3 ottobre 2025  |  a cura di Alberto Villa  |  condividi con

Bonus ristrutturazione 2025: affrettati per garantirti il 50% di sconto

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3 ottobre 2025
Normative e Agevolazioni, News

Fino al 31 dicembre 2025 è possibile sfruttare la detrazione al 50% del Bonus ristrutturazione o Bonus Casa per installare il fotovoltaico o per cambiare gli impianti di climatizzazione invernale.

Indice:

  1. Bonus ristrutturazione: perché bisogna affrettarsi in vista della prossima scadenza
  2. Cosa è il bonus ristrutturazione?
  3. Come funziona il Bonus ristrutturazione nel 2025?
  4. Come cambierà il Bonus ristrutturazione nel 2026?
  5. Chi può richiedere il Bonus ristrutturazione?
  6. Quali sono le spese detraibili per la ristrutturazione?
  7. Quali sono le spese detraibili per l'efficientamento energetico?
  8. È possibile detrarre le spese per l'installazione di una nuova caldaia?
  9. Sono detraibili anche le spese per le prestazioni professionali?
  10. Come funziona il Bonus ristrutturazione per i condomini?
  11. Il Bonus ristrutturazione sarà prorogato anche nei prossimi anni?
  12. Come assicurarsi le aliquote del 2025?
  13. Come si accede al Bonus ristrutturazione?
  14. Come avviene il rimborso dell'Agenzia delle Entrate?
  15. Come funziona il Bonus ristrutturazione per l'acquisto di una pompa di calore?
  16. Come funziona il Bonus ristrutturazione per un impianto fotovoltaico?
  17. Come funziona il Bonus ristrutturazione per l'acquisto di un climatizzatore?
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Bonus ristrutturazione: perché bisogna affrettarsi in vista della prossima scadenza

Restano poco più di tre mesi per sfruttare il Bonus Ristrutturazione con le attuali aliquote (50% per l’abitazione principale, 36% negli altri casi). Dal 1° gennaio 2026, infatti, secondo la normativa in vigore ci sarà un taglio sulle detrazioni che renderà un po’ meno conveniente questo incentivo.

TIPOLOGIA DI BONUS

TIPOLOGIA DI IMMOBILE

2025

2026

2027

Bonus ristrutturazione oppure Bonus casa

Abitazione principale (prima casa)

 

50%

36%

36%

Altri immobili

36%

30%

30%

 

Se si hanno in programma dei lavori nella propria abitazione, per opere murarie o impiantistiche, per riuscire ad assicurarsi le condizioni più favorevoli è, quindi, meglio affrettarsi.

Il taglio delle aliquote del Bonus ristrutturazioni arriva come conseguenza dell’ultima Legge di Bilancio, che ha portato a rivedere le condizioni per i bonus edilizi (sia Bonus ristrutturazione che Ecobonus) già a partire dal 2025, prevedendo poi un taglio delle aliquote dal prossimo anno.

Cosa è il bonus ristrutturazione?

Il Bonus ristrutturazione, chiamato anche Bonus Casa, è un’agevolazione che consiste in una detrazione fiscale dalle tasse IRPEF di una parte delle spese sostenute nel corso di un anno, da suddividere in 10 quote annuali di pari importo nelle dichiarazioni successive.

È concesso per lavori di recupero del patrimonio edilizio (ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo) su singole unità immobiliari residenziali e su parati comuni dei condomini.

Sono agevolabili anche interventi per il risparmio energetico, tra i quali l’installazione di pompe di calore e di impianti fotovoltaici.

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Come funziona il Bonus ristrutturazione nel 2025?

La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato il Bonus ristrutturazioni per quest’anno mantenendo l’aliquota di detrazione del 50% nel caso di abitazione di proprietà (diritto reale di godimento) e se adibita ad abitazione principale. Negli altri casi, invece, (ad esempio per le seconde case o per gli affittuari), l’aliquota è scesa al 36%.

L’ammontare complessivo della spesa che si può portare in detrazione è rimasto a 96.000, che significa che si possono detrarre fino a 48.000 euro (se l'aliquota è del 50%).

