La sostituzione di una caldaia autonoma in condominio non comporta mai problemi irrisolvibili. Ecco quali sono i vincoli da rispettare e i modelli più adatti a un appartamento.
Indice:
- Sostituire la caldaia è un’operazione poco invasiva
- Perché sostituire la vecchia caldaia autonoma
- Cosa cambia tra le vecchie e le nuove caldaie
- I vantaggi della tecnologia a condensazione
- I requisiti della canna fumaria in condominio
- I requisiti per lo scarico della condensa
- In cosa consiste la sostituzione della caldaia
- Quale caldaia a condensazione scegliere?
- Quanto costa la sostituzione di una caldaia
- Il tuo nuovo impianto Viessmann a 100 euro al mese
- A chi rivolgersi per la sostituzione della caldaia
Sostituire la caldaia è un’operazione poco invasiva
In Italia la tipologia edilizia prevalente è costituita da unità abitative in condominio e, se i condomini sono stati costruiti dalla metà degli anni ’80, gli impianti di riscaldamento sono autonomi. In questi casi, è il singolo proprietario o condomino a dover gestire gli interventi, sia per quanto riguarda la normale manutenzione, sia nel caso di ammodernamento dell’impianto.
Oggi sostituire una caldaia, sia in condominio che in un edificio autonomo, significa installare un modello a condensazione, una tecnologia che permette importanti risparmi sui consumi di gas per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria, aumentando anche la sicurezza e il comfort.
La sostituzione della caldaia autonoma in condominio non presenta generalmente problemi ed è un’operazione poco invasiva. Vi sono, tuttavia, alcune criticità da verificare in via preliminare che riguardano due aspetti importanti:
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la presenza di una canna fumaria a norma di legge;
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la presenza o predisposizione per lo scarico della condensa.
Vediamo quali sono tutti gli aspetti da considerare quando si decide di sostituire la vecchia caldaia autonoma in condominio.
Perché sostituire la vecchia caldaia autonoma
Quando si capisce che è arrivato il momento di sostituire la vecchia caldaia?
Per esempio, quando i guasti o i malfunzionamenti sono frequenti e ormai il costo delle riparazioni non è più sostenibile. Oppure nel caso della rottura di un componente che non è più possibile trovare sul mercato.
È possibile decidere di cambiare la caldaia, però, anche semplicemente perché si desidera un impianto di riscaldamento moderno e affidabile, dotato di tecnologie innovative, gestibile anche da remoto e, soprattutto, se si vuole un impianto più efficiente che fa diminuire i consumi di gas. Una moderna caldaia a condensazione permette tutto questo e l’investimento per la sua installazione può essere ampiamente recuperato durante la vita utile del sistema.
Cosa cambia tra le vecchie e le nuove caldaie
Una volta le caldaie erano a “camera aperta”. Questi modelli (tecnicamente si chiamano di “tipo B”) prelevano l’aria comburente dall’ambiente in cui sono installati. Il tiraggio, quindi, è naturale ed è necessaria un’areazione costante dell’ambiente per evitare possibili problemi, ad esempio l’accumulo del pericoloso monossido di carbonio.
Le caldaie a camera aperta non si possono più installare, a parte alcune rare eccezioni in cui è permesso installarle per sostituirne una dello stesso tipo, solo all’esterno e solo se l’unica canna fumaria disponibile è del tipo collettivo ramificato, caratterizzata da un condotto secondario per ogni appartamento che confluisce nella canna fumaria principale del condominio all’altezza del piano.
Oggi vengono installate caldaie del tipo C, ossia caldaie a camera stagna dotate di una camera di combustione “sigillata” rispetto all’ambiente, e in più dotate di tecnologia a condensazione. L’aria comburente per questi generatori viene ripresa dall'esterno ed espulsa tramite un ventilatore. Questi modelli possono essere posizionati in qualunque locale, in quanto la combustione avviene senza prelevare aria dall'ambiente e senza il rischio di fuoriuscita di gas tossici.

I vantaggi della tecnologia a condensazione
Le caldaie a condensazione sono dotate di una tecnologia che aumenta l’efficienza energetica, diminuendo anche le emissioni inquinanti.
