi.
Per semplicità, consideriamo qui di mantenere una temperatura di mandata fissa, anche se le pompe di calore lavorano prevalentemente con una temperatura scorrevole (lo vediamo in seguito).
Con un impianto a pannelli radianti a pavimento l’acqua tecnica deve restare tra i 30 e i 35°C. Conviene impostare la temperatura a 30°C e verificare se si ottiene il comfort desiderato. Se non è così, bisogna aumentare di 1 grado per volta e rifare la prova dopo un po’ di tempo, fino a quando in casa non si starà bene.
Se anche con 35°C non si ottiene un buon comfort termico, probabilmente l’impianto a pavimento non è stato progettato correttamente per il tipo di edificio e si sarà costretti ad aumentare ulteriormente la temperatura.
Con i ventilconvettori o fancoil, la temperatura varia invece tra i 40 e i 50°C. Anche in questo caso, conviene fare un primo test partendo con 40°C e verificare se sono sufficienti.
Con un impianto a radiatori ben dimensionato, infine, la temperatura può normalmente variare tra 50 e 60°C. Si parte quindi con un primo test a 50°C aumentando di 1 grado per volta fino al raggiungimento del comfort.
Se i radiatori sono un po’ sottodimensionati e la casa non è bene isolata la temperatura di mandata necessaria per ottenere il comfort adeguato è senz’altro superiore: in un edificio di questo tipo, però, una pompa di calore "qualunque" calore non è il sistema di riscaldamento ideale.
Ad esempio, Vitocal 250 -A e Vitocal 252-A sono pompe di calore di nuova concezione in classe energetica A+++ che, grazie all’utilizzo del gas refrigerante propano, raggiungono temperature fino a 70°C con –10°C esterni. Si contraddistinguono per il serbatoio di accumulo per l’acqua calda sanitaria da 190 litri (260 litri a 40°C ). Sono disponibili con potenze da 4 a 16 kW (a seconda del modello) e funzionano anche per il raffrescamento estivo.
Temperatura ambiente
Il secondo parametro importante per mantenere bassi i consumi della pompa di calore è la temperatura ambiente che si imposta al termostato.
Ovviamente per puntare al risparmio dovrebbe essere quella minima che garantisce il benessere in casa in inverno, ma bisogna considerare che con una pompa di calore la temperatura dovrebbe essere il più possibile costante durante la giornata, perché il sistema in questo modo non deve ripartire da zero con l’impianto freddo.
Lavorando in “mantenimento” in modo continuativo, la pompa di calore consuma meno. Durante la notte si può abbassare un po’ il termostato, ma non più di uno o due gradi in meno.
Consumo pompa di calore in inverno: da cosa dipende? > Leggi l'approfondimento
Temperatura dell’acqua calda sanitaria
Il terzo parametro da considerare è la temperatura dell’acqua calda sanitaria. Per fare una doccia servono 38-40°C, ma nell’accumulo di acqua calda sanitaria bisogna mantenere una temperatura un po’ più alta, almeno tra i 45 e i 48°C, per compensare le dispersioni termiche lungo le tubazioni.
Se non si ottiene il giusto comfort è sempre possibile impostare una temperatura più alta, attorno ai 60°C, ma bisogna considerare che la pompa di calore consumerà di più.
Se si può utilizzare la produzione diurna di un impianto fotovoltaico, allora l’aumento della temperatura dell’acqua calda sanitaria può essere una strategia da seguire, perché in questo modo si immagazzina energia gratuita sotto forma di calore.
Tempi di lavoro
L’ultimo parametro importante per il buon funzionamento di una pompa di calore sono i tempi di lavoro. Questi sistemi, infatti, hanno una potenza inferiore rispetto alla caldaia e impiegano più tempo a riscaldare l’acqua.
Esempio, per una casa di 110 mq può bastare una pompa di calore da 6 kW contro una caldaia a condensazione da 25 kW.
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Tecnicamente si dice che le “rampe” di riscaldamento, in cui la pompa di calore consuma molto, sono più lunghe.
È, quindi, importante farla lavorare più tempo possibile in modo che faccia meno “rampe”, senza impostare un funzionamento solo in qualche ora serale: si otterrà solo un aumento dei consumi elettrici e anche un disagio in termini di comfort.
Diverse strategie per salvaguardare risparmio e comfort
Esistono diversi modi per regolare le impostazioni della pompa di calore e dell’impianto, a seconda che si voglia privilegiare il risparmio energetico, il comfort ambientale, oppure per trovare un giusto equilibrio per salvaguardare entrambi gli aspetti.