A partire dal 2025, inoltre, sono stati fissati dei tessi massimi di spesa detraibile per i redditi annuali sopra i 75.000 euro e in funzione dei figli a carico (per sapere di più leggi Detrazioni fiscali 2025, come sono i nuovi incentivi per la casa).

REDDITO ANNUO FIGLI A CARICO COEFFICIENTE SPESA MASSIMA AMMESSA IN DETRAZIONE
tra 75.000 e 100.000 euro 0 0,5 7.000 euro
1 0,7 9.800 euro
2 0,85 11.900 euro
3 o più (oppure almeno 1 figlio con disabilità accertata) 1 14.000 euro
Oltre 100.000 euro 0 0,5 4.000 euro
1 0,7 5.600 euro
2 0,85 6.800 euro
3 o più (oppure almeno 1 figlio con disabilità accertata) 1 8.000 euro

 

Ricordiamo che da quest’anno con la Legge di Bilancio è cambiato anche l’Ecobonus, con nuove aliquote di detrazione ribassate che ricalcano esattamente quelle del Bonus ristrutturazione (50% per unità immobiliare adibita ad abitazione principale e 36% negli altri casi).

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Come cambierà il Bonus ristrutturazione dal 2026?

La Legge di Bilancio 2025 ha previsto nuove aliquote ribassate per il Bonus ristrutturazioni a partire dal 1° gennaio 2026. In particolare, per la casa adibita ad abitazione principale si scende al 36%, mentre negli altri casi la percentuale è del 30%.

Inoltre, il tetto di spesa totale si dimezzerà, passando dagli attuali 96.000 per unità immobiliare a 48.000. Significa che dal 1° gennaio 2026 con questo bonus sarà possibile portare in detrazione solo 24.000 euro complessivamente.

Il governo sta attualmente verificando la possibilità di una proroga anche per il 2026 delle attuali condizioni più vantaggiose e sta, inoltre, pensando di ridurre a 5 anni i tempi del recupero fiscale dalle tasse, invece dei 10 anni attuali. Una modifica che comporterebbe grandi vantaggi per gli utenti, dimezzando i tempi per usufruire dello sconto.

Per sapere come andranno realmente le cose, bisognerà però aspettare la fine dell’anno quando arriverà la prossima Legge di Bilancio.

Chi può richiedere il Bonus ristrutturazione?

Possono richiedere il Bonus ristrutturazioni le persone fisiche titolari di reddito soggetto a tassazione Irpef, che siano proprietari oppure titolari di diritto reale di godimento sull’immobile. In particolare:

  • proprietari o nudi proprietari dell’immobile sul quale si effettuano i lavori;

  • locatari o comodatari;

  • familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento;

  • coniuge separato assegnatario dell’immobile;

  • componente dell’unione civile o convivente more uxorio.

Se due persone fisiche sono comproprietarie di uno stesso immobile e le spese sono divise, la detrazione spetta a entrambe, a condizione che la fattura specifichi la spesa di ognuno.

Quali sono le spese detraibili per la ristrutturazione?

Gli interventi ammessi all’incentivo sono moltissimi. Ad esempio,sono comprese la demolizione e la ricostruzione, la realizzazione di una mansarda o di un balcone, l’apertura di nuove porte e finestre.

Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria e ordinaria, sono ammessi, tra gli altri, la realizzazione di servizi igienico-sanitari, l’installazione di ascensori, la sostituzione di infissi e serramenti, l’ammodernamento degli impianti tecnologici, la sostituzione di pavimenti.

Sono ammessi anche la ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi e i lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Molti anche gli interventi per interventi finalizzati al conseguimento di risparmi energetici, come spieghiamo qui sotto.

Quali sono le spese detraibili per l’efficientamento energetico?

Tra gli interventi per il risparmio energetico e l’introduzione di impianti a fonti rinnovabili incentivabili con il Bonus ristrutturazione, questi sono i principali:

È importante ricordare che questi interventi possono essere realizzati anche in assenza di opere edilizie vere e proprie, ma è necessario produrre e inviare all’Enea, entro 60 giorni dalla fine dei lavori, la documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici, corredata di un’asseverazione di un tecnico abilitato.

È possibile detrarre le spese per l’installazione di una nuova caldaia?

