Inquinamento dell’aria alle stelle a Milano e in Pianura Padana: con le rinnovabili, le auto elettriche e il riscaldamento a pompe di calore si potrebbe evitare il grave problema.
Indice:
- Inquinamento dell’aria, un problema sottovalutato
- Milano tra le città più inquinate al mondo
- L’inquinamento coinvolge il 73% della popolazione italiana
- Da cosa è causato l’inquinamento dell’aria
- Rinnovabili e pompe di calore per diminuire l’inquinamento dell’aria
- Mobilità elettrica per diminuire l’inquinamento dell’aria
- Caldaie a condensazione evolute per diminuire l’inquinamento dell’aria
- Ventilazione meccanica controllata per respirare aria pulita in casa
Inquinamento dell’aria, un problema sottovalutato
Il nord Italia, in particolare modo la Pianura Padana, è sempre stata un’area soggetta a inquinamento atmosferico, a causa della dell’intensa urbanizzazione e della particolare conformazione fisica del territorio che favorisce il ristagno dell’aria. E nei primi mesi di questo 2024 il livello di allarme è balzato al massimo.
Siamo ormai abituati al problema e non ci stupiscono più le iniziative pubbliche che puntano a diminuire l'inquinamento dell'aria provocato dal traffico e dal riscaldamento, ad esempio tramite il blocco delle auto inquinanti o il divieto di accensione di camini o vecchie stufe a legna. Ma servirebbero probabilmente azioni più incisive.
Ci si sofferma troppo poco sulle gravi conseguenze per le vie respiratorie che derivano dal respirare aria malsana, considerando l’esposizione all’inquinamento atmosferico è ritenuto il fattore di rischio ambientale più pericoloso per la salute umana.
I consigli per la popolazione prevedono di evitare di fare esercizio fisico all’aperto, di chiudere le finestre, di indossare una mascherina quando si esce e di utilizzare un purificatore d’aria. Come vediamo più avanti, però, ci sono dei rimedi ben più strutturali per diminuire l’inquinamento dell’aria.
Milano tra le città più inquinate al mondo
In gennaio, per molti giorni consecutivi a Milano i livelli di polveri sottili sono saliti ben oltre la soglia critica di 50 microgrammi per metro cubo.
Addirittura, si è scoperto che Milano è diventata una delle città peggiori per quanto riguarda la qualità dell’aria a livello mondiale.
A svelare questa triste notizia è il sito svizzero IQAir, che riporta la classifica in tempo reale sull’inquinamento di 100 grandi città del Pianeta.
I dati si basano su sull’indicatore americano AQI (Air Quality Index) e tendono conto dei livelli di PM2.5 (l'inquinante più pericoloso per la salute umana), ozono, biossido di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio.
Ebbene, dopo essere sempre stata classificata in zona arancione o rossa negli anni passati (ossia con aria non salutare per soggetti sensibili o non salutare per chiunque), nei primi mesi del 2024 il capoluogo lombardo ha scalato la classifica di inquinamento delle 100 città fino alla terza posizione assoluta raggiunta domenica 18 e lunedì 19 febbraio, preceduta soltanto da Chengdu in Cina e da Dacca in Bangladesh.
La causa della posizione di Milano è il livello di PM 2.5, che in quei giorni era pari a oltre 23 volte il valore guida consigliato dall'OMS.
L’inquinamento coinvolge il 73% della popolazione italiana
Non solo Milano è stata stretta dalla morsa dello smog. In tutta la Pianura padana si respirava aria davvero pessima.
Tutti gli anni ci sono intere settimane dove lo smog si concentra maggiormente e si registrano nel nostro Paese innumerevoli superamenti dei limiti per PM10, PM2.5 e biossido di azoto, con gravi conseguenze sanitarie.
Secondo il recente rapporto Mal’Aria di Legambiente, ad esempio, nel 2023 18 città italiane, quasi tutte al nord, hanno superato i limiti di PM10 per 35 giorni all’anno con una media giornaliera oltre i 50 microgrammi per metro cubo.