Bisogna considerare che ogni strategia ha dei vantaggi e degli svantaggi e che l'obiettivo è riuscire a seguire quella più indicata per il proprio contesto abitativo e per le proprie esigenze.
Curva climatica
In questo caso la temperatura di mandata scorrevole varia in modo automatico in base della temperatura esterna: più la temperatura esterna è rigida, più quella dell’impianto aumenta per garantire un comfort stabile alle persone all’interno dell’edificio.
Se all’esterno ci sono 15°C, ad esempio, è inutile mandare nell’impianto a pavimento acqua a 35°C, perché probabilmente 30°C sono più che sufficienti.
È una strategia che evita gli sprechi, garantisce il comfort, permette al generatore di lavorare con pochi “on-off” (ossia senza continue fasi di accensione-spegnimento, che sono fasi energivore), e che va sempre benissimo con una caldaia.
Con una pompa di calore, invece, potrebbe non essere la scelta migliore, perché non sfrutta la sua caratteristica peculiare, ossia il rendimento superiore con temperature esterne più calde.
Per impostare correttamente la curva di riscaldamento:
- Tocca “Menu” o il simbolo del menu
- Fai clic su “Riscaldamento”
- Seleziona il “Circuito di riscaldamento” desiderato
- Tocca “Curva climatica”
Utilizza il pulsante +/- per modificare la pendenza e il livello della curva di riscaldamento. L’impostazione di fabbrica per l’inclinazione è di 1,4 e per il livello il valore 0.
Curva climatica inversa
Con questa impostazione si fa lavorare di più la pompa di calore durante il giorno, a temperature di mandata più alte, e a temperature più basse di notte. Si riesce così a sfruttare il COP (Coefficiente di prestazione) migliore della macchina a temperature esterne più calde.
Se alla pompa di calore è abbinato un impianto fotovoltaico, inoltre, durante il giorno si può consumare l’energia elettrica gratuita auto-prodotta.
Per ottenere questo risultato, però, è necessario impostare un set point a termostato abbastanza alto durante il giorno, attorno ai 22 °C, perché altrimenti con l’effetto degli apporti solari l’impianto di riscaldamento potrebbe non partire.
C’è dunque un rovescio della medaglia che potrebbe penalizzare il comfort causando troppo caldo in casa di giorno e freddo la mattina, soprattutto se l’edificio non è ben isolato e disperde calore. In sostanza, l’opzione del “surriscaldamento” diurno è indicata se la casa è isolata e mantiene calore anche di sera e di notte.
Regolazione in base alla temperatura interna
Si tratta della termoregolazione più semplice: più dentro casa fa caldo e ci si avvicina alla temperatura impostata al set point, più la temperatura di mandata dell’impianto si abbassa, così da mantenere il comfort evitando il surriscaldamento che manda in stop il termostato spegnendo la pompa di calore, con il rischio di continui on off del riscaldamento.
In generale, è una strategia che consente di ottenere un buon compromesso tra consumi e comfort domestico.
Temperatura fissa con circuito secondario
Un’altra strategia impiantistica che dà priorità al comfort e fa funzionare in modo efficiente la pompa di calore è quella di installare un circuito primario e uno secondario, settando una temperatura fissa per la pompa di calore, che non agisce direttamente sull’impianto e rimane costante indipendentemente dalle condizioni climatiche.
È una strategia opposta a quella della curva climatica: in questo caso, infatti, si blocca la temperatura di mandata, ma c’è flessibilità sulle temperature domestiche a seconda dell’ora della giornata e nelle diverse stanze.
È possibile, ad esempio, alzare le temperature di lavoro della pompa di calore in funzione della produzione dell’impianto fotovoltaico per accumulare energia all’interno dell’accumulo termico inerziale, senza causare un eccessivo riscaldamento dei locali.
Questo tipo di impianto prevede ovviamente dei costi superiori dovuti alla presenza di componenti aggiuntive (gruppi di rilancio e con valvole miscelatrici), oltre che una progettazione particolarmente attenta e precisa.
L’importanza della progettazione termotecnica
Come abbiamo visto, ottenere il massimo dell’efficienza e del comfort da una pompa di calore è una questione complessa e richiede uno studio termotecnico che tenga conto delle caratteristiche dell’edificio, dell’impianto di distribuzione del calore e delle preferenze o necessità in fatto di comfort e di temperatura ambientale.
Un buon funzionamento di una pompa di calore non dipende solamente da un singolo parametro (come la temperatura di mandata), ma da un perfetto equilibrio tra pompa di calore, impianto di riscaldamento e sistema di termoregolazione.