No, dal 1° gennaio 2025 gli impianti alimentati esclusivamente a combustibili fossili (come le caldaie uniche alimentate a combustibili fossili come il gas) non possono più fruire di nessun tipo di incentivo pubblico per l’acquisto e l’installazione, in adeguamento alla Direttiva europea Case Green (Direttiva UE 2024/1275).

È possibile, però, sostituire impianti di climatizzazione invernale con caldaie ibride (o sistemi ibridi) composte da una caldaia a condensazione che lavora in combinazione con una pompa di calore

Sono detraibili anche le spese per le prestazioni professionali?

, con il Bonus ristrutturazione si possono portare in detrazione anche le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse agli interventi, quelle per eventuali perizie e sopralluoghi e, infine, gli adempimenti come l’IVA, l’imposta di bollo e le spese per autorizzazioni e comunicazioni di inizio lavori.

Come funziona il Bonus ristrutturazione per i condomini?

Le detrazioni fiscali del Bonus ristrutturazioni spettano anche per le opere sulle parti comuni condominiali. In particolare, possono accedere alle detrazioni i lavori sul suolo, fondazioni, muri maestri, tetti, scale, portoni d’ingresso, cortili, locali portineria, e tutte le altre parti o impianti di uso comune, compresa la sostituzione della caldaia condominiale o l’ascensore.

Generalmente, la detrazione viene assegnata a ogni condomino in base alla quota millesimale di proprietà, come avviene con le spese condominiali. Se la singola abitazione del condomino è quella principale, nel 2025 può fruire del 50% di sconto, altrimenti può detrarre il 36%.

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Il Bonus ristrutturazione sarà prorogato anche nei prossimi anni?

, ma solamente per due anni ancora. Per i due principali bonus legati ai lavori in edilizia (Bonus ristrutturazioni ed Ecobonus), l’orizzonte temporale è il 31 dicembre 2027. Dopo quella data, il sistema delle agevolazioni per gli edifici dovrebbe essere completamente riformato, anche per adeguare il parco edilizio italiano alle richieste della Direttiva Case green.

Il Superbonus, invece, oggi attivo solo in casi limitati e con aliquota al 65%, dovrebbe terminare del tutto già dal 2026 e la stessa sorte è prevista per il Bonus mobili che dal prossimo anno sparirà.

Come assicurarsi le aliquote del 2025?

Per poter sfruttare con certezza lo sconto del 50% del Bonus ristrutturazioni al momento c’è una sola strada: effettuare i bonifici di pagamento dei lavori entro il 31 dicembre del 2025.

Non sarà strettamente necessario finire tutte le opere previste, ma quelle fatturate (e pagate) dal 1° gennaio 2026 potranno essere portate in detrazione solo al 36% (per la prima casa) o al 30% (per le altre).

Come si accede al Bonus ristrutturazione?

Per accedere al Bonus ristrutturazione, è necessario rispettare alcuni passaggi, semplici ma necessari.

Prima di tutto bisogna effettuare il pagamento tramite bonifico parlante che attesti la causale dell’operazione: il riferimento alla normativa (in questo caso “acquisto ai fini della detrazione fiscale per recupero edilizio, art. 16-bis del DPR 917/1986”), il codice fiscale di chi effettua il pagamento e il codice fiscale o la partita Iva del beneficiario (il venditore). Bisogna poi conservare tutta la documentazione (ricevute, scontrini, ecc.) e consegnarla al commercialista o al centro CAF per la dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda la pratica Enea necessaria per i lavori di efficientamento energetico, bisogna indicare i dati catastali dell’immobile e le specifiche dell’intervento effettuato.

Il sistema fornirà una ricevuta con un codice univoco CPID (Codice Personale Identificativo) da conservare.

Come avviene il rimborso?

I dati relativi all'importo speso verranno inseriti dal commercialista o dal CAF nelle sezioni dedicate alle spese detraibili dall'IRPEF e per le spese effettuate fino al 31 dicembre 2025 ti consentiranno di ottenere uno sconto (del 50% o del 36% a seconda dei casi) nei 10 anni successivi, con rate annuali di pari importo automaticamente detratte (o rimborsate, se l’Irpef è già stata pagata per intero) dall’imposta dovuta.

