Ecco tutto quello che devi sapere per capire quanto consuma un condizionatore e limitare i suoi costi in bolletta. La differenza la fanno la tecnologia e le buone abitudini.
Indice:
- Consumi dei condizionatori: tecnologia e utilizzo
- La classe energetica dei condizionatori
- La potenza dei climatizzatori
- Qual è l impatto del condizionatore sulla bolletta elettrica
- Quanta elettricità consuma un condizionatore in un'ora?
- Quanti condizionatori è possibile accendere con una potenza di 3 kW al contatore?
- Qual è la modalità di funzionamento più efficiente per ridurre il consumo dell'aria condizionata?
- Altri consigli per ridurre i consumi del condizionatore
Consumi dei condizionatori: tecnologia e utilizzo
I condizionatori sono considerati tra i principali responsabili dei consumi domestici di elettricità in estate. Questa considerazione corrisponde senz’altro a verità: i condizionatori (o climatizzatori) sono tra gli elettrodomestici più energivori.
Ma quanto consuma un condizionatore?
Tutto dipende, dall’efficienza dell’apparecchio che si ha in casa, dalla sua potenza, dalle caratteristiche dell’abitazione (ad esempio se è esposta a sud o a nord, l’ampiezza e il tipo di finestre), dal tempo di utilizzo e dalla temperatura impostata.
Se il modello è in alta classe energetica e di ultima generazione e non si eccede con le ore di funzionamento, allora il peso in bolletta dell’aria fresca sarà decisamente più abbordabile. Ecco qualche numero che fa chiarezza sui consumi dei condizionatori e i consigli per tenerli sotto controllo.
La classe energetica dei condizionatori
Le classi energetiche dei condizionatori vanno dalla A+++ (la più efficiente) alla D (la meno efficiente).
Un condizionatore in classe energetica alta comporta una spesa iniziale più onerosa, ma anche un grande risparmio in bolletta, oltre che una riduzione delle emissioni di CO2 legate ai minori consumi elettrici.
Ad esempio, un condizionatore in classe energetica A+++ può consumare il 40% in meno rispetto a uno in classe B.
Un esempio è il climatizzatore Vitoclima 232-S di Viessmann, sistema monosplit in classe di efficienza A+++ sia in raffrescamento che in riscaldamento, dotato di tecnologia di sanificazione a plasma freddo e disponibile tra l’altro con unità interna a parete in versione opaca, bianca o nera.
La classe energetica, riportata sull’etichetta dell’apparecchio, dipende da un parametro chiamato SEER (Seasonal Energy Efficiency Ratio, ossia indice di efficienza energetica stagionale in modalità raffreddamento): più il numero è alto, più alta è la classe di efficienza.
I climatizzatori di classe energetica A+++ sono caratterizzati da un valore SEER pari ad almeno 8.50. Significa che per ogni kWh elettrico consumato ne fornisce 8.50 o più, sotto forma di energia frigorifera.
La potenza dei climatizzatori
Anche la potenza influisce su quanto consuma un condizionatore: più è alta, più il sistema consuma energia.
La potenza viene espressa in BTU/h (BTU significa British thermal unit ed è l’unità di misura anglosassone utilizzata per indicare la potenza dei climatizzatori; un watt corrisponde a 3,4 Btu/h).
Maggiori saranno i metri cubi della stanza, maggiori saranno i Btu/h necessari al climatizzatore per riuscire a raffrescare bene l’ambiente.
Per farti un’idea puoi guardare la tabella sottostante, dove sono indicati i valori in kW e in BTU/h necessari a seconda delle dimensioni della stanza, calcolando un’altezza dei locali standard di 2,7 metri (per sapere di più leggi Come scegliere la potenza di un climatizzatore).
Scegliere un climatizzatore con la potenza giusta in funzione delle dimensioni e delle caratteristiche della tua casa è fondamentale se vuoi massimizzare l’efficienza energetica.
Un sistema sottodimensionato, infatti, consuma di più e si deteriora più in fretta. Ma anche un condizionatore sovradimensionato non funzionerà al meglio, oltre a farti spendere di più per il suo acquisto.
Qual è l'impatto del condizionatore sulla bolletta elettrica
Come abbiamo accennato, il peso sulla bolletta elettrica di un condizionatore dipende da molti fattori ed è difficile indicare un valore di riferimento preciso.
I calcoli sul consumo sono sempre orientativi. In funzione degli elementi di cui abbiamo parlato sopra (caratteristiche dell’apparecchio e tipo di utilizzo), si può stimare che un modello di taglia media in classe energetica A+++ e con un utilizzo limitato a 6 ore al giorno per due mesi estivi consumi circa 160 kWh, mentre scendendo alla classe peggiore si può arrivare fino a 430 kWh.
Un modello Vitoclima 232-S di Viessmann da 3,5 kW (circa 12.000 Btu/h) in classe A+++ ha un consumo medio secondo i dati da etichetta di soli 144 kWh.
Tenendo conto che, secondo l’ARERA (la nostra Autorità per l’energia), una famiglia media di 4 persone con una potenza al contatore di 3 kW ha un fabbisogno di 2.700 kWh l'anno, significa che i consumi di un condizionatore possono valere dal 6 al 16% dei quelli elettrici complessivi.