I dati satellitari del sistema di monitoraggio atmosferico Copernicus analizzati hanno mostrato per la prima parte del 2023 che il 73% degli italiani vive in territori inquinati, dove la concentrazione di polveri sottili supera i limiti indicati per la salute dell’uomo.
Da cosa è causato l’inquinamento dell’aria
Cosa c’è nell’aria malsana?
L’inquinamento dell’aria è causato da un insieme di sostanze che vengono rilasciate a seguito di eventi naturali (si pensi all’eruzione dei vulcani) o dalle attività dell’uomo, primi tra tutti i processi di combustione. Nelle città i responsabili sono principalmente due:
- il traffico
- il riscaldamento degli edifici.
Per diminuire l'inquinamento dell'aria bisogna quindi agire su questi due fattori.
Dal tubo di scarico delle auto a combustione esce una combinazione di sostanze tossiche o cancerogene come monossido di Carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx) idrocarburi non combusti (HC), ossidi di Zolfo (SOx) e particolato carbonioso (i vari PM10, PM 2.5, le cosiddette polveri sottili).
Le particelle di particolato sono pericolose per la salute umana se hanno dimensioni comprese fra 0.5 e 10 μm di diametro (quindi soprattutto il PM2.5), perché penetrano nelle vie respiratorie fino ai polmoni e si depositano sulle pareti degli alveoli, causando patologie acute e croniche.
Per quanto riguarda il riscaldamento degli edifici, oltre alla CO2 prodotta dalla combustione, che però ricordiamo non va confusa come un gas inquinante o dannoso per la salute ma solo come responsabile - il principale - dell'effetto serra, vengono emessi monossido, ossidi di azoto, di zolfo e particolato.
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La principale fonte di emissioni di particolato è proprio il riscaldamento, mentre le auto sono responsabili soprattutto degli ossidi di azoto.
Tutto dipende, però, dal combustibile utilizzato (gas, gasolio o legna, ad esempio) e dall’evoluzione tecnologica dell’apparecchio. La causa delle alte emissioni di particolato, per esempio, è prevalentemente da attribuire ai tanti vecchi impianti a biomassa (legna/pellet) in uso durante i mesi invernali.
La costante ricerca e sviluppo da parte dei produttori sull’efficienza e sui bruciatori ha migliorato la combustione permettendo di realizzare apparecchi a gas e a biomassa sempre meno inquinanti, come le moderne caldaie a condensazione a gas e le caldaie a legna e a pellet con classe 5 stelle, in linea con le più stringenti normative ambientali nazionali.
Rinnovabili e pompe di calore per diminuire l’inquinamento dell’aria
La soluzione “definitiva” per diminuire l’inquinamento dell’aria a livello locale causato dal riscaldamento sono le pompe di calore elettriche.
Questi sistemi, se sono del tipo aria-acqua, riscaldano l’acqua dell’impianto e quella a uso sanitario senza causare alcuna emissione a livello locale: non utilizzano la combustione e non hanno bisogno, quindi, di nessuna canna fumaria.
Le pompe di calore sfruttano un compressore elettrico per catturare l’energia termica rinnovabile presente in una fonte esterna (generalmente l’aria) e sono caratterizzate da rendimenti molto alti, superiori a quelli di una caldaia a gas. Oltre a non emettere fumi inquinanti, quindi, consumano meno energia.
Una pompa di calore sfrutta dal 20% al 30% dell'energia necessaria rispetto alla caldaia proprio per questa sua caratteristica di funzionamento. Utilizza energia elettrica e non più energia da gas metano.
E' vero che l'energia elettrica utilizza in casa viene prodotta dal sistema energetico nazionale e produce emissioni inquinanti in atmosfera, ma:
-
le emissioni inquinanti in atmosfera (e la CO2) sono ridotte del 40%/60% rispetto a una caldaia a gas, proprio perchè l'energia necessaria è molto minore
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la produzione di emissioni inquinanti è centralizzata in zone industriali e non in corrispondenza della singola abitazione
Scegliendo un fornitore che offre elettricità prodotta al 100% da fonti rinnovabili, otterrai un riscaldamento a emissioni zero, sia per quanto riguarda la CO2 che per tutti gli altri inquinanti dell’aria.