Caratterizzati da un'etichetta energetica in classe A (che diventa A+ se si abbinano sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI e VIII), questi generatori di calore permettono di risparmiare fino al 20% dei consumi di gas e di ridurre le emissioni di CO2 e di ossidi di azoto (NOx).
Il miglioramento dell’efficienza avviene proprio con il processo della condensazione: mentre in una caldaia tradizionale i fumi di scarico della combustione vengono scaricati all’esterno ancora caldi, in un modello a condensazione il calore dei fumi viene in parte recuperato e utilizzato per preriscaldare l’acqua dell’impianto di riscaldamento.
Una caldaia a condensazione consente il massimo risparmio quando l’impianto è a bassa temperatura, dotato ad esempio di sistemi radianti a pavimento, ma permette di risparmiare sui costi legati al riscaldamento anche con impianti a radiatori.
I requisiti della canna fumaria in condominio
Le principali problematiche che si possono verificare quando si sostituisce una caldaia autonoma in condominio sono quelle allo scarico dei fumi. A partire dal 31 agosto 2013 (Legge 90/2013, confermato con modifiche dal D.Lgs n.102/2014), tutti gli impianti termici installati in sostituzione di una caldaia precedente, hanno l'obbligo di scaricare a tetto, ma esiste più di una deroga come vediamo tra poco.
I fumi possono essere convogliati anche in camini esistenti, utilizzando appositi condotti rigidi o flessibili, in materiale resistenti alla corrosione come acciaio o PVC. Questo perché i fumi generati da una caldaia a condensazione presentano acidità.
La modalità più “comoda” sarebbe quella di collegare la caldaia dell’appartamento alla canna fumaria collettiva del condominio, ma non sempre quest’ultima è adeguata oppure non è accessibile. In questi casi, previa l’asseverazione di un tecnico, la normativa concede la possibilità al condomino di realizzare lo scarico fumi a parete, o scarico in facciata, attenendosi sempre alle norme per quanto riguarda le distanze dalle finestre o balconi per non avere problemi con gli altri condomini (la norma di riferimento è la norma UNI 7129). Questa modalità di scarico fumi è spesso utilizzata, perché permette di evitare disagi e costi relativi all’adeguamento della canna fumaria collettiva. È comunque sempre opportuno ricevere approvazione da assemblea condominiale.
Ecco, in sintesi, quando è possibile realizzare uno scarico a parete:
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sostituzione di un generatore di calore che scarica già a parete installato prima del 31 agosto 2013;
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sostituzione di vecchie caldaie a camera aperta con scarico in canna fumaria condominiale ramificata;
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quando la realizzazione di un nuovo scarico a tetto è incompatibile con la normativa sulla tutela degli edifici (ad esempio nel caso di edifici storici);
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quando il progettista assevera l’impossibilità di utilizzare la canna fumaria comune perché quest’ultima non è predisposta per le caldaie a condensazione oppure non è possibile tecnicamente accedere al tetto.
La realizzazione di un sistema di scarico fumi o l’accesso a una canna fumaria esistente necessitano di massima attenzione e conoscenza delle normative, oltre che di conoscenze tecniche.
I requisiti per lo scarico della condensa
La tecnologia della condensazione dei fumi di scarico permette di recuperare una parte del calore contenuto e produce condensa acida: si tratta della “condensa” che deve essere smaltita secondo la normativa.
Per le caldaie domestiche è possibile scaricare la condensa nel sistema fognario attraverso gli scarichi idraulici delle acque bianche (D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152, e s.m.i). Basta utilizzare un tubicino di 5 mm di diametro (generalmente fornito dal produttore insieme alla caldaia) collegato a un sifone del bagno o della cucina, oppure inserito nelle canaline dello scarico condensa dei condizionatori. La distanza tra la caldaia e il punto di scarico può anche essere di diversi metri, grazie all’utilizzo di piccole pompe che consentono di convogliare la condensa a distanza.
Se il tuo vecchio impianto non prevedeva lo scarico per la condensa, potrà essere realizzato con un intervento poco invasivo.