Devi solo assicurarti di avere una sufficiente “capienza” IRPEF, ossia un ammontare di tasse da pagare sufficiente ad assorbire la detrazione, che altrimenti sarà persa in parte.

Come funzione il bonus ristrutturazione per l’acquisto di una pompa di calore?

Per l’installazione di pompe di calore si possono sfruttare tre incentivi diversi: Bonus ristrutturazione, Ecobonus e il Conto Termico.

Nel caso del bonus ristrutturazione e di Ecobonus, l’intervento può essere qualificato come manutenzione straordinaria (in questo caso serve avere gli estremi della pratica edilizia) oppure come edilizia libera (senza pratiche edilizie).

Ecco un esempio di quanto ammonta fino alla fine del 2025 lo sconto fiscale per una pompa di calore domestica:

  • costo acquisto e installazione: 12.000 euro (IVA inclusa);
  • detrazione fiscale 50% per abitazione principale;
  • spesa effettiva 6.000 euro.

I 6.000 euro risparmiati li recupererai in 10 anni in dichiarazione dei redditi, abbattendo le tue tasse IRPEF di 600 euro l’anno.

Come funziona il bonus ristrutturazioni per un impianto fotovoltaico?

Il bonus ristrutturazione al momento è l’unico incentivo statale per l’installazione dei pannelli fotovoltaici da parte di privati nel settore residenziale. Assicurarsi la possibilità di uno sconto al 50% entro la fine del 2025 è quindi particolarmente conveniente.

Per beneficiare della detrazione è necessario che l’impianto sia installato per l’autoconsumo domestico (illuminazione, apparecchi elettrici, eventuale pompa di calore e colonnina per la ricarica elettrica).

L’incentivo è valido anche per i sistemi di accumulo e nel caso di potenziamento o ammodernamento dell’impianto esistente (revamping), entro una potenza massima agevolata di 20 kW.

Ecco un esempio di quanto puoi risparmiare fino alla fine del 2025 per l’installazione di un impianto fotovoltaico da 5 kW con sistema di accumulo da 10 kWh:

  • costo acquisto e installazione: 15.000 euro (IVA inclusa);
  • detrazione fiscale 50% per abitazione principale;
  • spesa effettiva: 7.500 euro

 I 7.500 euro risparmiati li recupererai in 10 anni in dichiarazione dei redditi, abbattendo le tue tasse IRPEF di 750 euro l’anno.

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Come funziona il Bonus ristrutturazione per l’acquisto di un climatizzatore?

L’installazione di un climatizzatore oggi è incentivabile con 4 diverse agevolazioni: Ecobonus; Bonus ristrutturazione edilizia; Conto termico; Bonus mobili (dal 2026 secondo l'ultima Legge di Bilancio quest’ultimo non ci sarà più).

TIPOLOGIA DI BONUS

TIPOLOGIA DI IMMOBILE

2025

2026

2027

Bonus ristrutturazione o Bonus casa

Abitazione principale (prima casa)

 

50%

36%

36%

Altri immobili

36%

30%

30%

Ecobonus

Abitazione principale (prima casa)

 

50%

36%

36%

Altri immobili

36%

30%

30%

Conto Termico

Tutti

fino al 65%

fino al 65%

fino al 65%

Bonus mobili

Collegato al Bonus Casa

50%

36%

36%

 

Con il Bonus ristrutturazione l’agevolazione si può utilizzare anche senza sostituire il precedente impianto di climatizzazione invernale. La detrazione, infatti, è valida anche se si acquista un condizionatore come nuova installazione oppure per integrare l’impianto di riscaldamento esistente.

L’Ecobonus, invece, non è legato alla ristrutturazione dell’abitazione, ma è necessario, però, che si tratti di una sostituzione di un precedente impianto di climatizzazione invernale con un sistema reversibile ad alta efficienza

Ecco un esempio di quanto puoi risparmiare sulla spesa nel 2025 per un climatizzatore:

  • costo acquisto e installazione: 2.200 euro (IVA  inclusa);
  • detrazione fiscale 50% per la prima casa;
  • spesa effettiva: 1.100 euro.

I 1.100 euro risparmiati li recuperai in 10 anni abbattendo le tasse IRPEF di 110 euro l’anno.

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