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Otterrai lo stesso risultato anche facendo funzionare la tua pompa di calore grazie a un impianto fotovoltaico montato sul tetto dell’abitazione, con in più l’importante vantaggio di una notevole riduzione delle tue bollette elettriche.
Abbinando al fotovoltaico un sistema di accumulo, potrai auto-consumare circa l’80% dell’elettricità prodotta dai pannelli e più che dimezzare i costi di fornitura di elettricità.
Mobilità elettrica per diminuire l’inquinamento dell’aria
Il motore elettrico è ormai considerato il futuro della mobilità e i veicoli a batteria stanno lentamente decollando nel nostro Paese, anche se più lentamente rispetto al resto d’Europa. In effetti, questi nuovi mezzi sono l’arma migliore per diminuire l’inquinamento dell’aria nelle strade trafficate dei centri urbani, grazie all’azzeramento delle emissioni allo scarico.
Anche nel caso dei veicoli elettrici, come per la pompa di calore, rifornire la propria auto da colonnine con energia al 100% rinnovabile significa muoversi con le quattro ruote totalmente a zero emissioni.
Avendo in dotazione una colonnina per la ricarica elettrica alimentata da un impianto fotovoltaico, si ottiene anche un “pieno” gratuito.
Tra le buone prassi, poi, è sempre bene ricordare che utilizzare i mezzi pubblici e andare a piedi ogni volta che è possibile è il modo più efficace per diminuire il traffico urbano.
Caldaie a condensazione evolute per diminuire l’inquinamento dell’aria
Le caldaie a condensazione sono state rese obbligatorie dal 2015 nelle nuove installazioni. Questi sistemi, rispetto alle tradizionali caldaie, sono molto più efficienti perché recuperano il calore dai fumi di scarico.
Significa che consumano meno combustibile a parità di resa termica e, di conseguenza, causano minori emissioni.
Il risparmio di combustibile con una caldaia a condensazione può arrivare al 30%, ma, grazie anche a bruciatori evoluti e ottimizzati per ottenere una perfetta combustione, in termini di emissioni la riduzione di NOx, CO e CO2 è superiore (secondo alcune stime fino al 70%) e si abbassano anche le emissioni di PM10 e PM2.5.
Ricordiamo che per mantenere le migliori prestazioni, anche per quanto riguarda le emissioni, è sempre necessario eseguire una regolare manutenzione.
Durante la manutenzione di una caldaia a condensazione viene fatta proprio la “prova dei fumi”, per assicurarsi che il tuo apparecchio funzioni in modo efficiente e pulito.
Se hai in casa una vecchia caldaia tradizionale, per diminuire l’inquinamento dell’aria nella tua città puoi sostituirla con un nuovo modello a condensazione. Fino alla fine del 2024, tra l’altro, puoi ancora sfruttare gli incentivi del Bonus ristrutturazioni 50% o dell’Ecobonus 65%.
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Ventilazione meccanica controllata per respirare aria pulita in casa
Oltre ad adottare sistemi e tecnologie per diminuire l’inquinamento dell’aria esterna, è molto importante assicurarsi che dentro casa si possa respirare aria di qualità.
All’interno delle mura domestiche trascorriamo oltre il 60% del nostro tempo e per disperdere gli inquinanti che si generano e riossigenare gli ambienti siamo costretti ad aprire le finestre.
Ma se avessimo aperto spesso le finestre a Milano a inizio 2024 cosa succederebbe?
Con i livelli di polveri sottili in circolazione, il danno per la nostra salute è facilmente immaginabile.
I sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) provvedono ad areare automaticamente e in continuazione la casa evitando di aprire le finestre. Espellono aria viziata e introducono aria dall’esterno, ma con il grande vantaggio che l’aria, prima di essere immessa in casa, viene depurata perché passa attraverso dei filtri che sono in grado di trattenere moltissime impurità, compresi pollini e polveri sottili fino alle dimensioni del PM2.5.
La VMC, in sostanza, non è un mezzo per diminuire l'inquinamento dell'aria, ma è come avere sempre a disposizione una boccata di aria fresca anche se si abita in mezzo allo smog.