In cosa consiste la sostituzione della caldaia
Normalmente la sostituzione di una caldaia non comporta operazioni complesse: seguendo le normative di riferimento, il tecnico installatore provvede a rimuovere il vecchio apparecchio e a montare quello nuovo, preferibilmente nella stessa posizione per non dover fare modifiche sull’allaccio del gas, effettuando tutti collegamenti necessari e provvedendo agli eventuali adeguamenti per la canna fumaria e lo scarico condensa. Successivamente, il tecnico esegue la messa in funzione e il collaudo dell’impianto.
Quando l'installazione è completata, viene rilasciata la dichiarazione di conformità, un documento obbligatorio quando si sostituiscono gli impianti all'interno degli edifici (per sapere di più leggi Dichiarazione di conformità: una garanzia di sicurezza).
Normalmente viene privilegiata l’installazione all’interno dell’appartamento, valutando gli spazi a disposizione e la posizione migliore, ma è possibile anche montare la nuova caldaia all’esterno scegliendo un modello omologato per esterno.
Quale caldaia a condensazione scegliere?
Le caldaie a condensazione che si installano in un appartamento sono generalmente del tipo murale. Disponibili sia da interno che da esterno (ad esempio per un balcone), hanno dimensioni contenute e possono essere installate in un pensile della cucina o in un altro armadietto di contenimento. Generalmente sono di tipo “istantaneo” che producono acqua calda sanitaria nel momento in cui viene richiesta. Fanno parte di questa categoria le caldaie Vitodens 050-W, 100-W o 200-W di Viessmann, soluzioni caratterizzate da un montaggio a parete particolarmente agevole. Esistono, però, modelli che abbinano un accumulo interno per l’acqua calda (come Vitodens 111-W e 222-W di Viessmann), indicati in caso di famiglie con maggiore richiesta di acqua calda sanitaria.
Normalmente in un appartamento si installano caldaie a condensazione da 24 kW di potenza: questa potenza normalmente è sufficiente per riscaldare un’abitazione fino a 150 metri quadri e produrre acqua calda sanitaria istantaneamente .
Se l’appartamento è molto grande o se viene utilizzata spesso acqua calda contemporaneamente in più bagni, potrebbe essere necessaria una caldaia di potenza superiore (comunque mai sopra i 35 kW, il limite per gli apparecchi residenziali), o con accumulo integrato.
Quanto costa la sostituzione di una caldaia
Per installare una caldaia a condensazione la spesa orientativamente può variare da 1.500 a 5.000 euro. Dipende prima di tutto dal modello scelto (materiali, tipo di regolazione, elementi con brevetti esclusivi, eccetera), poi bisogna valutare le opere extra eventualmente necessarie nell’abitazione. Anche l’aggiunta di sistemi di gestione intelligente (come la termoregolazione evoluta) incide in maniera consistente.
Costo che, ricordiamo, da quest'anno non prevede alcun tipo di incentivo fiscale.
Nel momento in cui si pianifica l’acquisto, bisogna valutare tutte le variabili per assicurarsi un impianto affidabile, efficace ed efficiente, senza essere condizionati esclusivamente dalla variabile del prezzo.
Esistono, inoltre, delle comode forme di pagamento che permettono di suddividere la spesa in piccole rate mensili. Un esempio è la formula Acquisto Facile di Viessmann, che permette di ottenere un finanziamento a tasso agevolato fino a 120 mesi e fino al 100% della spesa.
Il tuo nuovo impianto Viessmann a 100 euro al mese
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Servizio “chiavi in mano”: consulenza, installazione e rateizzazione gestite da un unico interlocutore
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A chi rivolgersi per la sostituzione della caldaia
La sostituzione di una caldaia deve essere sempre eseguita da un professionista qualificato. Rivolgendoti a un installatore Partner per l’Efficienza Energetica Viessmann potrai contare su competenze tecniche, il rispetto di tutte le norme di legge e un’installazione e regolazione dell’impianto eseguite con cura. Il Partner Viessmann eseguirà un sopralluogo senza impegno nella tua abitazione e ascolterà le tue esigenze, sapendoti consigliare il modello di caldaia più adeguato. Nel caso tu fossi interessato al finanziamento agevolato della formula Acquisto Facile, si occuperà lui stesso di tutte le pratiche necessarie.
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