Per sapere quanto consuma un condizionatore in termini di euro in bolletta è sufficiente moltiplicare il numero dei kWh per il prezzo dell’energia elettrica applicato nel contratto sottoscritto con il proprio fornitore.
Ad esempio, con un costo dell’elettricità di 30 centesimi al kWh, il risultato per l’esempio precedente sarà 0,3 x 160 (climatizzatore in classe A+++) equivalenti a 48 euro di elettricità. Se il climatizzatore è in una classe energetica inferiore, invece, il costo in bolletta sarà di 129 euro.
Non dimenticare di considerare che se tieni accesa l'aria condizionata per 10 o 12 ore al giorno (e magari per più di due mesi), i kilowattora consumati e i conseguenti costi in bolletta possono anche triplicare.
Quanta elettricità consuma un condizionatore in un'ora?
Dato che i consumi di un condizionatore dipendono anche dalla sua potenza, prendiamo come esempio un modello da 12.000 BTU, in grado di raffrescare un’intera zona giorno da 50 mq in un appartamento.
Una macchia di questa taglia consuma circa 1000 Watt all’ora, ma con grandi differenze a seconda della classe energetica.
Si va, infatti, da un minimo di 300 Watt/ora per i modelli efficienti a un massimo di 1.500 watt/ora per quelli meno efficienti.
Bisogna precisare che i consumi di un condizionatore (a condizione che sia un modello recente) non sono affatto costanti: un condizionatore appena acceso, infatti, funziona alla massima potenza, mentre mano che ci si avvicina alla temperatura preimpostata l’assorbimento dalla rete elettrica diminuisce notevolmente. Questo grazie alla tecnologia inverter, che modula la potenza di funzionamento del sistema in funzione delle effettive necessità.
Quanti condizionatori è possibile accendere con una potenza di 3 kW al contatore?
Nella maggior parte delle abitazioni la potenza elettrica contrattuale al contatore è di 3 kW, con una tolleranza del 10%. Superata questa soglia il contatore stacca la corrente.
Quando si utilizzano i climatizzatori è sempre opportuno verificare quali altri apparecchi elettrici sono collegati, per non andare sopra il limite di consumo istantaneo.
Prendendo sempre ad esempio il condizionatore Vitoclima 232-S da 12.000 BTU, i 3 kW al contatore non dovrebbero rappresentare un problema, consentendoti di far funzionare in contemporanea anche la lavatrice o la lavastoviglie, così come utilizzare piccoli elettrodomestici.
Se, invece, decidi di installare in casa uno o due sistemi con più split per raffrescare tutte le stanze (es. Vitoclima 300-S di Viessmann), allora dovresti considerare di richiedere l’aumento della potenza al contatore a 4 o a 4,5 kW.
La potenza assorbita da tre split che funzionano alla massima potenza e in contemporanea può infatti superare i 2,5 kW, lasciandoti poco margine di funzionamento per altri elettrodomestici.
Qual è la modalità di funzionamento più efficiente per ridurre il consumo del condizionatore?
Il funzionamento più economico per un condizionatore è quello in modalità deumidificatore.
Tutti i moderni dispositivi, come i climatizzatori Vitoclima di Viessmann, dispongono di questa opzione che consente notevoli risparmi in bolletta ed è spesso sufficiente per rendere più confortevole il clima di casa.
In estate e con ambienti a 26°C (la temperatura interna prevista dalla normativa, con 2°C di tolleranza) il corpo umano sopporta bene un tasso di umidità tra il 40 e il 60%. Ma se l’umidità supera tale soglia, allora le cose cambiano.
Per fare un esempio, con una temperatura ambiente di 30°C e un tasso di umidità relativa del 50%, percepiamo esattamente 30 gradi. Ma se l’umidità è del 70% o addirittura 80% allora la temperatura percepita sale addirittura a 38°C. Quindi, per scongiurare la sensazione di caldo opprimente senza pesare troppo sulle bollette, devi attivare la funzione deumidificazione.
Altri consigli per ridurre i consumi dell'aria condizionata
Il consumo di un condizionatore dipende anche dalla modalità d'uso che se ne fa.
Eccoci ai consigli pratici che ti consentiranno di tenere sotto controllo le bollette:
- Modalità deumidificazione, già accennata precedentemente
- Ridurre le ore di utilizzo: il tempo di utilizzo influisce notevolmente sul consumo complessivo
- Impostare la temperatura corretta: la temperatura desiderata è un altro fattore determinante; impostando una temperatura sotto i 24 gradi, oltre a non rispettare la normativa, non farai bene alla tua salute, a causa degli eccessivi sbalzi termici a cui andrai incontro. La temperatura impostata non dovrebbe essere più bassa di 5°C rispetto a quella esterna (leggi anche Qual è la temperatura ideale da impostare in casa)
- Chiudere le persiane/scuri/tapparelle nelle ore più calde: schermare le finestre nelle ore centrali delle giornate estive consente di ridurre l’apporto del calore solare all’abitazione e, conseguentemente, l’energia richiesta dai climatizzatori per raffrescare
- A ogni stanza il suo climatizzatore: installare un condizionatore potente in corridoio sperando che rinfreschi l’intera abitazione è inutile: l’unico risultato sarà quello di far aumentare i consumi energetici per il superlavoro imposto all’apparecchio, prendendosi anche un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio.
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